A Madrid dal 28 maggio al 15 settembre

Beato Angelico e il Rinascimento fiorentino in mostra al Prado

Beato Angelico, Annunciazione, entro il 1435, tempera su tavola, 194 x 154 cm, Madrid, Museo del Prado. Tramite Wikimedia Commons
 

Samantha De Martin

22/05/2019

Mondo - Nell’anno del suo bicentenario, il Museo del Prado apre le sale al Rinascimento fiorentino e, in particolare, all’artista che ha cercato di coniugare la costruzione prospettica e l'attenzione alla figura umana con i vecchi valori medievali relativi alla funzione didattica dell'arte e al valore mistico della luce.
Giovanni da Fiesole, al secolo Guido di Pietro, detto Fra’ Angelico, sarà al centro della mostra Fra Angelico and the Rise of the Florentine Renaissance al Museo del Prado dal 28 maggio al 15 settembre.
Il percorso si soffermerà sul periodo compreso tra il 1420 e il 1430, focalizzandosi sull’opera del pittore convinto che ogni pennellata avesse un'origine divina.

L'esposizione, a cura di Carl Brandon Strehlke, ruoterà intorno all'Annunciazione, alla Madonna della melagrana e al Funerale di Sant'Antonio Abate, due dipinti di Beato Angelico recentemente acquistati dalla collezione del Duca d’Alba.
In particolare l’Annunciazione è stata al centro di un importante restauro condotto presso il Museo del Prado ricorrendo alle tecniche e agli strumenti più avanzati per riportare all’antico splendore il dipinto realizzato da Guido di Pietro da Mugello. Dipinta per il convento di San Domenico, dove era frate lo stesso Angelico, l'Annunciazione, che costituiva una delle tre grandi pale d'altare di sua mano che decoravano la chiesa, sarebbe stata ultimata entro il 1435. Ceduta, entrò in seguito nelle collezioni reali della monarchia spagnola e da qui al Prado.

L’intervento, particolarmente complesso, ha richiesto un’accurata pulizia della superficie della tavola, fortemente alterata dalla polvere accumulatasi nel tempo, ma anche un intervento sul supporto dell’opera, danneggiato nel punto di congiunzione tra i due pannelli che lo compongono. Tutto ciò ha restituito al capolavoro luce e colore, rendendo giustizia alle cromie e alla luminosità volute dall’artista.

In mostra a Madrid sarà anche la Madonna con Bambino in terracotta di Donatello, oggi conservata a Palazzo Pretorio di Prato, già partita alla volta della capitale spagnola per portare parte di quell’eccezionale esperienza che caratterizzò la città toscana nel XV secolo.
Questo prestito eccezionale, che documenta il valore storico e artistico della collezione pratese, si inserisce all'interno dell'evento espositivo di respiro internazionale che non trascura il ruolo chiave rivestito nella storia del Rinascimento anche da Prato, importante laboratorio di idee e manufatti.
Il restauro della terracotta, fondamentale per il prestito, è stato finanziato grazie al supporto di Friends of Florence e American Friends of the Prado Museum.

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