Dal 16 febbraio al 15 settembre
Da New York a Bilbao, un viaggio nella Pop Art con i capolavori del Guggenheim
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Roy Lichtenstein, Grrrrrrrrrrr!!, 1965. Óleo y Magna sobre , 172,7 × 142,6 cm. Solomon R. Guggenheim Museum, New York, donación del artista 97.4565. Foto Midge Wattles, Solomon R. Guggenheim Museum, New York © Roy Lichtenstein
Francesca Grego
19/01/2024
Mondo - Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Robert Rauschenberg, Claus Oldenburg, Richard Hamilton, James Rosenquist: i grandi pionieri della Pop Art ci sono tutti, oggi come nel 1963, quando il Solomon R. Guggenheim Museum di New York accese i riflettori sul movimento agli albori con un’esposizione memorabile. Six Painters and the Object era il titolo del progetto, che il curatore britannico Lawrence Alloway (l’inventore del termine Pop Art, per intenderci) pensava inizialmente di chiamare Signs and Objects. Sessantuno anni dopo, il titolo immaginato da Alloway diventa una realtà al Museo Guggenheim di Bilbao, che dal prossimo 16 febbraio celebrerà la Pop Art con una grande mostra.
Simboli e oggetti. Pop Art dalla Collezione Guggenheim presenterà al pubblico circa 40 opere degli artisti più significativi del movimento, accanto a una selezione di proposte contemporanee che evidenziano come la sua eredità sia ancora influente e vitale. In mostra troveremo dipinti, sculture, stampe, installazioni prodotte dagli anni Sessanta ad oggi, compresa un’opera monumentale: Volano molle (Soft Shuttlecock, 1995) di Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen, un’installazione giocosa nata per irridere scherzosamente l’iconica architettura del Guggenheim di New York e presente alla mostra inaugurale del museo di Bilbao nel 1997.
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Robert Rauschenberg, Sin título, 1963. Óleo, tinta de serigrafía, metal y plástico sobre lienzo, 208,3 × 121,9 × 15,9 cm. Solomon R. Guggenheim Museum, New York, adquirida con fondos aportados por Elaine and Werner Dannheisser y The Dannheisser Foundation 82.2912. Foto: Ariel Ione Williams, Solomon R. Guggenheim Museum, New York
In linea con la visione di Alloway, l’esposizione in arrivo evidenzierà il carattere ironico e ingegnoso della Pop Art, il suo essere in bilico tra la celebrazione della cultura popolare e la critica mordace, ma anche lo storico legame del Solomon Guggenheim Museum con il movimento. Se tra i Simboli troveremo le icone dei fumetti e della pubblicità, che artisti come Lichtenstein e Warhol trasformarono in opere d’arte, gli Oggetti ci ricorderanno le relazioni della Pop Art con il Dadaismo europeo, spaziando dagli assemblaggi di Rauschenberg agli happening di Oldenburg.
In evidenza, l’espansione del movimento fuori dai confini del mondo statunitense e britannico, con artisti come il tedesco Sigmar Polke, la francese Niki de Saint Phalle, il colombiano Miguel Angel Càrdenas o l’italiano Mimmo Rotella, per arrivare fino ai nostri giorni, con le installazioni di Maurizio Cattelan, le vetrine di Josephine Meckseper, il film Empire di Warhol rivisitato da Douglas Gordon, le riflessioni sull’identità e sulla cultura dei consumi di Lucìa Hierro e José Dàvila.
A cura di Lauren Hinkson e Joan Young del Solomon Guggenheim Museum di New York, Simboli e oggetti. Pop Art dalla Collezione Guggenheim è in programma al Museo Guggenheim di Bilbao dal 16 febbraio al 15 settembre 2024.
Simboli e oggetti. Pop Art dalla Collezione Guggenheim presenterà al pubblico circa 40 opere degli artisti più significativi del movimento, accanto a una selezione di proposte contemporanee che evidenziano come la sua eredità sia ancora influente e vitale. In mostra troveremo dipinti, sculture, stampe, installazioni prodotte dagli anni Sessanta ad oggi, compresa un’opera monumentale: Volano molle (Soft Shuttlecock, 1995) di Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen, un’installazione giocosa nata per irridere scherzosamente l’iconica architettura del Guggenheim di New York e presente alla mostra inaugurale del museo di Bilbao nel 1997.
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Robert Rauschenberg, Sin título, 1963. Óleo, tinta de serigrafía, metal y plástico sobre lienzo, 208,3 × 121,9 × 15,9 cm. Solomon R. Guggenheim Museum, New York, adquirida con fondos aportados por Elaine and Werner Dannheisser y The Dannheisser Foundation 82.2912. Foto: Ariel Ione Williams, Solomon R. Guggenheim Museum, New York
In linea con la visione di Alloway, l’esposizione in arrivo evidenzierà il carattere ironico e ingegnoso della Pop Art, il suo essere in bilico tra la celebrazione della cultura popolare e la critica mordace, ma anche lo storico legame del Solomon Guggenheim Museum con il movimento. Se tra i Simboli troveremo le icone dei fumetti e della pubblicità, che artisti come Lichtenstein e Warhol trasformarono in opere d’arte, gli Oggetti ci ricorderanno le relazioni della Pop Art con il Dadaismo europeo, spaziando dagli assemblaggi di Rauschenberg agli happening di Oldenburg.
In evidenza, l’espansione del movimento fuori dai confini del mondo statunitense e britannico, con artisti come il tedesco Sigmar Polke, la francese Niki de Saint Phalle, il colombiano Miguel Angel Càrdenas o l’italiano Mimmo Rotella, per arrivare fino ai nostri giorni, con le installazioni di Maurizio Cattelan, le vetrine di Josephine Meckseper, il film Empire di Warhol rivisitato da Douglas Gordon, le riflessioni sull’identità e sulla cultura dei consumi di Lucìa Hierro e José Dàvila.
A cura di Lauren Hinkson e Joan Young del Solomon Guggenheim Museum di New York, Simboli e oggetti. Pop Art dalla Collezione Guggenheim è in programma al Museo Guggenheim di Bilbao dal 16 febbraio al 15 settembre 2024.
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