Doppio appuntamento, in libreria e sul web, con il re della Pop Art
Dentro il genio di Warhol, dall'ultima biografia al virtual tour della Tate
Albert Watson, Andy Warhol, New York City, 1983 | © Albert Watson
Samantha De Martin
06/04/2020
Mondo - Quando i critici giudicarono superficiali i suoi dipinti su Marilyn, Andy Warhol fu ben felice di simulare un atteggiamento ancora più frivolo agli occhi ai suoi detrattori. Apparentemente ingenuo e sprovveduto nelle interviste, riservava al privato l'estro del più raffinato ed eclettico dei geni.
Andy Warhol fu molto di più di quel “principe della Pop Art” che tutti conosciamo. A presentare un approfondimento dettagliato della sua indole, oltre che della sua poliedrica carriera è la biografia scritta da Blake Gopnik e pubblicata lo scorso 5 marzo. Quasi mille pagine avvincenti, e anche molto divertenti, che trascinano il lettore nei meandri di quelle contraddizioni che hanno portato il pittore, sceneggiatore, produttore cinematografico, regista e attore statunitense, a rivoluzionare il nostro mondo culturale.
Basato su anni di ricerche archivistiche e su interviste a centinaia di amici, nemici e amanti, steso con una scrittura scattante, Warhol: A Life as Art esplora il percorso artistico dell’inventore della ripetizione, che portò gli scaffali dei supermercati all'interno dei musei.
Dalle origini di Andrew Warhola - figlio impoverito di una coppia di immigrati originari della Slovacchia, arrivati a Pittsburgh negli anni Trenta - al primo successo come illustratore commerciale, fino alla sua pionieristica rivoluzione nell'arte, il racconto, edito da Allen Lane, si allarga alla società degli anni Settanta e Ottanta, descrivendone le sue celebrità e le mutevoli dinamiche culturali e commercali.
Andy Warhol (1928 - 1987), Marilyn Diptych, 1962, Tate | © 2020 The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc. / Licensed by DACS, London
Timido e impacciato, Warhol riuscì a conquistare le figure più glamour dei suoi tempi, da Susan Sontag a Mick Jagger, e anche dietro lo scintillio della sua Factory frequentata da superstar ed eccentriche drag queen, ebbe il merito di presevare la privacy di un uomo che visse con la madre fin quasi agli ultimi giorni di vita.
Il Guardian presenta Warhol: A Life as Art come una biografia “stupenda”, nella quale Gopnik assembla in modo persuasivo pezzi di un puzzle affascinante, “a cavallo tra la storia dell'arte e la filosofia”.
In questo viaggio nella vita dell’artista che ha sperimentato diverse forme di comunicazione, dalla musica al cinema, il lettore è invitato a scrutare i legami tra la produzione seriale nei suoi dipinti pop e la musica d'avanguardia; è spronato ad entrare nella serie Death & Disaster, vivendo il dramma come forma di intrattenimento di massa. In questo persuasivo percorso non mancano i film voyeuristici che sbiadiscono il confine tra arte e vita, o ancora quei ritratti che presentano l'élite americana come una gamma di beni di lusso.
Andy Warhol (1928 - 1987), Debbie Harry, 1980, Colezione privata di Phyllis e Jerome Lyle Rappaport, 1961 | © 2020 The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc. / Licensed by DACS, London
Dietro le quinte della mostra di Londra dedicata a Warhol: la Tate lancia un tour virtuale
Oltre che tra le pagine della biografia di Gopnik, in attesa che l’emergenza sanitaria faccia il suo corso, gli appassionati di Andy Warhol potranno ritrovare il loro beniamino in una delle tante iniziative lanciate dalla Tate Gallery a partire da oggi, lunedì 6 aprile.
Si tratta di un tour virtuale disponibile sul sito web di Tate e sul canale YouTube.
La Galleria londinese avrebbe dovuto ospitare fino al prossimo 6 settembre la mostra Andy Warhol, una delle più grandi esposizioni mai dedicate al genio, ripercorrendone la carriera, da umile artista di Pittsburgh a icona pop-art internazionale.
In attesa della riapertura, il museo londinese - chiuso come le altre istituzioni museali di tutto il mondo a causa dello scoppio del COVID-19 - ha deciso di lanciare un percorso virtuale interamente dedicato alla mostra inaugurata lo scorso 12 marzo.
Andy Warhol, Ladies and Gentlemen (Wilhelmina Ross), 1975, Vernice acrilica e inchiostro serigrafico su tela, Italia, Collezione privata | © 2020 The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc. / Licensed by DACS, London
Il ritorno alla Tate dopo 20 anni
La passeggiata virtuale si snoda tra 11 stanze, nelle quali il pubblico da casa è accompagnato da Gregor Muir e Fiontán Moran, i curatori della mostra alla Tate. Il fascino esercitato dalla religione e da Hollywood, l’attività di illustratore svolta a New York, gli esordi di Andy "swish", e ancora Sleep, il suo primo film d'arte girato per diverse notti tra l’estate e l’autunno del 1963 con una fotocamera da 16 mm, sono solo alcuni dei punti chiave di questo frizzante virtual tour.
Il viaggio prosegue tra opere chiave come il Dittico di Marilyn, l'installazione Silver Clouds realizzata nel 1966 dopo l’annuncio del suo ritiro dalla pittura per approdare al cinema: nient’altro che carta da parati con una mucca rosa fluorescente e palloncini d'argento fluttuanti che investono il pubblico. E ancora la serie Ladies and Gentlemen, Oxidation del 1978, e Torso. Fede, morte e desiderio si incontrano nella monumentale Sixty Last Suppers, una delle ultime opere dell’artista, ispirata all’Ultima cena di Leonardo da Vinci, alla quale si avvicina attraverso rielaborazioni dell’originale, come souvenir e immagini prodotte per uso commerciale.
Andy Warhol (1928 - 1987), Green Coca-Cola Bottles, 1962, Whitney Museum of American Art, New York, Purchasewith funds from the Friends of the Whitney Museum of American Art 68.25 | © 2020 The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc. / Licensed by DACS, London
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• VIDEO: Andy Warhol alla Tate Modern
Andy Warhol fu molto di più di quel “principe della Pop Art” che tutti conosciamo. A presentare un approfondimento dettagliato della sua indole, oltre che della sua poliedrica carriera è la biografia scritta da Blake Gopnik e pubblicata lo scorso 5 marzo. Quasi mille pagine avvincenti, e anche molto divertenti, che trascinano il lettore nei meandri di quelle contraddizioni che hanno portato il pittore, sceneggiatore, produttore cinematografico, regista e attore statunitense, a rivoluzionare il nostro mondo culturale.
Basato su anni di ricerche archivistiche e su interviste a centinaia di amici, nemici e amanti, steso con una scrittura scattante, Warhol: A Life as Art esplora il percorso artistico dell’inventore della ripetizione, che portò gli scaffali dei supermercati all'interno dei musei.
Dalle origini di Andrew Warhola - figlio impoverito di una coppia di immigrati originari della Slovacchia, arrivati a Pittsburgh negli anni Trenta - al primo successo come illustratore commerciale, fino alla sua pionieristica rivoluzione nell'arte, il racconto, edito da Allen Lane, si allarga alla società degli anni Settanta e Ottanta, descrivendone le sue celebrità e le mutevoli dinamiche culturali e commercali.
Andy Warhol (1928 - 1987), Marilyn Diptych, 1962, Tate | © 2020 The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc. / Licensed by DACS, London
Timido e impacciato, Warhol riuscì a conquistare le figure più glamour dei suoi tempi, da Susan Sontag a Mick Jagger, e anche dietro lo scintillio della sua Factory frequentata da superstar ed eccentriche drag queen, ebbe il merito di presevare la privacy di un uomo che visse con la madre fin quasi agli ultimi giorni di vita.
Il Guardian presenta Warhol: A Life as Art come una biografia “stupenda”, nella quale Gopnik assembla in modo persuasivo pezzi di un puzzle affascinante, “a cavallo tra la storia dell'arte e la filosofia”.
In questo viaggio nella vita dell’artista che ha sperimentato diverse forme di comunicazione, dalla musica al cinema, il lettore è invitato a scrutare i legami tra la produzione seriale nei suoi dipinti pop e la musica d'avanguardia; è spronato ad entrare nella serie Death & Disaster, vivendo il dramma come forma di intrattenimento di massa. In questo persuasivo percorso non mancano i film voyeuristici che sbiadiscono il confine tra arte e vita, o ancora quei ritratti che presentano l'élite americana come una gamma di beni di lusso.
Andy Warhol (1928 - 1987), Debbie Harry, 1980, Colezione privata di Phyllis e Jerome Lyle Rappaport, 1961 | © 2020 The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc. / Licensed by DACS, London
Dietro le quinte della mostra di Londra dedicata a Warhol: la Tate lancia un tour virtuale
Oltre che tra le pagine della biografia di Gopnik, in attesa che l’emergenza sanitaria faccia il suo corso, gli appassionati di Andy Warhol potranno ritrovare il loro beniamino in una delle tante iniziative lanciate dalla Tate Gallery a partire da oggi, lunedì 6 aprile.
Si tratta di un tour virtuale disponibile sul sito web di Tate e sul canale YouTube.
La Galleria londinese avrebbe dovuto ospitare fino al prossimo 6 settembre la mostra Andy Warhol, una delle più grandi esposizioni mai dedicate al genio, ripercorrendone la carriera, da umile artista di Pittsburgh a icona pop-art internazionale.
In attesa della riapertura, il museo londinese - chiuso come le altre istituzioni museali di tutto il mondo a causa dello scoppio del COVID-19 - ha deciso di lanciare un percorso virtuale interamente dedicato alla mostra inaugurata lo scorso 12 marzo.
Andy Warhol, Ladies and Gentlemen (Wilhelmina Ross), 1975, Vernice acrilica e inchiostro serigrafico su tela, Italia, Collezione privata | © 2020 The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc. / Licensed by DACS, London
Il ritorno alla Tate dopo 20 anni
La passeggiata virtuale si snoda tra 11 stanze, nelle quali il pubblico da casa è accompagnato da Gregor Muir e Fiontán Moran, i curatori della mostra alla Tate. Il fascino esercitato dalla religione e da Hollywood, l’attività di illustratore svolta a New York, gli esordi di Andy "swish", e ancora Sleep, il suo primo film d'arte girato per diverse notti tra l’estate e l’autunno del 1963 con una fotocamera da 16 mm, sono solo alcuni dei punti chiave di questo frizzante virtual tour.
Il viaggio prosegue tra opere chiave come il Dittico di Marilyn, l'installazione Silver Clouds realizzata nel 1966 dopo l’annuncio del suo ritiro dalla pittura per approdare al cinema: nient’altro che carta da parati con una mucca rosa fluorescente e palloncini d'argento fluttuanti che investono il pubblico. E ancora la serie Ladies and Gentlemen, Oxidation del 1978, e Torso. Fede, morte e desiderio si incontrano nella monumentale Sixty Last Suppers, una delle ultime opere dell’artista, ispirata all’Ultima cena di Leonardo da Vinci, alla quale si avvicina attraverso rielaborazioni dell’originale, come souvenir e immagini prodotte per uso commerciale.
Andy Warhol (1928 - 1987), Green Coca-Cola Bottles, 1962, Whitney Museum of American Art, New York, Purchasewith funds from the Friends of the Whitney Museum of American Art 68.25 | © 2020 The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc. / Licensed by DACS, London
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