Al Grimaldi Forum di Monaco dall’8 luglio al 3 settembre
In Costa Azzurra con Monet: una grande mostra celebra il pittore della luce
Claude Monet, Ville a Bordighera, 1884, Olio su tela, 74 x 61 cm, Hasso Plattner Collection
Samantha De Martin
30/01/2023
Mondo - Nel 1883, a metà della sua lunga vita, Claude Monet, in cerca di ispirazione, compiva il suo primo viaggio a Monte Carlo e in Riviera, scegliendo come compagno di viaggio Pierre-Auguste Renoir.
Se quest’ultimo diede finalmente avvio, nel corso di quel soggiorno, a un drastico mutamento stilistico che trovò espressione nella cosiddetta svolta aigre, Monet rimase talmente stregato dalla vivace esuberanza del paesaggio mediterraneo che decise di ritornare da solo in quei luoghi, nel 1884 e ancora nel 1888, visitando Monte-Carlo, Roquebrune, Bordighera e Antibes. L'obiettivo era quello di nutrire la sua ricerca, nel frattempo divenuta un’ossessione: catturare la luce.
In occasione dei 140 anni dalla prima visita del pittore a Monte Carlo e in Costa Azzurra, il Grimaldi Forum di Monaco dedica al maestro impressionista la sua grande mostra estiva, attesa dall'8 luglio al 3 settembre.
Riunendo un centinaio di opere, realizzate in tutto l’arco di vita dell’artista, molte inedite e mai esposte insieme, l’esposizione si preannuncia come una delle più grandi monografie del decennio dedicate al pittore della luce.
Il percorso - a cura di Marianne Mathieu, specialista di Claude Monet - seguirà la vita e la carriera del maestro in Riviera in un momento cruciale della sua esistenza, offrendo una nuova prospettiva sul suo lavoro all’interno di un allestimento spettacolare creato in uno spazio museale di 3000 metri quadrati.
Claude Monet, Canottieri ad Argenteuil, 1874, Olio su tela, 80 x 61.9 cm, Nahmad Collection
La curatrice Marianne Mathieu invita il visitatore ad avvicinarsi all'opera di Claude Monet attraverso il prisma di luce che caratterizza la sua arte. "Il lavoro di Monet - spiega - è molto coerente. Dalla sua giovinezza a Le Havre, agli ultimi dipinti a Giverny, il pittore non cerca di dipingere un motivo, ma piuttosto un momento. Monet non raffigura un paesaggio, ma un’atmosfera. In Riviera, tra il 1883 e il 1888, questo significa maturità; Monet si scopre pittore di serie. A Giverny, che non ha quasi mai lasciato a cavallo del secolo, il pittore si è evoluto ancora, cambiando il suo punto di vista. Abbandona le viste panoramiche a favore di una più stretta inquadratura che offre una visione quasi astratta dell'acqua e dei suoi riflessi. Non dipinge il suo giardino, bensì l'immagine di un mondo fluttuante."
Nella sezione dedicata ai dipinti realizzati durante la sua permanenza in Riviera, si potranno ammirare 25 opere esposte eccezionalmente, non lontano dai luoghi, ancora intatti, nei quali furono dipinte mostrando tutta la ricerca di Monet per catturare la luce.
“Me ne vado pieno di entusiasmo, sento che farò cose meravigliose” scriveva Monet, estasiato dalla luce e dai colori della Liguria, rapito dai giardini del signor Moreno, un luogo "fantasmagorico" dove "tutte le piante dell’universo sembrano crescervi spontaneamente", in un tripudio naturalistico di ulivi, aranci, limoni, mandarini, palme e piante rare.
Organizzata con il supporto eccezionale del Musée Marmottan Monet di Parigi, la mostra riunisce oltre trenta prestatori, tra collezioni private - tra le quali spicca il Palazzo del Principe di Monaco - e istituzioni internazionali come il Cleveland Museum of Art, il Columbus Museum of Art, il Denver Art Museum, Hammer Museum di Los Angeles, ma anche il Musée d'Orsay di Parigi, il Saint Louis Art Museum, il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid, il Museum Barberini a Potsdam, il Philadelphia Museum of Art.
Il Grimaldi Forum di Monaco | Tramite Wikimedia Commons
Se quest’ultimo diede finalmente avvio, nel corso di quel soggiorno, a un drastico mutamento stilistico che trovò espressione nella cosiddetta svolta aigre, Monet rimase talmente stregato dalla vivace esuberanza del paesaggio mediterraneo che decise di ritornare da solo in quei luoghi, nel 1884 e ancora nel 1888, visitando Monte-Carlo, Roquebrune, Bordighera e Antibes. L'obiettivo era quello di nutrire la sua ricerca, nel frattempo divenuta un’ossessione: catturare la luce.
In occasione dei 140 anni dalla prima visita del pittore a Monte Carlo e in Costa Azzurra, il Grimaldi Forum di Monaco dedica al maestro impressionista la sua grande mostra estiva, attesa dall'8 luglio al 3 settembre.
Riunendo un centinaio di opere, realizzate in tutto l’arco di vita dell’artista, molte inedite e mai esposte insieme, l’esposizione si preannuncia come una delle più grandi monografie del decennio dedicate al pittore della luce.
Il percorso - a cura di Marianne Mathieu, specialista di Claude Monet - seguirà la vita e la carriera del maestro in Riviera in un momento cruciale della sua esistenza, offrendo una nuova prospettiva sul suo lavoro all’interno di un allestimento spettacolare creato in uno spazio museale di 3000 metri quadrati.
Claude Monet, Canottieri ad Argenteuil, 1874, Olio su tela, 80 x 61.9 cm, Nahmad Collection
La curatrice Marianne Mathieu invita il visitatore ad avvicinarsi all'opera di Claude Monet attraverso il prisma di luce che caratterizza la sua arte. "Il lavoro di Monet - spiega - è molto coerente. Dalla sua giovinezza a Le Havre, agli ultimi dipinti a Giverny, il pittore non cerca di dipingere un motivo, ma piuttosto un momento. Monet non raffigura un paesaggio, ma un’atmosfera. In Riviera, tra il 1883 e il 1888, questo significa maturità; Monet si scopre pittore di serie. A Giverny, che non ha quasi mai lasciato a cavallo del secolo, il pittore si è evoluto ancora, cambiando il suo punto di vista. Abbandona le viste panoramiche a favore di una più stretta inquadratura che offre una visione quasi astratta dell'acqua e dei suoi riflessi. Non dipinge il suo giardino, bensì l'immagine di un mondo fluttuante."
Nella sezione dedicata ai dipinti realizzati durante la sua permanenza in Riviera, si potranno ammirare 25 opere esposte eccezionalmente, non lontano dai luoghi, ancora intatti, nei quali furono dipinte mostrando tutta la ricerca di Monet per catturare la luce.
“Me ne vado pieno di entusiasmo, sento che farò cose meravigliose” scriveva Monet, estasiato dalla luce e dai colori della Liguria, rapito dai giardini del signor Moreno, un luogo "fantasmagorico" dove "tutte le piante dell’universo sembrano crescervi spontaneamente", in un tripudio naturalistico di ulivi, aranci, limoni, mandarini, palme e piante rare.
Organizzata con il supporto eccezionale del Musée Marmottan Monet di Parigi, la mostra riunisce oltre trenta prestatori, tra collezioni private - tra le quali spicca il Palazzo del Principe di Monaco - e istituzioni internazionali come il Cleveland Museum of Art, il Columbus Museum of Art, il Denver Art Museum, Hammer Museum di Los Angeles, ma anche il Musée d'Orsay di Parigi, il Saint Louis Art Museum, il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid, il Museum Barberini a Potsdam, il Philadelphia Museum of Art.
Il Grimaldi Forum di Monaco | Tramite Wikimedia Commons
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