Grande Arte al Cinema 2019

L’arte di Grabsky nel fare cinema

Il regista e autore Phil Grabsky al Musée du Luxembourg durante le riprese del film The Impressionists
 

Piero Muscarà

27/01/2019

Mondo - Il 2019 dell’arte al cinema si apre ancora una volta, con Phil Grabsky. Il pioniere e veterano inglese che ha ‘re-inventato’ il format del documentario d’arte per il cinema scrivendo, producendo e portando sul grande schermo la storia dell’arte partendo da Londra per raggiungere ormai oltre 60 paesi nel mondo con la sua società di produzione Seventh Art Productions e il suo brand EXHIBITION ON SCREEN (EOS).
 
Oggi Grabsky torna nuovamente in Italia assieme al suo storico partner locale e distributore Nexo Digital. L’occasione questa volta è “Degas: Passione e Perfezione”, film diretto da David Bickerstaff e di cui Phil Grabsky è produttore e co-autore, che esce in sala nel nostro paese il 28, 29 e 30 gennaio 2019.
 
Ancora una volta un gigante della storia dell’arte: Edgar Degas. Un altro impressionista dopo i vostri precedenti film doc “Manet” (2016), “Io, Claude Monet” (2017).

“Sì questa volta parliamo di Edgar Degas, probabilmente l’artista meno conosciuto tra gli impressionisti francesi. Il grande pubblico ne ricorda certamente i dipinti con soggetto le ballerine. Qualcuno conosce i suoi quadri dedicati al tema delle corse dei cavalli. In verità fu un artista dalla personalità assai più complessa di quanto non si immagini, un uomo ossessionato nella costante ricerca della perfezione che non si limitò alla pittura, ma fu anche un importante scultore. A differenza di molti altri artisti francesi della sua generazione, interessati a rompere le tradizioni, Degas studiò a lungo i grandi del Rinascimento italiano che scoprì durante un suo personale Grand Tour della penisola e nelle sue successive frequenti visite al Louvre di Parigi”.


Hilaire Germain Edgar Degas, Ballerina, Circa 1888, Pastello su carta da lucidi, 45 × 23 cm, The Burrell Collection, Glasgow | © CSG CIC Glasgow Museums Collection

Come si sviluppa il film ?

“Il punto di forza di questo film è certamente la più importante collezione di Edgar Degas del Regno Unito quella del Fitzwilliam Museum di Cambridge da cui siamo partiti per documentare la mostra da cui prende il titolo il film, per poi approfondire la ricerca a Parigi. Non manca anche un cenno all’Italia naturalmente”.
 
Il cinema d’arte sta conoscendo un gradimento crescente da parte del pubblico, non solo in Italia o in Gran Bretagna …

“Sì è vero. Penso il mercato italiano nel 2018 sia probabilmente la case history di maggior successo in Europa e al mondo (Nexo Digital ha registrato nel 2018 oltre 500,000 spettatori ai suoi film – ndr)”.
 
Grande pubblico equivale a parlare sempre e solo degli stessi grandi nomi ?

“E’ un fenomeno che in parte si spiega con il successo del filone dell’arte al cinema. Per parte nostra però posso dire che EOS sceglie i film sulla base delle storie che vale la pena raccontare, non della fama degli autori o l’importanza dei musei coinvolti. Ne sono testimonianza diversi film che abbiamo prodotto in passato. Penso a titoli come i film che abbiamo prodotto su Hieronimus Bosch, su Munch o più recentemente sul grande pittore inglese David Hockney. Ci piace il rischio. Naturalmente – visto che siamo produttori indipendenti che finanziano con i propri mezzi e non grazie ai broadcaster i propri film – dobbiamo anche guardare con attenzione al risultato del botteghino. Ma a me personalmente interessa di più poter tirar fuori un film e riguardarlo tra 10 o 20 anni e trovarlo sempre interessante e utile per capire meglio un artista, piuttosto che fare un grande risultato 'opportunistico' con un film di cui tra tre anni potrei vergognarmi perché troppo alla moda o scadente”.


David Hockney, “Exhibition on screen” (David Bickerstaff). Courtesy of Nexo Digital

Su quali altre storie sta investendo EOS per il 2019 ?
 
“Stiamo lavorando a molti progetti. A febbraio usciremo in sala in Gran Bretagna con un film dedicato al ‘Giovane Picasso’. In Italia sarà distribuito ad aprile sempre per la Grande Arte al Cinema di Nexo Digital. In questo caso sono anche il regista del film che racconterà la vita e il percorso artistico del giovane Pablo attraverso tre città che ne segneranno il percorso di formazione Malaga, Barcellona e Parigi. Un altro film importante per EOS sarà ‘Van Gogh & Japan’ che uscirà in UK a giugno 2019. Il film prende spunto dalla importante mostra realizzata dal Museo Van Gogh di Amsterdam per tracciare il racconto di una storia poco conosciuta, il rapporto tra Vincent e l’arte di un paese che non ebbe mai l’occasione di visitare, il Giappone. Per l’Italia non abbiamo ancora una data possibile di uscita di questo film. Il 2019 sarà anche l’occasione per riproporre in sala un nostro ‘vecchio’ titolo “Rembrandt” che avevamo prodotto nel 2014 e che tornerà sul grande schermo sempre nel Regno Unito in aprile. Quest’anno si celebrano infatti i 350 anni dalla morte del grande artista olandese. Infine in autunno usciremo con ‘Leonardo’s Full Story’ un nuovo documentario dedicato al genio di Da Vinci. Il nostro sarà il primo film a far vedere sul grande schermo, in qualità Ultra HD (4k - ndr), ogni dipinto conosciuto di Leonardo”.
 
Grabsky, non pensa che ci sia un rischio di inflazionare il pubblico insistendo sempre sugli stessi nomi ?
 
“Non riesco a ragionare in questi termini. Decido di fare un film su un soggetto solo a condizione che ci sia una grande storia che non è stata ancora raccontata. Questa è la mia bussola ed è sempre stato il criterio con cui ho cercato di lavorare. Su Van Gogh ad esempio facciamo un altro film è vero, e già ne avevamo prodotti in passato e molti se continuano a produrre nel mondo, ma questo del suo rapporto con l’arte giapponese è un tema che non avevamo mai approfondito veramente. E anche su Leonardo da Vinci usciremo dai cliché, sarà una storia assolutamente originale e mai raccontata prima”.
 
Quindi niente ‘Mona Lisa’ par di capire.
 
“Beh, non considero la Mona Lisa l’opera più importante di da Vinci, Leonardo ha fatto certamente molte altre opere più belle, se è quello che lei vuole dire”.

Ci sono altri soggetti a cui state lavorando ?
 
“Due progetti riguardano la Pasqua e il Natale. Produrremo due film che avranno rispettivamente come tema il rapporto tra la storia dell’arte e la natività e resurrezione di Gesù Cristo. Sono temi molto ampi in entrambi i casi, ma ambisco a che divengano dei veri e propri ‘evergreen’. L’uscita sarà rispettivamente in coincidenza con le due festività cristiane nel 2020. Infine un altro grande documentario che stiamo producendo in occasione del suo compleanno nel Luglio 2020 è dedicato a Frida Kahlo, un’artista molto amata dal pubblico di tutto il mondo”.