Respinte le rivendicazioni del Getty Museum 

“L’Atleta di Lisippo deve tornare in Italia”. La sentenza della Corte Europea di Strasburgo

Atleta vittorioso, IV-II secolo a.C. Bronzo attribuito a Lisippo I CC0, via Wikimedia Commons
 

Francesca Grego

02/05/2024

Mondo - Per la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo non ci sono dubbi: la statua dell’Atleta vittorioso, da 47 anni al Getty Museum di Los Angeles, deve tornare in Italia. Ultima tappa di un contenzioso pluridecennale, la sentenza riconosce in modo inequivocabile i diritti del nostro Paese sull’opera, ritrovata nel 1964 da pescatori italiani nelle acque del Mare Adriatico al largo di Fano, esportata illegalmente all’estero e acquistata dal J. Paul Getty Trust nel 1977 per 3.98 milioni di dollari, dopo un’accesa competizione con il Metropolitan Museum di New York. 

Alle reiterate rivendicazioni da parte dello Stato italiano, il Getty ha sempre risposto sostenendo che la statua fosse stata rinvenuta in acque internazionali, circostanza negata dai pescatori. “L’Italia, agendo nei confronti del Getty Museum di Malibù per ottenere la restituzione di una statua bronzea greca attribuita a Lisippo, ha agito a buon diritto, senza violare la Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo”, ha stabilito all’unanimità la Corte Europea di Strasburgo nella sentenza relativa alla causa intentata dal J. Paul Getty Trust nei confronti dello Stato italiano. Per i giudici di Strasburgo non c’è stata alcuna violazione dell’articolo 1 del Protocollo 1 (protezione della proprietà) della Convenzione Europea sui Diritti umani. Il caso riguardava il provvedimento di confisca emesso dalle autorità italiane e finalizzato al recupero dell’Atleta vittorioso

Le autorità italiane, ricorda la Corte, hanno agito allo scopo di recuperare un patrimonio culturale esportato illegalmente. La Corte menziona anche la “negligenza” o la “malafede” del Getty Trust, che ha acquistato la statua pur essendo a conoscenza degli sforzi messi in atto dall’Italia per recuperarla. Il provvedimento di confisca sarebbe pertanto “proporzionato allo scopo di garantire la restituzione di un oggetto che fa parte del patrimonio culturale italiano”.
Le parti hanno ora tre mesi per chiedere che il caso venga esaminato dalla Grande Camera della Corte europea per una decisione definitiva. Intanto, il governo italiano riavvierà i contatti con le autorità statunitensi per l’assistenza nella attuazione del provvedimento di confisca.

“I giudici sono stati chiari al riguardo della proprietà della statua dell’Atleta vittorioso”, ha dichiarato il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che ha aggiunto: “Il MiC è costantemente impegnato nel recupero di opere d’arte trafugate, in piena cooperazione con le autorità giudiziarie e il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. Da quando sono ministro sono rientrate in Italia diverse centinaia di opere dagli Stati Uniti e 750 dal Regno Unito. Inoltre, non cessano le attività per giungere alla restituzione dal museo del Louvre di diversi reperti trafugati, questione che ho portato all’attenzione delle Ministre della Cultura francesi Rima Abdul-Malak e Rachida Dati, così come per il ritorno in Italia del Doriforo di Stabia dal Museo di Minneapolis”.
 
L’Atleta vittorioso è una scultura bronzea alta circa 150 cm, integra a eccezione dei piedi, datata tra il IV e il II secolo a.C. e attribuita al celebre scultore greco Lisippo o a un suo allievo sulla base di elementi stilistici. Nudo come gli eroi classici, il giovane atleta fu raffigurato a grandezza naturale. Come sia arrivato al largo delle Marche è ancora un mistero: l’ipotesi più accreditata è che sia naufragato nel medio Adriatico insieme alla nave che lo stava trasportando dalla Grecia verso la penisola italiana, probabilmente verso il porto di Ancona. 

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