Fino al 28 maggio alla Fondazione Beyeler

La luce di Monet risplende a Basilea

Claude Monet, Pointes de Rochers à Port-Domois, 1886, oil on canvas, 81,3 x 64,8 cm. Cincinnati Art Museum, Fanny Bryce Lehmer Endowment and The Edwin and Virginia Irwin Memorial, 1985 Photo: Bridgeman Images
 

Francesca Grego

03/02/2017

Mondo - Una grande mostra dedicata a Claude Monet festeggia il ventesimo compleanno della Fondation Beyeler di Basilea, una delle massime istituzioni artistiche svizzere.
Sessantadue opere dai più importanti musei internazionali dipingono il ritratto del mago dell’immagine, che con la rivoluzione impressionista cambiò il corso della storia dell’arte e il nostro stesso modo di percepire la natura e il paesaggio.

Una festa di luce e di colori che dai riflessi cangianti delle acque della Senna ci trasporta sulle coste selvagge dell’Atlantico o nella luce del Mediterraneo, fra prati in fiore, ninfee, cattedrali e ponti avvolti dalla nebbia. Un viaggio alla scoperta dei mondi figurali di Monet, toccando i luoghi della sua vita e della sua arte.

Un’attenzione particolare è riservata ad aspetti meno noti dell’opera del pittore, come l’ultima parte della carriera, caratterizzata dai viaggi a Londra e sulle coste del Sud della Francia, ma soprattutto da una pittura ancora più personale, libera di riflettere sulle infinite possibilità della rappresentazione, come nella serie Ninfee.   

Oltre alle opere appartenenti alle collezioni di Ernst e Hildy Beyeler, arricchiscono il percorso dipinti dal Musée d’Orsay di Parigi, dal Metropolitan Museum e dal MoMa di New York, dal Museum of Fine Art di Boston, dalla Tate Gallery di Londra. La mostra fornisce anche la rara occasione di ammirare un nucleo di 15 quadri provenienti da prestigiose collezioni private, da lungo tempo lontane dal pubblico.

Affianca l’evento una serie di iniziative collaterali in programma alla Fondation Beyeler: dalle visite guidate mattutine, con meditazione e colazione, agli incontri con Marie-Paule Vial, direttrice e curatrice del Musée de l’Orangerie di Parigi, fino all’ingresso gratuito per i visitatori fino ai 25 anni e al biglietto combinato, che permette di accedere anche alle mostre Paul Klee e Wolfgang Tillmans.

Fra gli artisti più amati della collezione Beyeler, che comprende 300 grandi opere d’arte moderna e contemporanea, Claude Monet è anche al centro di un importante progetto di conservazione, volto a ridare un aspetto il più vicino possibile a quello originario a dipinti compromessi da interventi di restauro invasivi. Ne è esempio Ninfee 1916-19, dalla cui superficie gli specialisti della Fondazione stanno rimuovendo la vernice acrilica che, seppur trasparente, ne alterava pesantemente i caratteri.  

Tornando in Italia, è dedicato al padre dell’Impressionismo anche l’evento cinematografico di febbraio, il film d’arte Io, Claude Monet, nelle sale il 14 e il 15. Un’incursione nel mondo del pittore francese che promette di svelarne il più intimo vissuto e l’avventura creativa, insieme allo spettacolo di più di 100 dipinti filmati in alta definizione.
Distribuito in Italia in esclusiva da Nexo Digital con i media partner Sky Arte HD e MYmovies.it, il film è diretto da Phil Grabsky, che ha commentato così l’esperienza: “Amo molto lavorare sulle biografie degli artisti, perché quando si legge con attenzione la loro corrispondenza, quando si torna nei luoghi in cui hanno vissuto e si esaminano attentamente i dipinti che hanno realizzato, se ne rintraccia una personalità più ricca e sincera. È quanto è accaduto con Monet. Non c’è nulla di scontato in questo artista. Ciò che colpisce con maggior forza è la sua passione, la sua ricerca senza fine, la sua genialità”.

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