Cifra da capogiro per l'Hitler in preghiera
Nuovo record per Cattelan all'asta

Him, Maurizio Cattelan
L. S.
09/05/2016
Mondo - Maurizio Cattelan ha scosso l’asta newyorkese di Christie's mettendo a segno un nuovo record personale .
Oggetto della contesa risoltasi per l'esorbitante cifra di 17,189,000 di dollari era "Him", ovvero "Lui", riferimento all'impronunciabile nome di Hitler raccolto in preghiera con le mani giunte. Una scultura in cera e resina (e capelli umani) che nel 2012 Cattelan aveva osato collocare nel ghetto di Varsavia sollevando forte discussione all'interno della comunità ebraica, in parte sedotta dall'importanza di una così potente riflessione, e d'altra parte offesa dall'insulto dell'immagine evocata.
Le stime della casa d'aste alla vigilia puntavano ad un risultato compreso tra i 10 e i 15 milioni di dollari e l'opera era stata inserita in un'asta curata da Loic Gouzer, intitolata - ironia della sorte - Bound to fail (Destinata a fallire) e dedicata ad una raccolta eterogenea di lavori contemporanei per cui nel complesso Christie's ipotizzava incassi per 70 milioni, superati dalla realtà dei 78,123,250 dollari effettivamente raccolti.
Appena cinque minuti dopo essersi affacciato sul mercato dalla sala del Rockfeller Center, il controverso ritratto del feroce dittatore sorpreso in ginocchio ha portato a casa la cifra più alta mai sborsata per l'artista italiano che nel 2010 aveva raggiunto il traguardo dei 7,922,500 dollari da Sotheby's con la vendita di un suo autoritratto sbucato fuori dal pavimento.
Lo scettro di top prize della serata è stato strappato a Jeff Koons che ha dovuto accontentarsi di un secondo posto con i 15,285,000 dollari giunti dalla vendita di "One Ball Total Equilibrium Tank", il pallone da basket sospeso in equilibrio in un acquario.
Un'altra importante sorpresa è arrivata con Paola Pivi, presente nel catalogo con l'opera "Untitled (Donkey)" del 2003, raffigurante un asino alla deriva su un'imbarcazione e stimata tra i 60 e gli 80mila dollari e invece venduta quasi al triplo del valore per 227,000 dollari.
Per approfondimenti:
Cresce l'attesa per l'ultima provocazione di Cattelan al Guggenheim
Oggetto della contesa risoltasi per l'esorbitante cifra di 17,189,000 di dollari era "Him", ovvero "Lui", riferimento all'impronunciabile nome di Hitler raccolto in preghiera con le mani giunte. Una scultura in cera e resina (e capelli umani) che nel 2012 Cattelan aveva osato collocare nel ghetto di Varsavia sollevando forte discussione all'interno della comunità ebraica, in parte sedotta dall'importanza di una così potente riflessione, e d'altra parte offesa dall'insulto dell'immagine evocata.
Le stime della casa d'aste alla vigilia puntavano ad un risultato compreso tra i 10 e i 15 milioni di dollari e l'opera era stata inserita in un'asta curata da Loic Gouzer, intitolata - ironia della sorte - Bound to fail (Destinata a fallire) e dedicata ad una raccolta eterogenea di lavori contemporanei per cui nel complesso Christie's ipotizzava incassi per 70 milioni, superati dalla realtà dei 78,123,250 dollari effettivamente raccolti.
Appena cinque minuti dopo essersi affacciato sul mercato dalla sala del Rockfeller Center, il controverso ritratto del feroce dittatore sorpreso in ginocchio ha portato a casa la cifra più alta mai sborsata per l'artista italiano che nel 2010 aveva raggiunto il traguardo dei 7,922,500 dollari da Sotheby's con la vendita di un suo autoritratto sbucato fuori dal pavimento.
Lo scettro di top prize della serata è stato strappato a Jeff Koons che ha dovuto accontentarsi di un secondo posto con i 15,285,000 dollari giunti dalla vendita di "One Ball Total Equilibrium Tank", il pallone da basket sospeso in equilibrio in un acquario.
Un'altra importante sorpresa è arrivata con Paola Pivi, presente nel catalogo con l'opera "Untitled (Donkey)" del 2003, raffigurante un asino alla deriva su un'imbarcazione e stimata tra i 60 e gli 80mila dollari e invece venduta quasi al triplo del valore per 227,000 dollari.
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