Fino al 3 gennaio in mostra in Olanda
Time Matters. Il tempo spiegato dai designer
Time Matters, Cube Design Museum, Kerkrade | Foto: © SergeTechnau
Francesca Grego
22/06/2020
Mondo - “Che cos’è dunque il tempo? Se nessuno me lo chiede, lo so bene. Ma se cerco di spiegarlo, non lo so”. Come Sant’Agostino in questo celebre passo delle Confessioni, l’uomo si è sempre interrogato sulla natura sfuggente del tempo. Oggi a maggior ragione: durante il lockdown siamo stati costretti a fermarci, o ad accelerare in arditi esperimenti multitasking. A casa e senza i ritmi consueti, ore, giorni e settimane sono apparsi improvvisamente tutti uguali. E il tempo ha assunto un altro significato. Siamo quindi pronti per la grande mostra che ha inaugurato la riapertura del Cube Design Museum di Kerkrade, in Olanda.
Attraverso 30 oggetti progettati da noti designer - tra loro Maarten Baas, Mischer, Sander Mulder, Nacho Carbonell, Humans since 1982 - Time Matters prova a rispondere alla domanda che tormentava Agostino. Ne viene fuori un quadro decisamente plurale. C’è chi sente l’esigenza di tirare un respiro e chi invece vorrebbe alzare il ritmo, chi si concentra sulla precarietà del presente e chi riflette sul destino dell’umanità, confermando quello che tutti, filosofi e uomini comuni, sperimentiamo sulla nostra pelle: il tempo è relativo.
Nacho Carbonell, Fleeting Clock the wash away clock, 2014 | Foto: Robert Andriessen
Realizzata in collaborazione con la IMF Foundation di Roma, la mostra olandese si sviluppa in cinque sezioni, ciascuna corrispondente a una diversa qualità del tempo. Change, per esempio, ne reinventa la scansione manipolando gli strumenti di misura: in Time is Ticking di Aart van Asseldonk la cassa di legno di un orologio viene lentamente ma inesorabilmente consumata dai tarli. Personal, invece, racconta quanto la percezione del tempo vari da individuo a individuo. L’O-Clock di Wout Wolf rende bene l’idea, cambiando colore a ogni ora. In Valuable il tempo è denaro e va utilizzato nel modo migliore. Ad aiutarci c’è l’app Smarter Time di Emmanuel Pont, Anis Fehri e Anna Winterstein, che misura i minuti e le ore impiegate in ogni attività della nostra giornata.
Bril, Coniferous Clock, 2014 | Courtesy Cube Design Museum
Present ci invita a fermare l’attenzione sull’istante che stiamo vivendo, mettendo da parte la nostalgia e l’ansia del futuro. Ne è un esempio l’orologio Your Clock degli austriaci breadedEscalope: dice che ora è solo quando l’utente lo ferma tirando una catenella. Gli oggetti della sezione Tangible, invece, trasformano la percezione del tempo in un’esperienza sensoriale. Scentiment di Mandy Liebregts diffonde profumi in orari prestabiliti, per ricordare ai più distratti e a chi soffre di problemi neurologici che è il momento di fare la spesa o di andare dal dentista. Measurable, infine, ci ricorda l’antico legame tra il tempo e il cosmo: succede nelle lampade Syzygy Transit, che imitano l’allineamento tra tre corpi celesti come in un'eclissi o in una congiunzione astrale.
OS Δ OOS, Syzygy Transit, 2011 | Courtesy Cube Design Museum
Inaugurata il 1° giugno, Time Matters sarà visitabile al Cube Design Museum fino al 3 gennaio 2021.
Attraverso 30 oggetti progettati da noti designer - tra loro Maarten Baas, Mischer, Sander Mulder, Nacho Carbonell, Humans since 1982 - Time Matters prova a rispondere alla domanda che tormentava Agostino. Ne viene fuori un quadro decisamente plurale. C’è chi sente l’esigenza di tirare un respiro e chi invece vorrebbe alzare il ritmo, chi si concentra sulla precarietà del presente e chi riflette sul destino dell’umanità, confermando quello che tutti, filosofi e uomini comuni, sperimentiamo sulla nostra pelle: il tempo è relativo.
Nacho Carbonell, Fleeting Clock the wash away clock, 2014 | Foto: Robert Andriessen
Realizzata in collaborazione con la IMF Foundation di Roma, la mostra olandese si sviluppa in cinque sezioni, ciascuna corrispondente a una diversa qualità del tempo. Change, per esempio, ne reinventa la scansione manipolando gli strumenti di misura: in Time is Ticking di Aart van Asseldonk la cassa di legno di un orologio viene lentamente ma inesorabilmente consumata dai tarli. Personal, invece, racconta quanto la percezione del tempo vari da individuo a individuo. L’O-Clock di Wout Wolf rende bene l’idea, cambiando colore a ogni ora. In Valuable il tempo è denaro e va utilizzato nel modo migliore. Ad aiutarci c’è l’app Smarter Time di Emmanuel Pont, Anis Fehri e Anna Winterstein, che misura i minuti e le ore impiegate in ogni attività della nostra giornata.
Bril, Coniferous Clock, 2014 | Courtesy Cube Design Museum
Present ci invita a fermare l’attenzione sull’istante che stiamo vivendo, mettendo da parte la nostalgia e l’ansia del futuro. Ne è un esempio l’orologio Your Clock degli austriaci breadedEscalope: dice che ora è solo quando l’utente lo ferma tirando una catenella. Gli oggetti della sezione Tangible, invece, trasformano la percezione del tempo in un’esperienza sensoriale. Scentiment di Mandy Liebregts diffonde profumi in orari prestabiliti, per ricordare ai più distratti e a chi soffre di problemi neurologici che è il momento di fare la spesa o di andare dal dentista. Measurable, infine, ci ricorda l’antico legame tra il tempo e il cosmo: succede nelle lampade Syzygy Transit, che imitano l’allineamento tra tre corpi celesti come in un'eclissi o in una congiunzione astrale.
OS Δ OOS, Syzygy Transit, 2011 | Courtesy Cube Design Museum
Inaugurata il 1° giugno, Time Matters sarà visitabile al Cube Design Museum fino al 3 gennaio 2021.
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