Dal 27 maggio a Napoli e Pompei
Il peso culturale di Pompei in mostra tra Napoli e gli scavi
Due donne che corrono sulla spiaggia (La corsa), Pablo Picasso
Ludovica Sanfelice
18/05/2015
Napoli - Le suggestioni che il sito di Pompei ha esercitato sugli artisti, dall’inizio degli scavi nel 1748 al bombardamento del 1943, sono oggetto di un singolare progetto espositivo distribuito in due sedi. La doppia mostra, che stabilirà un dialogo tra opere antiche e moderne tra emulazioni e reinterpretazioni, inaugurerà il suo primo capitolo a Napoli il 27 maggio, nel Salone della Meridiana del Museo Archeologico Nazionale, dove sotto il titolo di “Natura e Storia (1748-1943)" verranno raccolte più di 250 opere tra reperti e capolavori recenti (dipinti, disegni, stampe, progetti, fotografie, sculture, libri...).
Da Ingres, a Picasso, a Le Corbusier; dalla letteratura, al teatro, alla musica, il percorso racconterà in ordine cronologico come l’insediamento sepolto di Pompei, conservato intatto come un’istantanea proprio da ciò che ne provocò la distruzione, abbia influenzato le arti per due secoli svolgendo un ruolo fondamentale anche nello sviluppo dell’archeologia moderna.
In contemporanea, agli scavi di Pompei, nella sezione “Rapiti dalla morte” saranno presentati per la prima volta i calchi delle vittime dell’eruzione recentemente restaurati dalla Soprintendenza, mentre un’ulteriore divisione della mostra, intitolata "Fotografare e documentare Pompei", occuperà il portico dell’Anfiteatro con una significativa selezione del materiale fotografico conservato nella Soprintendenza Speciale di Pompei, Ercolano e Stabia, per mostrare i progressi degli scavi tra Otto e Novecento, e contribuire a dare corpo e dimensione alla fortuna e all’ascendenza culturale di uno dei siti più straordinari del mondo.
La fiducia riposta nel progetto espositivo è tale da determinarne l’affiancamento al programma di eventi pensati per Expo Milano 2015.
Per approfondimenti:
Guida d'arte di Napoli
Da Ingres, a Picasso, a Le Corbusier; dalla letteratura, al teatro, alla musica, il percorso racconterà in ordine cronologico come l’insediamento sepolto di Pompei, conservato intatto come un’istantanea proprio da ciò che ne provocò la distruzione, abbia influenzato le arti per due secoli svolgendo un ruolo fondamentale anche nello sviluppo dell’archeologia moderna.
In contemporanea, agli scavi di Pompei, nella sezione “Rapiti dalla morte” saranno presentati per la prima volta i calchi delle vittime dell’eruzione recentemente restaurati dalla Soprintendenza, mentre un’ulteriore divisione della mostra, intitolata "Fotografare e documentare Pompei", occuperà il portico dell’Anfiteatro con una significativa selezione del materiale fotografico conservato nella Soprintendenza Speciale di Pompei, Ercolano e Stabia, per mostrare i progressi degli scavi tra Otto e Novecento, e contribuire a dare corpo e dimensione alla fortuna e all’ascendenza culturale di uno dei siti più straordinari del mondo.
La fiducia riposta nel progetto espositivo è tale da determinarne l’affiancamento al programma di eventi pensati per Expo Milano 2015.
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