Dal 9 marzo al Centro Altinate San Gaetano
La magia di Monet nel 2024 di Padova
Musée Marmottan Monet, Paris |
Claude Monet, Ninfee, 1916-1919 circa. Olio su tela, 130x152 cm. Parigi, Musée Marmottan Monet, lascito Michel Monet, 1966. Inv. 5098
Francesca Grego
29/12/2023
Padova - Oltre 50 capolavori per conoscere meglio uno dei pittori più amati dal pubblico contemporaneo: l’appuntamento è a Padova dal 9 marzo al 4 agosto 2024 e, giurano gli organizzatori, sarà l’ultima occasione per ammirare in Italia le meraviglie del maestro impressionista per diversi anni.
Un invito a immergersi nelle atmosfere incantate delle immense tele delle Ninfee o nella poesia dei paesaggi londinesi come Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi, proseguendo con gioielli come il Ritratto di Michel Monet con berretto a ponpon, i Glicini, Il treno nella neve. La selezione include alcuni dei dipinti più amati dall’artista, quelli che Monet rifiutò di vendere e che volle tenere con sé fino alla fine nella sua casa di Giverny come qualcosa di molto personale. Oggi sono di proprietà del Musée Marmottan di Parigi che, grazie alla donazione concessa nel 1966 dal figlio dell’artista, custodisce la più vasta collezione di quadri di Monet esistente al mondo.
Claude Monet (1840 - 1926), Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi, 1905. Olio su tela, 81.5 x 92 cm. Parigi, Musée Marmottan Monet, Lascito Michel Monet, 1966, Inv. 5007 | © Musée Marmottan Monet, Académie des Beaux-Arts, Paris
Al Centro Culturale Altinate San Gaetano avremo modo di ripercorrere l’intera parabola del maestro della luce, seguendo le trasformazioni del suo stile lungo i decenni, dai primissimi lavori realizzati en plein air e dalle sperimentazioni su quadri di piccolo formato, fino ai grandi scenari naturali e metropolitani, in viaggio tra Londra, Parigi, Argenteuil, Pourville e i fiori del leggendario giardino di Giverny.
Promosso da Comune di Padova con l’organizzazione di Arthemisia in partnership con il Musée Marmottan Monet, la mostra sarà curata da Sylvie Carlier, curatrice generale del museo parigino, affiancata dalla storica dell'arte Marianne Mathieu e da Aurélie Gavoille, assistente curatrice presso il Musée Marmottan Monet.
Claude Monet, Il treno nella neve. La locomotiva, 1875. Olio su tela, 59 x 78 cm. Parigi, Musée Marmottan Monet, Dono Eugène e Victorine Donop de Monchy, 1940 | © Musée Marmottan Monet, Paris
Un invito a immergersi nelle atmosfere incantate delle immense tele delle Ninfee o nella poesia dei paesaggi londinesi come Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi, proseguendo con gioielli come il Ritratto di Michel Monet con berretto a ponpon, i Glicini, Il treno nella neve. La selezione include alcuni dei dipinti più amati dall’artista, quelli che Monet rifiutò di vendere e che volle tenere con sé fino alla fine nella sua casa di Giverny come qualcosa di molto personale. Oggi sono di proprietà del Musée Marmottan di Parigi che, grazie alla donazione concessa nel 1966 dal figlio dell’artista, custodisce la più vasta collezione di quadri di Monet esistente al mondo.
Claude Monet (1840 - 1926), Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi, 1905. Olio su tela, 81.5 x 92 cm. Parigi, Musée Marmottan Monet, Lascito Michel Monet, 1966, Inv. 5007 | © Musée Marmottan Monet, Académie des Beaux-Arts, Paris
Al Centro Culturale Altinate San Gaetano avremo modo di ripercorrere l’intera parabola del maestro della luce, seguendo le trasformazioni del suo stile lungo i decenni, dai primissimi lavori realizzati en plein air e dalle sperimentazioni su quadri di piccolo formato, fino ai grandi scenari naturali e metropolitani, in viaggio tra Londra, Parigi, Argenteuil, Pourville e i fiori del leggendario giardino di Giverny.
Promosso da Comune di Padova con l’organizzazione di Arthemisia in partnership con il Musée Marmottan Monet, la mostra sarà curata da Sylvie Carlier, curatrice generale del museo parigino, affiancata dalla storica dell'arte Marianne Mathieu e da Aurélie Gavoille, assistente curatrice presso il Musée Marmottan Monet.
Claude Monet, Il treno nella neve. La locomotiva, 1875. Olio su tela, 59 x 78 cm. Parigi, Musée Marmottan Monet, Dono Eugène e Victorine Donop de Monchy, 1940 | © Musée Marmottan Monet, Paris
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