Dal 19 maggio al 26 giugno all’Haus der Kunst dei Cantieri Culturali della Zisa
Al via "Palermo Panorama". Tre sguardi internazionali per raccontare la città
Carmelo Nicotra, Palermo Panorama | Courtesy SLP Studio | Foto: © R. Boccaccino
Samantha De Martin
19/05/2021
Palermo - Gli sguardi di tre giovani artisti, uno scrigno dal fascino secolare e un unico punto di osservazione: i cantieri culturali della Zisa, il complesso di archeologia industriale che accoglie una delle tante anime della città.
Palermo si racconta attraverso gli occhi di un’artista tedesca, di un collega francese e di un artista di Favara che, attraverso le loro opere, risultato di tecniche e media diversi, si insinuano tra le maglie della città, urtando contro di esse fino a infrangerne le giunture e appropriarsi dei suoi frammenti.
Valerie Krause, Timothée Schelstraete, Carmelo Nicotra sono i protagonisti di Palermo Panorama, la mostra collettiva promossa dal Goethe-Institut e Institut français Palermo con il sostegno del Fondo Eliseo, che, dal 19 maggio al 26 giugno spalanca i locali dell’Haus der Kunst dei Cantieri Culturali della Zisa alle suggestioni scaturite dall’incontro con la città di tre sguardi contemporanei.
Il titolo della mostra a cura di Alessandro Pinto e Serena Fanara si lega idealmente al “Panorama von Palermo”, il quadro circolare che l'architetto e pittore Karl Friedrich Schinkel realizzò per sintetizzare le impressioni del suo viaggio in Italia.
Come Schinkel dalla terrazza di un edificio della Zisa fotografò la città, 200 anni dopo Krause, Nicotra e Schelstraete restituiscono la loro immagine personale e potente di Palermo, interpretandone con il proprio linguaggio artistico suggestioni e visioni, dallo stesso comune punto di osservazione.
Timothée Schelstraete a Palermo Panorama | Courtesy SLP studio
La mostra - risultato di una residenza artistica promossa nell’ambito della collaborazione tra i due istituti di cultura - diventa così l’occasione per raccontare l’indagine visiva sulla città attraverso gli artisti selezionati che, nei Cantieri Culturali della Zisa, hanno condiviso per un mese il padiglione dell’Haus der Kunst come spazio di lavoro.
Fuori c'è la Zisa, il quartiere che in origine faceva parte dell'antico parco normanno, anticamente luogo di villeggiatura e di caccia dei sovrani, oggi crogiolo di stili architettonici diversi, dal Liberty palermitano agli edifici realizzati durante il boom edilizio degli anni Sessanta.
La Palermo di Carmelo Nicotra è tutta racchiusa in una grande installazione ambientale -14 metri per 1- che rappresenta un lembo di tetto a spiovente realizzato con una struttura in metallo coperta di tegole in terracotta. Per l’artista è questo il punto di osservazione ideale, e forse un po’ straniante, dal quale potere ammirare la città.
Le condutture esterne per l’acqua, elemento ricorrente nei quartieri storici di Palermo, ispirano invece l’opera-installazione di Valerie Krause che si dispiega simile a un dedalo di strade e vicoli senza via d’uscita. L’idea del movimento centripeto avvolge l’opera per estendersi anche al video in bianco e nero nel quale la Krause inscena una malinconica danza mossa da contrasti e opposizioni.
Palermo Panorama, Allestimento | Courtesy SLP Studio | Foto: © R. Boccaccino
Una Palermo in frammenti, transmediale, cucita da immagini distorte, emerge infine dal lavoro di Timothée Schelstraete. L’artista parte dal dato oggettivo, afferrato attraverso la macchina fotografica, per imprimerlo sulla tela e completarlo attraverso la pittura. Nel passaggio dal medium fotografico a quello pittorico le immagini si trasfigurano e diventano altro, simili ai riflessi del movimento dell’occhio che, non riuscendo a percepire il dato sensibile, ne conserva un ricordo distorto. Così i lembi dei tessuti damascati, i segmenti delle palme e altri piccoli oggetti perdono il loro valore razionale per farsi specchi deformanti eppur capaci di fermare aspetti altrimenti destinati all’oblio.
La mostra, a ingresso gratuito, è aperta dal mercoledì al sabato, dalle 16 alle 19 e su appuntamento.
Leggi anche:
• In viaggio con i pittori siciliani nella luce di Palermo
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Valerie Krause, Timothée Schelstraete, Carmelo Nicotra sono i protagonisti di Palermo Panorama, la mostra collettiva promossa dal Goethe-Institut e Institut français Palermo con il sostegno del Fondo Eliseo, che, dal 19 maggio al 26 giugno spalanca i locali dell’Haus der Kunst dei Cantieri Culturali della Zisa alle suggestioni scaturite dall’incontro con la città di tre sguardi contemporanei.
Il titolo della mostra a cura di Alessandro Pinto e Serena Fanara si lega idealmente al “Panorama von Palermo”, il quadro circolare che l'architetto e pittore Karl Friedrich Schinkel realizzò per sintetizzare le impressioni del suo viaggio in Italia.
Come Schinkel dalla terrazza di un edificio della Zisa fotografò la città, 200 anni dopo Krause, Nicotra e Schelstraete restituiscono la loro immagine personale e potente di Palermo, interpretandone con il proprio linguaggio artistico suggestioni e visioni, dallo stesso comune punto di osservazione.
Timothée Schelstraete a Palermo Panorama | Courtesy SLP studio
La mostra - risultato di una residenza artistica promossa nell’ambito della collaborazione tra i due istituti di cultura - diventa così l’occasione per raccontare l’indagine visiva sulla città attraverso gli artisti selezionati che, nei Cantieri Culturali della Zisa, hanno condiviso per un mese il padiglione dell’Haus der Kunst come spazio di lavoro.
Fuori c'è la Zisa, il quartiere che in origine faceva parte dell'antico parco normanno, anticamente luogo di villeggiatura e di caccia dei sovrani, oggi crogiolo di stili architettonici diversi, dal Liberty palermitano agli edifici realizzati durante il boom edilizio degli anni Sessanta.
La Palermo di Carmelo Nicotra è tutta racchiusa in una grande installazione ambientale -14 metri per 1- che rappresenta un lembo di tetto a spiovente realizzato con una struttura in metallo coperta di tegole in terracotta. Per l’artista è questo il punto di osservazione ideale, e forse un po’ straniante, dal quale potere ammirare la città.
Le condutture esterne per l’acqua, elemento ricorrente nei quartieri storici di Palermo, ispirano invece l’opera-installazione di Valerie Krause che si dispiega simile a un dedalo di strade e vicoli senza via d’uscita. L’idea del movimento centripeto avvolge l’opera per estendersi anche al video in bianco e nero nel quale la Krause inscena una malinconica danza mossa da contrasti e opposizioni.
Palermo Panorama, Allestimento | Courtesy SLP Studio | Foto: © R. Boccaccino
Una Palermo in frammenti, transmediale, cucita da immagini distorte, emerge infine dal lavoro di Timothée Schelstraete. L’artista parte dal dato oggettivo, afferrato attraverso la macchina fotografica, per imprimerlo sulla tela e completarlo attraverso la pittura. Nel passaggio dal medium fotografico a quello pittorico le immagini si trasfigurano e diventano altro, simili ai riflessi del movimento dell’occhio che, non riuscendo a percepire il dato sensibile, ne conserva un ricordo distorto. Così i lembi dei tessuti damascati, i segmenti delle palme e altri piccoli oggetti perdono il loro valore razionale per farsi specchi deformanti eppur capaci di fermare aspetti altrimenti destinati all’oblio.
La mostra, a ingresso gratuito, è aperta dal mercoledì al sabato, dalle 16 alle 19 e su appuntamento.
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