L'opera di Antonello da Messina al centro di nuovi studi
Svelati quattro misteri dell'Annunciata
Antonello da Messina, Annunciata, c.1474-1477
E. Bramati
27/06/2014
Palermo - Venerdì 27 giugno alle 16.30 presso la Sala Magna di Palazzo Chierimonte saranno presentati i nuovi risultati degli studi sulla'"Annunciata", una delle più famose opere di Antonello da Messina.
Grazie alle ricerche più recenti, è stato innanzitutto possibile ricavare maggiori informazioni sul libro dipinto all'interno del quadro. Per anni si è cercato di capire cosa rappresentassero i segni posti sul manoscritto dinanzi alla Madonna: Maria ha davanti a lei un Magnificat, come attestato dalla "M" di apertura riconosciuta nel testo.
In secondo luogo, sembra che dall'opera emergano riferimenti allo Spirito Santo, curiosamente rappresentato sotto forma di vento: si può notare infatti che le pagine sono come sollevate da un soffio. E’ la prima volta che questa figura viene osservata all'interno dell'opera, ma tra le varie spiegazioni ve ne sarebbe innanzitutto una di natura etimologica: la parola spirito in ebraico si traduce come soffio, aria, vento, respiro.
Non poteva inoltre mancare un approfondimento sull'identità dell'Annunciata, inizialmente identificata come Santa Eustochia Calafato, nata a Messina nella stessa epoca di Antonello. Non è stato possibile riesumare i resti della donna per procedere alla ricostruzione dei tratti, ma è possibile che essi non coincidessero, per ragioni legate all'età, con quelli riprodotti nel volto della Madonna.
Infine, il dipinto di Palermo è stato confrontato con l'"Annunciata di Monaco", anch'essa realizzata da Antonello da Messina.
Dall'accostamento è emerso che quest'ultima è stata rappresentata dall'artista in un momento in cui non si è ancora svolta l’azione di concepimento da parte dello Spirito di Dio, mentre in quella siciliana è già avvenuta.
A questa interpretazione è stato possibile risalire attraverso lo studio di piccoli particolari come il volto delle due Madonne: nella prima il viso di Maria evidenzia una leggera piega dell’angolo labiale, che rappresenta un sereno sorriso, mentre nell'opera tedesca la bocca è aperta, come se lei fosse colta da stupore improvviso mentre l’angelo le annuncia che lei è la prescelta. Anche la diversa posizione delle mani lo confermerebbe.
Consulta anche:
Botticelli, Antonello da Messina e il Verrocchio "architetti" a Londra
I tesori inamovibili della Sicilia
Grazie alle ricerche più recenti, è stato innanzitutto possibile ricavare maggiori informazioni sul libro dipinto all'interno del quadro. Per anni si è cercato di capire cosa rappresentassero i segni posti sul manoscritto dinanzi alla Madonna: Maria ha davanti a lei un Magnificat, come attestato dalla "M" di apertura riconosciuta nel testo.
In secondo luogo, sembra che dall'opera emergano riferimenti allo Spirito Santo, curiosamente rappresentato sotto forma di vento: si può notare infatti che le pagine sono come sollevate da un soffio. E’ la prima volta che questa figura viene osservata all'interno dell'opera, ma tra le varie spiegazioni ve ne sarebbe innanzitutto una di natura etimologica: la parola spirito in ebraico si traduce come soffio, aria, vento, respiro.
Non poteva inoltre mancare un approfondimento sull'identità dell'Annunciata, inizialmente identificata come Santa Eustochia Calafato, nata a Messina nella stessa epoca di Antonello. Non è stato possibile riesumare i resti della donna per procedere alla ricostruzione dei tratti, ma è possibile che essi non coincidessero, per ragioni legate all'età, con quelli riprodotti nel volto della Madonna.
Infine, il dipinto di Palermo è stato confrontato con l'"Annunciata di Monaco", anch'essa realizzata da Antonello da Messina.
Dall'accostamento è emerso che quest'ultima è stata rappresentata dall'artista in un momento in cui non si è ancora svolta l’azione di concepimento da parte dello Spirito di Dio, mentre in quella siciliana è già avvenuta.
A questa interpretazione è stato possibile risalire attraverso lo studio di piccoli particolari come il volto delle due Madonne: nella prima il viso di Maria evidenzia una leggera piega dell’angolo labiale, che rappresenta un sereno sorriso, mentre nell'opera tedesca la bocca è aperta, come se lei fosse colta da stupore improvviso mentre l’angelo le annuncia che lei è la prescelta. Anche la diversa posizione delle mani lo confermerebbe.
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