A Parma, nelle nuove sale del più antico museo al mondo dedicato alla stampa
Ecco come sarà il nuovo museo dedicato a Bodoni, il principe dei tipografi

Un'immagine del Museo Bodoniano, attualmente ospitato al terzo piano della Biblioteca Palatina
Samantha De Martin
26/02/2021
Parma - Il guru della comunicazione, Steve Jobs, con la sua passione per i caratteri tipografici che lo spinse a prendere ad esempio per i suoi Mac le eleganti creazioni di Giambattista Bodoni, sarebbe stato senza dubbio un assiduo visitatore della nuova "fucina" del principe dei tipografi.
Aprirà a Parma il prossimo aprile il Nuovo museo Bodoniano, l’ultimo gioiello che andrà ad arricchire il progetto della Nuova Pilotta, voluto e ideato dal Direttore Simone Verde con il restyling di alcune sezioni espositive della Galleria Nazionale e il nuovo allestimento del Museo Archeologico.
D’altra parte proprio all’interno del vecchio palazzo ducale, dove attualmente si trova il Museo Bodoni, il antico museo della stampa in Italia, il principe dei tipografi possedeva la sua tipografia.
Insomma, a Parma un museo Bodoni esisteva già, ma, come sottolinea Il Direttore Verde “risultava di difficile accesso e, nell’allestimento risalente al 1963, scarsamente comunicativo per un pubblico di non addetti”.
Un' immagine del Museo Bodoniano, attualmente collocato al terzo piano della Biblioteca Palatina | Foto: © Giovanni Hanninen
Problematiche che il nuovo Museo Bodoniano consentirà di superare, accompagnando un pubblico ampio in un’esperienza immersiva.
Si avrà così l'impressione di entrare nella fucina di Bodoni, nella sua tipografia, tra il profumo degli inchiostri e il frusciare delle carte.
Il nuovo Museo - che avrà il nero come colore dominante, dalle pareti alle lampade industriali che pendendo dai soffitti - occuperà gli ex locali-magazzino dei periodici della Biblioteca Palatina, al pianoterra della Pilotta, mentre il concept dell’allestimento sarà affidato al suo direttore scientifico Andrea De Pasquale.
“Il Museo Bodoniano - sottolinea De Pasquale - è il più antico museo della stampa al mondo essendo stato fondato da Angela Pezzana nel 1842 quando, per rendere visitabile i capolavori della produzione bodoniana, come avveniva quando Bodoni era in vita, venne allestita una "stanza dei punzoni", con uno specifico conservatore, presso la Galleria dell'Incoronata della Palatina”.
La visita al nuovo museo - che si svilupperà in quattro sezioni - sarà un’occasione anche per entrare nel cuore della cultura di un’epoca che vede Parma tra le più prestigiose e attive capitali europee.
Si comincia con “Bodoni, Parma e l’Europa”, un vero viaggio - grazie anche al tavolo multimediale con la mappa del Ducato ed i suoi legami con le corti europee - nel contesto economico e sociale dell’epoca, tra la produzione tipografica del tempo.
“La fabbrica del libro”, che occuperà la parte centrale della sala espositiva, divisa in quattro grandi nicchie, permetterà di ricostruire le varie fasi di lavoro del tipografo. Tra punzoni, matrici, forme di fusione e relativi caratteri, strumenti del lavoro tipografico, il visitatore si farà spazio per raggiungere la sezione relativa alla riproduzione per passare poi a “La stampa”, con prove su carta e pergamena, copie su seta, e il torchio, una ricostruzione del 1940, rimesso in funzione anche a fini didattici. Il pubblico ritroverà i capolavori di Bodoni inviati per l’esposizione universale di Parigi nel 1811 e, dopo aver sfogliato nei totem touch-screen alcuni esempi della sua produzione, entrerà nel “mito di Bodoni” grazie a grande libreria che espone la raccolta dei volumi.
A documentare l’attualità del messaggio bodoniano sarà la proiezione, su monitor, di alcuni esempi di caratteri bodoniani ancora oggi in uso.

Immagine del Museo Bodoniano, attualmente ospitato al terzo piano della Biblioteca Palatina
Leggi anche:
• La nuova Pilotta entra nel web con un proprio canale
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D’altra parte proprio all’interno del vecchio palazzo ducale, dove attualmente si trova il Museo Bodoni, il antico museo della stampa in Italia, il principe dei tipografi possedeva la sua tipografia.
Insomma, a Parma un museo Bodoni esisteva già, ma, come sottolinea Il Direttore Verde “risultava di difficile accesso e, nell’allestimento risalente al 1963, scarsamente comunicativo per un pubblico di non addetti”.

Un' immagine del Museo Bodoniano, attualmente collocato al terzo piano della Biblioteca Palatina | Foto: © Giovanni Hanninen
Problematiche che il nuovo Museo Bodoniano consentirà di superare, accompagnando un pubblico ampio in un’esperienza immersiva.
Si avrà così l'impressione di entrare nella fucina di Bodoni, nella sua tipografia, tra il profumo degli inchiostri e il frusciare delle carte.
Il nuovo Museo - che avrà il nero come colore dominante, dalle pareti alle lampade industriali che pendendo dai soffitti - occuperà gli ex locali-magazzino dei periodici della Biblioteca Palatina, al pianoterra della Pilotta, mentre il concept dell’allestimento sarà affidato al suo direttore scientifico Andrea De Pasquale.
“Il Museo Bodoniano - sottolinea De Pasquale - è il più antico museo della stampa al mondo essendo stato fondato da Angela Pezzana nel 1842 quando, per rendere visitabile i capolavori della produzione bodoniana, come avveniva quando Bodoni era in vita, venne allestita una "stanza dei punzoni", con uno specifico conservatore, presso la Galleria dell'Incoronata della Palatina”.
La visita al nuovo museo - che si svilupperà in quattro sezioni - sarà un’occasione anche per entrare nel cuore della cultura di un’epoca che vede Parma tra le più prestigiose e attive capitali europee.
Si comincia con “Bodoni, Parma e l’Europa”, un vero viaggio - grazie anche al tavolo multimediale con la mappa del Ducato ed i suoi legami con le corti europee - nel contesto economico e sociale dell’epoca, tra la produzione tipografica del tempo.
“La fabbrica del libro”, che occuperà la parte centrale della sala espositiva, divisa in quattro grandi nicchie, permetterà di ricostruire le varie fasi di lavoro del tipografo. Tra punzoni, matrici, forme di fusione e relativi caratteri, strumenti del lavoro tipografico, il visitatore si farà spazio per raggiungere la sezione relativa alla riproduzione per passare poi a “La stampa”, con prove su carta e pergamena, copie su seta, e il torchio, una ricostruzione del 1940, rimesso in funzione anche a fini didattici. Il pubblico ritroverà i capolavori di Bodoni inviati per l’esposizione universale di Parigi nel 1811 e, dopo aver sfogliato nei totem touch-screen alcuni esempi della sua produzione, entrerà nel “mito di Bodoni” grazie a grande libreria che espone la raccolta dei volumi.
A documentare l’attualità del messaggio bodoniano sarà la proiezione, su monitor, di alcuni esempi di caratteri bodoniani ancora oggi in uso.

Immagine del Museo Bodoniano, attualmente ospitato al terzo piano della Biblioteca Palatina

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