Dai reperti delle Grandi Madri steatopigie alla Valentina di Crepax
La maternità nell’arte
Michelangelo Pistoletto, Venere degli Stracci, 1967
L.S.
23/02/2015
Parma - Inaugurerà l’8 marzo, in occasione della festa della donna, e rimarrà aperta fino al 28 giugno nelle sale del Palazzo del Governatore a Parma, l’esposizione “Mater. Percorsi simbolici sulla maternità”: indagine sul ruolo della maternità nella cultura mediterranea che si avvarrà della presenza di un’ampia collezione di capolavori archeologici e artistici.
Veronese, Moretto e ancora Giacometti, Pistoletto e Bill Viola saranno alcuni dei grandi autori delle 170 opere che arriveranno in città da oltre 70 musei e collezioni italiane per dare corpo ai misteri della vita e della procreazione nelle quattro sezioni che compongono la rassegna.
Dalle antiche raffigurazioni delle Grandi Madri steatopigie che includono reperti come la Venere di Savignano, la mostra affronterà la svolta simbolica che il Concilio di Nicea (325 d.C.) provocò nella rappresentazione artistica della maternità dichiarando ufficialmente che Gesù nacque da Maria Vergine. In questa sezione troveranno collocazione icone bizantine e una serie di celebri Madonne con Bambino realizzate da maestri come Filippo Lippi, Andrea Mantegna, Pinturicchio, Rosso Fiorentino, Veronese e Tiepolo.
Il terzo segmento si interrogherà quindi sulla trasformazione della famiglia in ambito borghese ottocentesco attraverso l’osservazione di opere come “La Maternità” di Gino Severini, scelta come dipinto rappresentativo sui manifesti della mostra. E a conclusione del percorso arriverà l’emancipazione dai temi archetipici che ebbe luogo nel Novecento attraverso le Avanguardie e la seguente ricerca di un nuovo archetipo femminile come raccontano le opere di Mimmo Rotella, Michelangelo Pistoletto, Bill Viola, e, infine la Valentina di Crepax che quest’anno compie 50 anni.
L'appuntamento parmense anticipa in parte i temi che saranno sviluppati nell'esposizione enciclopedica che Massimiliano Gioni curerà nel piano nobile di Palazzo Reale durante il secondo trimestre di Expo e inserito tra gli eventi di punta del programma Expo in città.
Veronese, Moretto e ancora Giacometti, Pistoletto e Bill Viola saranno alcuni dei grandi autori delle 170 opere che arriveranno in città da oltre 70 musei e collezioni italiane per dare corpo ai misteri della vita e della procreazione nelle quattro sezioni che compongono la rassegna.
Dalle antiche raffigurazioni delle Grandi Madri steatopigie che includono reperti come la Venere di Savignano, la mostra affronterà la svolta simbolica che il Concilio di Nicea (325 d.C.) provocò nella rappresentazione artistica della maternità dichiarando ufficialmente che Gesù nacque da Maria Vergine. In questa sezione troveranno collocazione icone bizantine e una serie di celebri Madonne con Bambino realizzate da maestri come Filippo Lippi, Andrea Mantegna, Pinturicchio, Rosso Fiorentino, Veronese e Tiepolo.
Il terzo segmento si interrogherà quindi sulla trasformazione della famiglia in ambito borghese ottocentesco attraverso l’osservazione di opere come “La Maternità” di Gino Severini, scelta come dipinto rappresentativo sui manifesti della mostra. E a conclusione del percorso arriverà l’emancipazione dai temi archetipici che ebbe luogo nel Novecento attraverso le Avanguardie e la seguente ricerca di un nuovo archetipo femminile come raccontano le opere di Mimmo Rotella, Michelangelo Pistoletto, Bill Viola, e, infine la Valentina di Crepax che quest’anno compie 50 anni.
L'appuntamento parmense anticipa in parte i temi che saranno sviluppati nell'esposizione enciclopedica che Massimiliano Gioni curerà nel piano nobile di Palazzo Reale durante il secondo trimestre di Expo e inserito tra gli eventi di punta del programma Expo in città.
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