Assisi: la mano di Giotto negli affreschi della cappella dimenticata?
Assisi, Basilica di San Francesco
07/11/2012
Perugia - La notizia sta già facendo il giro del mondo: ad Assisi sono stati rinvenuti altri affreschi da attribuire con ogni probabilità a Giotto. La scoperta nella cappella di San Nicola, situata sulla destra dell'altare nella Basilica inferiore di San Francesco, uno spazio uscito ora da un restauro durato due anni e mezzo e a lungo rinviato. Sono immaginabili, quindi la sorpresa e l'entusiasmo dei restauratori, quando, durante la ripulitura delle pareti, hanno visto emergere gli affreschi contrassegnati da una sigla GB che rimanda proprio alle iniziali del nome Giotto di Bondone.
La scoperta arriva ad un anno esatto da quella della medievalista Chiara Frugoni, che individuò in uno degli affreschi giotteschi un profilo di diavolo tracciato tra le nuvole.
Riguardo la paternità di Giotto per gli affreschi della cappella di San Nicola, non ha dubbi il capo restauratore Sergio Fusetti: "Si tratta di una delle prime opere della sua vita artistica e ha una grande importanza per ricostruire la cronologia della sua attività e di quella della Bottega" , ha dichiarato all'ANSA.
"Per tanti anni questa cappella è stata chiusa. Veniva utilizzata, ma raramente, dai frati come punto di ascolto. Ora il restauro consentirà di apprezzare la bellezza e la ricchezza degli affreschi in cui si rileva la presenza di oro zecchino, perché si trattava della decorazione pittorica della cappella funeraria di Gian Gaetano Orsini, giovane diacono prematuramente scomparso, voluta da suo fratello, il cardinale Napoleone", ha spiegato ancora Fusetti.
Ora si attende l'inaugurazione ufficiale della cappella da parte del ministro ai Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, programmata per il giorno di San Nicola, il 6 dicembre prossimo.
Nicoletta Speltra
La scoperta arriva ad un anno esatto da quella della medievalista Chiara Frugoni, che individuò in uno degli affreschi giotteschi un profilo di diavolo tracciato tra le nuvole.
Riguardo la paternità di Giotto per gli affreschi della cappella di San Nicola, non ha dubbi il capo restauratore Sergio Fusetti: "Si tratta di una delle prime opere della sua vita artistica e ha una grande importanza per ricostruire la cronologia della sua attività e di quella della Bottega" , ha dichiarato all'ANSA.
"Per tanti anni questa cappella è stata chiusa. Veniva utilizzata, ma raramente, dai frati come punto di ascolto. Ora il restauro consentirà di apprezzare la bellezza e la ricchezza degli affreschi in cui si rileva la presenza di oro zecchino, perché si trattava della decorazione pittorica della cappella funeraria di Gian Gaetano Orsini, giovane diacono prematuramente scomparso, voluta da suo fratello, il cardinale Napoleone", ha spiegato ancora Fusetti.
Ora si attende l'inaugurazione ufficiale della cappella da parte del ministro ai Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, programmata per il giorno di San Nicola, il 6 dicembre prossimo.
Nicoletta Speltra
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