Presentate le nuove mostre del museo perugino
Da Dottori a Doisneau, da Duccio di Buoninsegna a Lucio Fontana, l’autunno alla Galleria Nazionale dell’Umbria
Robert Doisneau, La dame indignée, 1948 © Atelier Robert Doisneau
Francesca Grego
05/09/2024
Perugia - “Una vera e propria piazza” aperta sul territorio, “un punto di ritrovo dove, riprendendo l’antico - e modernissimo - concetto di agorà, le persone possano arricchirsi e incontrare artisti, esperti e capolavori”, così il direttore dei Musei Nazionali di Perugia Costantino D’Orazio immagina il futuro della Galleria Nazionale dell’Umbria. E il futuro inizia dalla prossima stagione, il cui programma è stato presentato oggi, giovedì 5 settembre, per prendere il via all’inizio di ottobre. Tante le novità in arrivo al museo perugino, dove i maestri di una regione di illustri tradizioni incontrano i grandi della scena nazionale e internazionale spaziando tra epoche e linguaggi. “Estendendo il concetto di museo non solo alle opere d’arte che fanno parte del nostro patrimonio, ma a tutte le forme della cultura, abbiamo immaginato un calendario capace di declinare temi del passato, del presente e del futuro, coinvolgendo personalità straordinarie che possono restituirci una prospettiva inedita per valorizzare il nostro territorio”, ha anticipato D’Orazio.
Orari di apertura estesi nella fascia serale, concerti e visite guidate gratuite, incontri e presentazioni di libri affiancheranno le mostre d’autunno, progettate in collaborazione con eventi di richiamo come UmbriaJazz, UWine - Festival del vino umbro, UmbriaLibri ed Eurochocolate. E intanto c’è tempo fino al 29 settembre per visitare l’esposizione Gustav Klimt. Le tre età, prorogata a seguito del notevole successo di pubblico (oltre 40 mila ingressi in due mesi).
Tramonto lunare, 1930. Foto Haltadefinizione Galleria Nazionale dell'Umbria
Da sabato 12 ottobre, Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI, via libera alle nuove mostre. Ad aprire le danze sarà il futurista Gerardo Dottori, un perugino doc, che si svelerà al grande pubblico in un progetto intimo e raccolto, studiato con cura dai curatori Massimo Duranti e Andrea Baffoni: poche opere sceltissime ripercorreranno l’intera evoluzione dell’artista dal dinamismo futurista dei primi anni Dieci allo studio delle sensazioni visive-uditive a metà del decennio, dallo sviluppo dell’Aeropittura negli anni Venti alla fine del movimento di Marinetti a metà dei Quaranta. Organizzata in collaborazione con gli Archivi Dottori, l’esposizione sarà il primo appuntamento di un ciclo volto ad approfondire gli artisti e le correnti del Novecento.
Dal prossimo 25 ottobre al 19 gennaio 2025, invece, L’età dell’oro presenterà un dialogo tra i capolavori della Galleria Nazionale dell’Umbria e il lavoro di alcuni grandi protagonisti del contemporaneo, nel segno del metallo prezioso per eccellenza: da Duccio da Buoninsegna a Lucio Fontana, da Gentile da Fabriano a Andy Warhol, Yves Klein, Alberto Burri, Carla Accardi, Michelangelo Pistoletto. Saranno oltre 50 le opere in mostra in un’esplorazione dell’uso dell’oro nell’arte antica e contemporanea, tra confronti, suggestioni e prospettive inedite sul tema.
Michelangelo Pistoletto, Autoritratto oro, 1960. Olio, acrilico e oro su tela. Foto Damiano Andreotti Cittàdellarte - Fondazione Pistoletto, Biella
L’ultimo appuntamento dell’autunno 2024 porterà l’attenzione su uno dei più influenti fotografi del Novecento. Dal 14 novembre 2024 al 21 aprile 2025, In breve. Robert Doisneau presenterà 30 immagini del celebre artista e reporter francese selezionate dalla curatrice Alessandra Mauro in collaborazione con gli eredi e l’Atelier Doisneau di Parigi. Cantore della vita quotidiana, alla forza del verso epico Doisneau preferì quella sommessa della strofa semplice ma arguta, lo stornello, raccontando come nessun altro la Parigi del Secondo dopoguerra. Negli spazi di Camera Oscura dedicati dalla GNU alla fotografia, lo scopriremo ancora una volta in scatti che stupiscono per costruzione e poesia, espressioni di uno spirito tenero e curioso, di un genio lucido e garbato.
“La Galleria Nazionale dell’Umbria rappresenta il luogo dell’anima della nostra città, uno spazio aperto al mondo in cui la storia, l’arte e la cultura si intrecciano per dare vita a un’esperienza unica e coinvolgente”, dichiara il sindaco di Perugia Vittoria Ferdinandi: “Il programma autunnale è un autentico caleidoscopio di esperienze e linguaggi espressivi capaci di dare vita a un dialogo vibrante e appassionato. Ogni evento sarà un’opportunità per esplorare nuove forme di creatività e per vivere l’arte non solo come un’esperienza visiva, ma come un momento di relazione e condivisione. La Galleria diventa così un palcoscenico aperto all’innovazione, un luogo dove ogni visitatore può sentirsi parte di un grande racconto collettivo”.
Orari di apertura estesi nella fascia serale, concerti e visite guidate gratuite, incontri e presentazioni di libri affiancheranno le mostre d’autunno, progettate in collaborazione con eventi di richiamo come UmbriaJazz, UWine - Festival del vino umbro, UmbriaLibri ed Eurochocolate. E intanto c’è tempo fino al 29 settembre per visitare l’esposizione Gustav Klimt. Le tre età, prorogata a seguito del notevole successo di pubblico (oltre 40 mila ingressi in due mesi).
Tramonto lunare, 1930. Foto Haltadefinizione Galleria Nazionale dell'Umbria
Da sabato 12 ottobre, Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI, via libera alle nuove mostre. Ad aprire le danze sarà il futurista Gerardo Dottori, un perugino doc, che si svelerà al grande pubblico in un progetto intimo e raccolto, studiato con cura dai curatori Massimo Duranti e Andrea Baffoni: poche opere sceltissime ripercorreranno l’intera evoluzione dell’artista dal dinamismo futurista dei primi anni Dieci allo studio delle sensazioni visive-uditive a metà del decennio, dallo sviluppo dell’Aeropittura negli anni Venti alla fine del movimento di Marinetti a metà dei Quaranta. Organizzata in collaborazione con gli Archivi Dottori, l’esposizione sarà il primo appuntamento di un ciclo volto ad approfondire gli artisti e le correnti del Novecento.
Dal prossimo 25 ottobre al 19 gennaio 2025, invece, L’età dell’oro presenterà un dialogo tra i capolavori della Galleria Nazionale dell’Umbria e il lavoro di alcuni grandi protagonisti del contemporaneo, nel segno del metallo prezioso per eccellenza: da Duccio da Buoninsegna a Lucio Fontana, da Gentile da Fabriano a Andy Warhol, Yves Klein, Alberto Burri, Carla Accardi, Michelangelo Pistoletto. Saranno oltre 50 le opere in mostra in un’esplorazione dell’uso dell’oro nell’arte antica e contemporanea, tra confronti, suggestioni e prospettive inedite sul tema.
Michelangelo Pistoletto, Autoritratto oro, 1960. Olio, acrilico e oro su tela. Foto Damiano Andreotti Cittàdellarte - Fondazione Pistoletto, Biella
L’ultimo appuntamento dell’autunno 2024 porterà l’attenzione su uno dei più influenti fotografi del Novecento. Dal 14 novembre 2024 al 21 aprile 2025, In breve. Robert Doisneau presenterà 30 immagini del celebre artista e reporter francese selezionate dalla curatrice Alessandra Mauro in collaborazione con gli eredi e l’Atelier Doisneau di Parigi. Cantore della vita quotidiana, alla forza del verso epico Doisneau preferì quella sommessa della strofa semplice ma arguta, lo stornello, raccontando come nessun altro la Parigi del Secondo dopoguerra. Negli spazi di Camera Oscura dedicati dalla GNU alla fotografia, lo scopriremo ancora una volta in scatti che stupiscono per costruzione e poesia, espressioni di uno spirito tenero e curioso, di un genio lucido e garbato.
“La Galleria Nazionale dell’Umbria rappresenta il luogo dell’anima della nostra città, uno spazio aperto al mondo in cui la storia, l’arte e la cultura si intrecciano per dare vita a un’esperienza unica e coinvolgente”, dichiara il sindaco di Perugia Vittoria Ferdinandi: “Il programma autunnale è un autentico caleidoscopio di esperienze e linguaggi espressivi capaci di dare vita a un dialogo vibrante e appassionato. Ogni evento sarà un’opportunità per esplorare nuove forme di creatività e per vivere l’arte non solo come un’esperienza visiva, ma come un momento di relazione e condivisione. La Galleria diventa così un palcoscenico aperto all’innovazione, un luogo dove ogni visitatore può sentirsi parte di un grande racconto collettivo”.
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