Dal 17 maggio un tris di mostre per Leonardo e Raffaello
Il maestro e il suo discepolo: le Marche si preparano per Raffaello 500
Raffaello (attr.), Putto reggifestone,affresco staccato, cm.110x41,5, 1511-1512, Roma, Accademia di San Luca
Francesca Grego
14/05/2019
Pesaro e Urbino - Terra d’arte e di storia, le Marche si preparano alle celebrazioni del 2020 per i 500 anni di Raffaello, il genius loci di Urbino. Lo fanno con un tris di mostre imperniate sul Rinascimento, cogliendo l’occasione per unirsi ai festeggiamenti in corso in tutta Europa per l’Anno di Leonardo.
Ad aprire le danze il 17 maggio al Palazzo Ducale di Urbino sarà l’esposizione “Da Raffaello. Raffaellino del Colle”, dedicata a uno dei più fedeli e validi seguaci del Divin Pittore. Intorno a due opere del Sanzio provenienti dall’Accademia di San Luca di Roma – l’affresco con il Putto reggifestone e la tavoletta della Madonna col Bambino, un quasi inedito esposto in via eccezionale – si dispongono i dipinti di Raffaello di Michelangelo di Francesco, originario di Sansepolcro e noto come Raffaellino del Colle: artista colto e raffinato, che elaborò una delle più originali interpretazioni del manierismo fuori Firenze.
A cura di Vittorio Sgarbi, la mostra riunisce opere custodite nelle chiese e nei musei di Roma, dell’Umbria e delle Marche, puntando a una riscoperta del maestro biturgense, che lavorò per illustri committenti dell’Italia centrale in autonomia o al seguito di Raffaello, Giulio Romano, Giorgio Vasari e Agnolo Bronzino.
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Dall’11 luglio l’attenzione si sposta su Fano con Leonardo e Vitruvio. Alla ricerca dell’armonia. I leggendari segni del Codice Atlantico. Nella città del grande architetto romano e della basilica che affascinò i maggiori architetti del Rinascimento, per la prima volta una mostra racconta lo sfaccettato rapporto di Leonardo con Vitruvio, che il genio di Vinci conobbe attraverso il celebre trattato De Architectura. Al centro di un confronto che attraversa i secoli, ecco l’iconico Uomo Vitruviano e la teoria delle proporzioni, ma anche questioni di idraulica e meteorologia, ottica, geometria, ingegneria su cui Leonardo riflette tra i fogli del Codice Atlantico.
L’avventura prosegue a Pesaro presso i Musei Civici di Palazzo Mosca, dove il capolavoro di Vitruvio incontra l’immaginazione e le tecniche di un artista contemporaneo. In Tracing Vitruvio. Viaggio onirico tra le pagine del De architectura Agostino Iacurci dialoga con 10 preziose copie del trattato conservate nella Biblioteca Oliveriana. Scenografie pittoriche e tridimensionali danno vita a un ambiente immersivo ispirato all’Hypnerotomachia Poliphili (Combattimento amoroso di Polifilo in sogno) che fece da spunto ai cicli decorativi del vicino Palazzo Ducale di Urbino.
Leggi anche:
• Dalle origini al mito: a casa di Raffaello per un’esperienza multimediale
• Raffaello torna a Firenze: presto nella nuova Galleria degli Autoritratti degli Uffizi
• Verso il 2019 nel segno di Leonardo
• Restaurato il cartone della Scuola di Atene di Raffaello
• Le Stanze di Raffaello sotto una nuova luce
Ad aprire le danze il 17 maggio al Palazzo Ducale di Urbino sarà l’esposizione “Da Raffaello. Raffaellino del Colle”, dedicata a uno dei più fedeli e validi seguaci del Divin Pittore. Intorno a due opere del Sanzio provenienti dall’Accademia di San Luca di Roma – l’affresco con il Putto reggifestone e la tavoletta della Madonna col Bambino, un quasi inedito esposto in via eccezionale – si dispongono i dipinti di Raffaello di Michelangelo di Francesco, originario di Sansepolcro e noto come Raffaellino del Colle: artista colto e raffinato, che elaborò una delle più originali interpretazioni del manierismo fuori Firenze.
A cura di Vittorio Sgarbi, la mostra riunisce opere custodite nelle chiese e nei musei di Roma, dell’Umbria e delle Marche, puntando a una riscoperta del maestro biturgense, che lavorò per illustri committenti dell’Italia centrale in autonomia o al seguito di Raffaello, Giulio Romano, Giorgio Vasari e Agnolo Bronzino.
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Dall’11 luglio l’attenzione si sposta su Fano con Leonardo e Vitruvio. Alla ricerca dell’armonia. I leggendari segni del Codice Atlantico. Nella città del grande architetto romano e della basilica che affascinò i maggiori architetti del Rinascimento, per la prima volta una mostra racconta lo sfaccettato rapporto di Leonardo con Vitruvio, che il genio di Vinci conobbe attraverso il celebre trattato De Architectura. Al centro di un confronto che attraversa i secoli, ecco l’iconico Uomo Vitruviano e la teoria delle proporzioni, ma anche questioni di idraulica e meteorologia, ottica, geometria, ingegneria su cui Leonardo riflette tra i fogli del Codice Atlantico.
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