Dal 3 ottobre 2014 al 15 febbraio 2015
Blu Modigliani

Ritratto di Dèdie, Amedeo Modigliani, 1918
L.Sanfelice
01/10/2014
Pisa - Le sale di Palazzo Blu a Pisa attendono Amedeo Modigliani per un’importante rassegna curata da Jean Michel Bouhours, responsabile del dipartimento delle collezioni moderne del Centre Pompidou che ha messo a disposizione della mostra un significativo nucleo di opere.
La trasgressione, la libertà e la dissoluzione che caratterizzarono l’atmosfera della Parigi dei primi anni del ’900, alimentando la tensione alla ricerca espressiva di un’affollatissima comunità artistica, sono l’ambiente e il clima di un percorso espositivo che intende fornire strumenti per inquadrare e comprendere la formazione della voce personale, unica e geniale di Modì.
La retrospettiva (3 ottobre 2014 - 15 febbraio 2015) porta con sè un centinaio di opere, una trentina delle quali firmate dall’artista livornese, e attraverso di loro ripercorre gli anni dell’apprendimento in Toscana nello studio di Guglielmo Micheli, allievo del macchiaiolo Giovanni Fattori, il periodo trascorso alla Scuola libera di Nudo di Firenze, dove venne in contatto con l’arte etrusca e quella greco-romana, il passaggio per l’Accademia di Belle Arti di Venezia, ultima tappa prima di trasferirsi a Parigi nel dissestato quartiere di Montmartre.
Qui le sperimentazioni e gli incontri con Picasso, Chagall, Cocteau, Toulouse-Lautrec, Brancusi e molti altri, e anche l’assidua assunzione di alcol e droghe e il progressivo peggioramento delle condizioni di salute che lo consumarono nel giro di pochi anni consegnandogli per sempre il titolo di artista maudit ma anche di struggente narratore dell’umana sofferenza.
Consulta anche:
Scheda della mostra Amedeo Modigliani
La trasgressione, la libertà e la dissoluzione che caratterizzarono l’atmosfera della Parigi dei primi anni del ’900, alimentando la tensione alla ricerca espressiva di un’affollatissima comunità artistica, sono l’ambiente e il clima di un percorso espositivo che intende fornire strumenti per inquadrare e comprendere la formazione della voce personale, unica e geniale di Modì.
La retrospettiva (3 ottobre 2014 - 15 febbraio 2015) porta con sè un centinaio di opere, una trentina delle quali firmate dall’artista livornese, e attraverso di loro ripercorre gli anni dell’apprendimento in Toscana nello studio di Guglielmo Micheli, allievo del macchiaiolo Giovanni Fattori, il periodo trascorso alla Scuola libera di Nudo di Firenze, dove venne in contatto con l’arte etrusca e quella greco-romana, il passaggio per l’Accademia di Belle Arti di Venezia, ultima tappa prima di trasferirsi a Parigi nel dissestato quartiere di Montmartre.
Qui le sperimentazioni e gli incontri con Picasso, Chagall, Cocteau, Toulouse-Lautrec, Brancusi e molti altri, e anche l’assidua assunzione di alcol e droghe e il progressivo peggioramento delle condizioni di salute che lo consumarono nel giro di pochi anni consegnandogli per sempre il titolo di artista maudit ma anche di struggente narratore dell’umana sofferenza.
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Scheda della mostra Amedeo Modigliani
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