Un importante ritrovamento a Reggio Emilia durante i lavori in piazza Gioberti
Riemerge un antico tratto della via Emilia
Il segmento della via Emilia riemerso durante i lavori in piazza Gioberti. Courtesy Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
Samantha De Martin
16/01/2019
Reggio Emilia - Era stato Marco Emilio Lepido nel 187 a.C. a volere la realizzazione della via consolare che toccava, oggi come allora, i centri nevralgici della Regio VIII coincidente con l’attuale Emilia-Romagna.
E oggi la via Emilia, che lo scorso anno ha festeggiato i suoi 2200 anni, svela un nuovo tassello della sua affascinante storia.
Un tratto di circa tre metri, costituito da un piano in ciottoli fluviali squadrati, disposti in modo da consentire il deflusso laterale dell’acqua piovana, è riemerso a Reggio Emilia nei giorni scorsi, in piazza Gioberti, durante i lavori di riqualificazione legati al progetto “Ducato Estense”.
Il rinvenimento, già ipotizzato dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, e documentato dagli archeologi, sarà oggetto di studio e pubblicazione da parte della soprintendenza cui spetta la direzione scientifica dei lavori.
Questo tratto di strada, che appare delimitato da una sorta di marciapiede, sarebbe rimasto probabilmente in superficie fino al crollo dell'Impero romano, prima di ridursi nel tempo a via carrabile.
Lentamente sarebbe stato occupato da strutture e affiancato da attività artigianali, per poi essere sepolto per sempre da successivi sedimenti alluvionali.
«Questo rinvenimento - spiega la Soprintendente Cristina Ambrosini - aggiunge un nuovo tassello alla conoscenza del tracciato della via Emilia, già rinvenuto in più punti nel corso del ventesimo secolo, e porta dati nuovi e fondamentali riguardo all'annosa questione della posizione del torrente Crostolo all'interno della città antica tra epoca romana e XIII secolo. Studiando i dati pregressi e quelli emersi dal controllo archeologico in corso in piazza Roversi, sempre nell'ambito del progetto Ducato Estense, potremo definire con maggior precisione la posizione dell'alveo del torrente e la conformazione di questo nevralgico settore urbano».
Leggi anche:
• Dodici mesi di mostre per i 2200 anni della via Emilia
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Un tratto di circa tre metri, costituito da un piano in ciottoli fluviali squadrati, disposti in modo da consentire il deflusso laterale dell’acqua piovana, è riemerso a Reggio Emilia nei giorni scorsi, in piazza Gioberti, durante i lavori di riqualificazione legati al progetto “Ducato Estense”.
Il rinvenimento, già ipotizzato dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, e documentato dagli archeologi, sarà oggetto di studio e pubblicazione da parte della soprintendenza cui spetta la direzione scientifica dei lavori.
Questo tratto di strada, che appare delimitato da una sorta di marciapiede, sarebbe rimasto probabilmente in superficie fino al crollo dell'Impero romano, prima di ridursi nel tempo a via carrabile.
Lentamente sarebbe stato occupato da strutture e affiancato da attività artigianali, per poi essere sepolto per sempre da successivi sedimenti alluvionali.
«Questo rinvenimento - spiega la Soprintendente Cristina Ambrosini - aggiunge un nuovo tassello alla conoscenza del tracciato della via Emilia, già rinvenuto in più punti nel corso del ventesimo secolo, e porta dati nuovi e fondamentali riguardo all'annosa questione della posizione del torrente Crostolo all'interno della città antica tra epoca romana e XIII secolo. Studiando i dati pregressi e quelli emersi dal controllo archeologico in corso in piazza Roversi, sempre nell'ambito del progetto Ducato Estense, potremo definire con maggior precisione la posizione dell'alveo del torrente e la conformazione di questo nevralgico settore urbano».
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