Dall’11 novembre al 18 marzo a Reggio Emilia

Suoni e visioni: l’arte in viaggio da Kandinskij a John Cage

Centre Pompidou - Musée National d'Art Moderne, Centre de création industrielle | Vasilij Kandinskij, Bunter Mitklang, 1928
 

Francesca Grego

31/10/2017

Reggio Emilia - Musica e pittura disegnano una nuova mappa dei sensi nelle sale di Palazzo Magnani.
È un’esperienza insolita e affascinante della creazione novecentesca quella proposta dalla mostra Kandinsky-Cage: Musica e Spirituale nell’Arte, di scena a Reggio Emilia dall’11 novembre al 18 marzo.
 
Nella prestigiosa sede legata alla memoria del collezionista e musicologo Luigi Magnani, dipinti, sculture, storiche partiture in versione originale, video e rari materiali sonori tracciano un percorso parallelo alle narrazioni consuete dell’arte del Secolo Breve, alla scoperta di influenze e intersezioni tra musica e arti visive.
 
Un viaggio all’insegna della sinestesia, che dalle spettacolari incisioni di Max Klinger ispirate a Brahms ci accompagna fino alle più ardite sperimentazioni di John Cage, dopo le quali la percezione della musica non è stata più la stessa.
Tra le pietre miliari dell’itinerario, i colori in movimento di Kandinskij, che colpiscono l’occhio, ma nascono dall’orecchio e dalla spiritualità della musica.
 
Spiega la curatrice Martina Mazzotta: “A partire dalla fine dell’Ottocento si può individuare un filo rosso che pone la musica in connessione con gli sviluppi dell’arte moderna e contemporanea. Non vi è artista che non si sia confrontato con l’immaterialità dell’arte-sorella, con la sua sovrana indipendenza dal mondo del visibile”.
Di fronte alla percezione di un invecchiamento delle arti visive, continua Mazzotta, la musica diventa il linguaggio da cui prendere esempio per esprimere un mondo interiore libero dai limiti della materia e “restituire all’arte il suo compito più nobile e antico, quello di divenire sede di idee universali”.
 
Il distillato di queste idee è proprio l’Astrattismo di Kandinskij, esemplificato nella mostra da un importante nucleo di circa 50 opere: i preziosi acquerelli dipinti per lo spettacolo teatrale Violett e per i Quadri da un’Esposizione di Musorgskij, ma anche quell’immaginifico universo di segni e colori che prende forma sulla tela a partire dalle ricerche dello Spirituale nell’Arte.
 
Ai talenti multidisciplinari di Schöenberg, Čiurlionis, Stravinskij, da riscoprire tra musiche e opere d’arte visiva, fanno da contraltare i dipinti di Marianne von Werefkin e Paul Klee, cui è dedicata un’intera sezione. Per arrivare alla poliedrica figura del pittore Oskar Fischinger, ammiratore di Kandinskij, maestro di Cage e animatore del capolavoro disneyano Fantasia con la Toccata e Fuga di Bach.
 
Risalendo il cammino del tempo, ecco le sculture musicali di Fausto Melotti, come lo stravinskijano Uccello di Fuoco, i cortometraggi e i dipinti di Giulio Turcato, i video e le composizioni atmosferiche di Luciano Berio, in primis lo spettacolo Moduli in viola. Omaggio a Kandinskij, realizzato per la Biennale di Venezia del 1984.
 
Per finire con una sezione dedicata alle risonanze illuminate di John Cage, che la curatrice accosta alla spiritualità dell’Astrattismo.
Due coinvolgenti installazioni ne restituiscono poetica e suggestioni: la Sala del Silenzio, con al centro una tela bianca di Robert Rauschenberg, e la ricostruzione di un teatro invaso dalle onde musicali della composizione Ocean.
 
Messa a punto da uncomitato scientifico multidisciplinare che annovera tra le proprie fila Gillo Dorfles e Michele Porzio, Kandinsky-Cage: Musica e Spirituale nell’Arte si pone al centro di un’ampia offerta di eventi collaterali in tema che animerà la vita culturale del capoluogo emiliano: workshop, conferenze, proiezioni cinematografiche, fino ai grandi concerti dedicati dalla Fondazione “I Teatri di Reggio Emilia” a Kandinskij e agli altri protagonisti della mostra.
 
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