A Roma dal 15 aprile al 25 settembre
A Palazzo Barberini le storie senza tempo dell'universo Disney
Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle, 2019, Griselda Sastrawinata - Lemay Concept art, Disegno digitale su carta | Courtesy Disney
Samantha De Martin
14/04/2022
Roma - C’era una volta Hercules nel regno del Narciso di Caravaggio o della Baetrice Cenci di Guido Reni.
A volte anche le favole diventano realtà, così capita che, accanto alle sale dei capolavori senza tempo di Palazzo Barberini si infilino le storie e i personaggi di Walt Disney, pioniere nell’arte dell’animazione, il cui approccio creativo al pennello dello storytelling ha impresso nella mente di bambini e non i film più indimenticabili del ventesimo secolo, da Biancaneve e i Sette Nani a Pinocchio e Fantasia.
A partire da domani, 15 aprile, e fino al 25 settembre, dopo il successo al Mudec, la mostra Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo presenta al pubblico romano le opere originali provenienti dagli Archivi Disney. Gli spazi di via delle Quattro Fontane si colorano di disegni su carta, guazzi, pastelli e matite colorate, lungometraggi di indimenticabili film dei Walt Disney Animation Studios, come La Sirenetta o il più recente film d'animazione Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle, frutto di una nuova generazione di artisti e cineasti tuttora profondamente ispirati all'eredità del genio.
Il percorso, promosso e prodotto da 24 ORE Cultura -Gruppo 24 ORE, è curato dalla Walt Disney Animation Research Library con la collaborazione di Federico Fiecconi, storico e critico del fumetto e del cinema di animazione.
Biancaneve e i Sette Nani, 1937, Disney Studio Artists Composizione con acetato inchiostro e pittura su acetato e guazzo su carta (riproduzione dell'originale) © Disney
L’animazione è un medium artistico che permette di rappresentare le diverse narrazioni con immediatezza. Sin dall’inizio, il produttore statunitense e la sua équipe lavorarono su queste tematiche, cercando di conferire aspetti e sentimenti umani ad animali, fate, nani, con una tale naturalezza e verosimiglianza da consacrarli a un successo planetario.
Complice un dettagliato studio dei comportamenti umani e animali, gli artisti della Disney hanno dato voce a personaggi come Topolino e Paperino.
Eppure dietro l’immediatezza tipica del risultato artistico perfetto si cela un lavoro di ricerca creativa che dura anni, generalmente sconosciuto a chi ascolta queste storie, apparentemente semplici. Motore delle vicende che muovono eroi e principesse, sirene e regni incantati è una tradizione epica popolata da miti, folklore, leggende medievali, fiabe che, a loro volta, costituiscono il patrimonio archetipico narrativo delle diverse culture del mondo, autentico melting pot che dà voce alla cultura e alle tradizioni di diversi continenti.
Il grande sforzo innovativo degli artisti di Disney è stato infatti - ed è ancora oggi - quello di portare queste storie al cinema servendosi di diversi strumenti artistici, dal disegno a mano all’animazione digitale, captando l’essenza delle favole antiche e rivitalizzandole, attualizzandone il valore universale.
Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo, Allestimento della mostra a Palazzo Barberini | Foto: © Alberto Novelli
A scandire le sezioni tematiche della mostra sono quindi le storie più celebri che hanno dato origine ai film Disney, presentate in chiave narrativa attraverso bozzetti preparatori di ricerca creativa, che esplorano personaggi e ambientazioni.
Se, nel tempo, la morale delle storie, insieme al loro valore simbolico, è rimasta inalterata, le tecniche di produzione si sono evolute. A spiegare in che modo è proprio il percorso espositivo che, oltre a raccontare al pubblico come nasce un capolavoro di animazione, lo accompagna dietro le quinte dello studio e del lento processo artistico. Tutto ha inizio da un’idea, da un concept, per approdare ai personaggi che animeranno la storia, ciascuno dei quali viene ‘visualizzato’ dai creativi Disney. Ancora prima che il nostro eroe (il cattivo, o l’aiutante) abbia il volto e le fattezze che siamo abituati a riconoscere, se ne immaginano gli occhi, gli abiti, i capelli, le movenze più iconiche, ottenendo fogli e fogli di bozzetti preparatori e maquette tridimensionali in cui lentamente il personaggio prende vita. Con lo stesso procedimento creativo si passa a definire le ambientazioni con tecniche artistiche varie, dal disegno a grafite alle matite colorate e pastelli, dai carboncini ai collage. Trasformando centinaia di migliaia di immagini una dopo l’altra in fotogrammi, il film prende lentamente vita.
Cenerentola, 1950 Mary Blair Concept art, Guazzo su carta © Disney
Al termine del percorso di visita gli ospiti di Palazzo Barberini saranno incoraggiati a indossare i panni dei narratori per attraversare le sale della mostra come protagonisti di una favola grazie a postazioni interattive e a un allestimento che evoca gli scenari dei grandi capolavori dell’animazione Disney. Il racconto dei novelli storyteller avrà la forma di un piccolo ‘libretto’ da portare a casa.
La mostra si potrà visitare lunedì dalle 14.30 alle 19.30 e da martedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30. Domenica 17 aprile apertura dalle 09.30 alle 19.30 e Lunedì dell’Angelo dalle 9.30 alle 19.30.
Robin Hood, 1973, Disney Studio Artist Concept art, Guazzo, pennarello e inchiostro su carta | Courtesy Disney
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A partire da domani, 15 aprile, e fino al 25 settembre, dopo il successo al Mudec, la mostra Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo presenta al pubblico romano le opere originali provenienti dagli Archivi Disney. Gli spazi di via delle Quattro Fontane si colorano di disegni su carta, guazzi, pastelli e matite colorate, lungometraggi di indimenticabili film dei Walt Disney Animation Studios, come La Sirenetta o il più recente film d'animazione Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle, frutto di una nuova generazione di artisti e cineasti tuttora profondamente ispirati all'eredità del genio.
Il percorso, promosso e prodotto da 24 ORE Cultura -Gruppo 24 ORE, è curato dalla Walt Disney Animation Research Library con la collaborazione di Federico Fiecconi, storico e critico del fumetto e del cinema di animazione.
Biancaneve e i Sette Nani, 1937, Disney Studio Artists Composizione con acetato inchiostro e pittura su acetato e guazzo su carta (riproduzione dell'originale) © Disney
L’animazione è un medium artistico che permette di rappresentare le diverse narrazioni con immediatezza. Sin dall’inizio, il produttore statunitense e la sua équipe lavorarono su queste tematiche, cercando di conferire aspetti e sentimenti umani ad animali, fate, nani, con una tale naturalezza e verosimiglianza da consacrarli a un successo planetario.
Complice un dettagliato studio dei comportamenti umani e animali, gli artisti della Disney hanno dato voce a personaggi come Topolino e Paperino.
Eppure dietro l’immediatezza tipica del risultato artistico perfetto si cela un lavoro di ricerca creativa che dura anni, generalmente sconosciuto a chi ascolta queste storie, apparentemente semplici. Motore delle vicende che muovono eroi e principesse, sirene e regni incantati è una tradizione epica popolata da miti, folklore, leggende medievali, fiabe che, a loro volta, costituiscono il patrimonio archetipico narrativo delle diverse culture del mondo, autentico melting pot che dà voce alla cultura e alle tradizioni di diversi continenti.
Il grande sforzo innovativo degli artisti di Disney è stato infatti - ed è ancora oggi - quello di portare queste storie al cinema servendosi di diversi strumenti artistici, dal disegno a mano all’animazione digitale, captando l’essenza delle favole antiche e rivitalizzandole, attualizzandone il valore universale.
Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo, Allestimento della mostra a Palazzo Barberini | Foto: © Alberto Novelli
A scandire le sezioni tematiche della mostra sono quindi le storie più celebri che hanno dato origine ai film Disney, presentate in chiave narrativa attraverso bozzetti preparatori di ricerca creativa, che esplorano personaggi e ambientazioni.
Se, nel tempo, la morale delle storie, insieme al loro valore simbolico, è rimasta inalterata, le tecniche di produzione si sono evolute. A spiegare in che modo è proprio il percorso espositivo che, oltre a raccontare al pubblico come nasce un capolavoro di animazione, lo accompagna dietro le quinte dello studio e del lento processo artistico. Tutto ha inizio da un’idea, da un concept, per approdare ai personaggi che animeranno la storia, ciascuno dei quali viene ‘visualizzato’ dai creativi Disney. Ancora prima che il nostro eroe (il cattivo, o l’aiutante) abbia il volto e le fattezze che siamo abituati a riconoscere, se ne immaginano gli occhi, gli abiti, i capelli, le movenze più iconiche, ottenendo fogli e fogli di bozzetti preparatori e maquette tridimensionali in cui lentamente il personaggio prende vita. Con lo stesso procedimento creativo si passa a definire le ambientazioni con tecniche artistiche varie, dal disegno a grafite alle matite colorate e pastelli, dai carboncini ai collage. Trasformando centinaia di migliaia di immagini una dopo l’altra in fotogrammi, il film prende lentamente vita.
Cenerentola, 1950 Mary Blair Concept art, Guazzo su carta © Disney
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La mostra si potrà visitare lunedì dalle 14.30 alle 19.30 e da martedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30. Domenica 17 aprile apertura dalle 09.30 alle 19.30 e Lunedì dell’Angelo dalle 9.30 alle 19.30.
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