Dal 14 settembre al 23 febbraio al Museo Storico della Fanteria
A Roma arriva Miró
Miró - Il costruttore di sogni, Allestimento
Samantha De Martin
13/09/2024
Roma - Roma omaggia Miró con una mostra antologica che abbraccia una selezione di 140 opere rappresentative del suo rivoluzionario linguaggio e delle sperimentazioni che hanno caratterizzato circa 60 anni della sua lunga esistenza.
Una raccolta di opere realizzate tra il 1924 e il 1981 ripercorre la singolarità del grande artista e la sua straordinaria attitudine alla libertà, alla sperimentazione e all’indipendenza da ogni dogma artistico, sociale e culturale.
Il percorso, intitolato Miró - Il costruttore di sogni, allestito dal 14 settembre al 23 febbraio al Museo Storico della Fanteria, prodotto da Navigare srl con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia, dell’Instituto Cervantes di Roma e della Regione Lazio e Città di Roma, a cura di Achille Bonito Oliva, Maïthé Vallès-Bled e Vincenzo Sanfo, accoglie opere poco conosciute al grande pubblico, prestate da collezionisti privati italiani e francesi.
Otto le aree tematiche che scandiscono l’itinerario espositivo: Litografie, Manifesti, Poesia, Ceramiche, Derrière le Miroir, Pittura, Musica, Miró e i suoi amici, ognuna delle quali riferita alle passioni e agli attraversamenti dell’arte di Miró.
Miró - Il costruttore di sogni, Allestimento
“L’arte di Miró - spiega il curatore Achille Bonito Oliva - ha conservato la dignità del riferimento alla memoria, sottratta ad ogni statica purezza territoriale, ma legata al nomadismo individuale dell’artista. Nomadismo culturale ed ecletticismo stilistico hanno assicurato una mobile identità all’arte di Miró, che riduce le distanze geografiche. Tale sviluppo s’accompagna ad un fenomeno degli ultimi decenni riguardante l’esodo individuale tra diversi continenti e l’invasione pacifica e nello stesso tempo conflittuale di masse che si spostano da una nazione all’altra, per problemi sociali ed economici”.
Al Museo Storico della Fanteria i visitatori esplorano le litografie curate da stampatori e incisori di eccellenza come Fernand Mourlot, al quale si deve l'ineguagliabile resa di colore nel procedimento di stampa delle preziose opere grafiche. Non mancano alcuni esemplari di ceramiche dipinte a mano e le tavole litografiche realizzate per accompagnare i versi di Parler Seul del poeta dadaista Tristan Tzara (1950), accanto ai bozzetti per la messa in scena di L’Uccello Luce (1981) di Silvano Bussotti.
Ad arricchire la mostra è anche una piccola sezione intitolata Miró e i suoi amici che abbraccia una decina di opere di Man Ray, Picasso, Dalí, e fotografie di Cohen e Bertrand, libri e documenti dei poeti Breton, Éluard, Chair, Tzara. Espressioni delle molteplici connessioni di Miró con il mondo dell’arte e della cultura del tempo.
Miró - Il costruttore di sogni, Allestimento
Una raccolta di opere realizzate tra il 1924 e il 1981 ripercorre la singolarità del grande artista e la sua straordinaria attitudine alla libertà, alla sperimentazione e all’indipendenza da ogni dogma artistico, sociale e culturale.
Il percorso, intitolato Miró - Il costruttore di sogni, allestito dal 14 settembre al 23 febbraio al Museo Storico della Fanteria, prodotto da Navigare srl con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia, dell’Instituto Cervantes di Roma e della Regione Lazio e Città di Roma, a cura di Achille Bonito Oliva, Maïthé Vallès-Bled e Vincenzo Sanfo, accoglie opere poco conosciute al grande pubblico, prestate da collezionisti privati italiani e francesi.
Otto le aree tematiche che scandiscono l’itinerario espositivo: Litografie, Manifesti, Poesia, Ceramiche, Derrière le Miroir, Pittura, Musica, Miró e i suoi amici, ognuna delle quali riferita alle passioni e agli attraversamenti dell’arte di Miró.
Miró - Il costruttore di sogni, Allestimento
“L’arte di Miró - spiega il curatore Achille Bonito Oliva - ha conservato la dignità del riferimento alla memoria, sottratta ad ogni statica purezza territoriale, ma legata al nomadismo individuale dell’artista. Nomadismo culturale ed ecletticismo stilistico hanno assicurato una mobile identità all’arte di Miró, che riduce le distanze geografiche. Tale sviluppo s’accompagna ad un fenomeno degli ultimi decenni riguardante l’esodo individuale tra diversi continenti e l’invasione pacifica e nello stesso tempo conflittuale di masse che si spostano da una nazione all’altra, per problemi sociali ed economici”.
Al Museo Storico della Fanteria i visitatori esplorano le litografie curate da stampatori e incisori di eccellenza come Fernand Mourlot, al quale si deve l'ineguagliabile resa di colore nel procedimento di stampa delle preziose opere grafiche. Non mancano alcuni esemplari di ceramiche dipinte a mano e le tavole litografiche realizzate per accompagnare i versi di Parler Seul del poeta dadaista Tristan Tzara (1950), accanto ai bozzetti per la messa in scena di L’Uccello Luce (1981) di Silvano Bussotti.
Ad arricchire la mostra è anche una piccola sezione intitolata Miró e i suoi amici che abbraccia una decina di opere di Man Ray, Picasso, Dalí, e fotografie di Cohen e Bertrand, libri e documenti dei poeti Breton, Éluard, Chair, Tzara. Espressioni delle molteplici connessioni di Miró con il mondo dell’arte e della cultura del tempo.
Miró - Il costruttore di sogni, Allestimento
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