A Roma dal 15 aprile
Al Vittoriano tra art Nouveau e cultura pop
Barbie, modello TwistNTurn, 1967
Ludovica Sanfelice
15/04/2016
Roma - La stagione espositiva del Complesso del Vittoriano parte con un’inattesa accoppiata di mostre dedicate una al maestro dell’art nouveau, Alphonse Mucha, appena visto a Palazzo Reale di Milano, e l’altra alla biondissima Barbie, che con i suoi 57 anni di onorato servizio si è trasformata in un’iconica rappresentante della cultura pop.
L'inquieto fascino della Belle Époque
Dal 15 aprile all’11 settembre, nelle sale del Complesso si potrà ammirare dunque la rassegna "Alphonse Mucha: tra Art Nouveau e Utopia" curata da Tomoko Sato che riunisce pannelli, dipinti, manifesti, gioielli e arredi che diedero nuova ispirazione all’arte decorativa d’Europa riflettendo il diffondersi di un gusto affezionato all’eleganza e alla sensualità. Mucha (1860-1939) oltre ad interpretarlo seppe declinarlo in diversi campi elaborando un linguaggio comunicativo del tutto inedito e carico di uno stile singolare e riconoscibile.
Per immergere il visitatore nella Belle Époque e nella ricchezza espressiva che la distinse, all’ampia selezione di opere dell’artista ceco verrà combinato un allestimento capace di valorizzare le creazioni contestualizzandole in ambienti veri e propri in cui respirare l’inquieto spirito del cambiamento che avvolgeva il fin de siècle.
Il fenomeno socio culturale con la chioma bionda
Sempre il 15 aprile, la corte della signora Mattel si sistemerà invece nell’Ala Brasini dove sono invitati grandi e bambini. La mostra - "Barbie. The Icon" - oltre a ripercorrere la storia della Barbie, provvederà infatti ad analizzare le rivoluzioni sociali, antopologiche e culturali di cui la leggendaria bambola è stata promotrice e specchio su scala mondiale.
Un nuovo ciclo
Il Vittoriano adotta insomma una politica chiara di apertura ad un pubblico più ampio, vario e internazionale. Un processo che porta la firma di Arthemisia Group, colosso delle mostre d'arte appena insediatosi nel ruolo di comando.
Per approfondimenti:
Guida d'arte di Roma
L'inquieto fascino della Belle Époque
Dal 15 aprile all’11 settembre, nelle sale del Complesso si potrà ammirare dunque la rassegna "Alphonse Mucha: tra Art Nouveau e Utopia" curata da Tomoko Sato che riunisce pannelli, dipinti, manifesti, gioielli e arredi che diedero nuova ispirazione all’arte decorativa d’Europa riflettendo il diffondersi di un gusto affezionato all’eleganza e alla sensualità. Mucha (1860-1939) oltre ad interpretarlo seppe declinarlo in diversi campi elaborando un linguaggio comunicativo del tutto inedito e carico di uno stile singolare e riconoscibile.
Per immergere il visitatore nella Belle Époque e nella ricchezza espressiva che la distinse, all’ampia selezione di opere dell’artista ceco verrà combinato un allestimento capace di valorizzare le creazioni contestualizzandole in ambienti veri e propri in cui respirare l’inquieto spirito del cambiamento che avvolgeva il fin de siècle.
Il fenomeno socio culturale con la chioma bionda
Sempre il 15 aprile, la corte della signora Mattel si sistemerà invece nell’Ala Brasini dove sono invitati grandi e bambini. La mostra - "Barbie. The Icon" - oltre a ripercorrere la storia della Barbie, provvederà infatti ad analizzare le rivoluzioni sociali, antopologiche e culturali di cui la leggendaria bambola è stata promotrice e specchio su scala mondiale.
Un nuovo ciclo
Il Vittoriano adotta insomma una politica chiara di apertura ad un pubblico più ampio, vario e internazionale. Un processo che porta la firma di Arthemisia Group, colosso delle mostre d'arte appena insediatosi nel ruolo di comando.
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