A Roma fino al 5 maggio

Alla Centrale Montemartini il fascino delle architetture inabitabili

Campanile di Curon, Gianni Leone, Curon Venosta Sud-Tirolo, 2010
 

Samantha De Martin

24/01/2024

Roma - C’è il campanile semisommerso di Curon, nel lago di Resia, in Trentino-Alto Adige.
E c’è il Cretto di Gibellina, l’installazione commemorativa nella quale Alberto Burri ingloba in un grande sudario di cemento bianco le macerie della città distrutta nel terremoto del Belice del 1968. Il Gazometro di Roma sbuca come un moderno Colosseo, mentre i Palmenti di Pietragalla, testimonianza dell'ingegno dei vignaioli locali, sono la testimonianza di un'architettura rupestre in pietra formata da oltre duecento costruzioni disposte su diverse quote, utilizzate un tempo come laboratori per la produzione del vino e che evocano ancora oggi atmosfere fiabesche.


Gazometro © Archivio storico Italgas-Heritage Lab, Fondo fotografico Il Gazometro (gasometro n. 4), Roma, secondo quarto del XX secolo

È probabilmente la loro inabitabilità a conferire a queste architetture un’intrinseca bellezza. Il Memoriale Brion ad Altivole, un complesso architettonico progettato dall’architetto Carlo Scarpa, il Lingotto di Torino di Giacomo Matté Trucco, gli Ex Seccatoi di Città di Castello che nel 1966 hanno accolto i libri alluvionati di Firenze, e ancora la Torre Branca, originariamente torre littoria, progettata da Giò Ponti, sono alcuni degli otto esempi di Architetture Inabitabili, al centro della mostra di Archivio Luce Cinecittà in programma fino al 5 maggio alla Centrale Montemartini di Roma.

Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, organizzata e realizzata da Archivio Luce Cinecittà, curata da Chiara Sbarigia con Dario Dalla Lana, l’esposizione abbraccia 150 immagini che immortalano queste architetture per tipologia, destinazione d’uso ed epoca di costruzione. 


Palmenti di Pietragalla © Matteo Della Torre / Alamy Stock Photo 

Spiccano le foto di grandi autori italiani come Gianni Berengo Gardin, Guido Guidi, Marzia Migliora, Gianni Leone, Mark Power, Sekiya Masaaki, Steve McCurry, mentre le immagini di Francesco Jodice e di Silvia Camporesi sono state realizzate appositamente per l'appuntamento romano. 
Il catalogo, edito da Archivio Luce Cinecittà con Marsilio Arte, è arricchito dai testi inediti di otto scrittori che regalano una narrazione personale ed intima dei luoghi.
La mostra si potrà visitare dal martedì alla domenica dalle 9 alle 19. Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura.

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