Alle Gallerie Nazionali di Arte Antica - Palazzo Barberini dal 7 marzo al 6 luglio

Alla riscoperta di Caravaggio. In arrivo a Roma una grande mostra tra inediti e dialoghi

Caravaggio, I Bari, 1595 c.a, Olio su tela, 130.9 x 94.2 cm, Kimbell Art Museum , Fort Worth (USA) Crediti: Kimbell Art Museum, Fort Worth, Texas
 

Samantha De Martin

22/01/2025

Roma - La straordinaria forza di Caravaggio che ha scompaginato il panorama artistico, religioso e sociale del tempo per travolgere i posteri con l’incredibile modernità della pittura si appresta a esplodere in una grande mostra realizzata in occasione del Giubileo 2025 e in programma a marzo.
Prestiti straordinari dalle più prestigiose istituzioni museali del mondo, due capolavori riscoperti, per la prima volta esposti in confronto ad altre opere del Merisi, e nuove scoperte porteranno a Palazzo Barberini uno dei più importanti e ambiziosi progetti espositivi mai dedicati all’opera del pittore.
Opere dalla storia comune, provenienti da importanti collezioni nazionali e internazionali (non dalle chiese per non sottrarre loro visitatori) si racconteranno, per la prima volta insieme, in un luogo simbolo della connessione tra Caravaggio e i suoi mecenati.
Dal 7 marzo al 6 luglio, in concomitanza con le celebrazioni del Giubileo 2025, Palazzo Barberini, sede delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, in collaborazione con Galleria Borghese, con il supporto della Direzione Generale Musei, Ministero della Cultura e col sostegno del Main Partner Intesa Sanpaolo, presenterà Caravaggio 2025, a cura di Francesca Cappelletti, Maria Cristina Terzaghi e Thomas Clement Salomon.


Caravaggio (Michelangelo Merisi), Santa Caterina di Alessandria, 1598 - 1599 c.a., Olio su tela, Museo Thyssen - Bornemisza , Madrid (ES) Crediti: © Museo Nacional Thyssen - Bornemisza , Madrid

Il pubblico ammirerà il Ritratto di Maffeo Barberini recentemente presentato al pubblico a oltre sessant’anni dalla sua riscoperta, affiancato per la prima volta per l’occasione ad altri dipinti del Merisi, e ancora l'Ecce Homo, attualmente esposto al Museo del Prado di Madrid che rientrerà in Italia per la prima volta dopo secoli. Tra i prestiti eccezionali spiccano la Santa Caterina del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, capolavoro già nelle collezioni Barberini che tornerà nel Palazzo che la ospitava, e Marta e Maddalena del Detroit Institute of Arts, per il quale l’artista ha impiegato la stessa modella della Giuditta conservata a Palazzo Barberini, esposti per la prima volta tutti uno accanto all’altro.

Tra le sale si potranno ammirare nuovamente insieme Giuditta e Oloferne di Palazzo Barberini, il San Giovanni Battista del Nelson-Atkins Museum di Kansas City e il San Francesco in estasi del Wadsworth Atheneum of Art di Hartford, i tre dipinti commissionati dal banchiere Ottavio Costa, e ancora opere in qualche modo connesse alla storia del collezionismo dei Barberini. Tra queste i Bari del Kimbell Art Museum di Fort Worth, che rientra per l’occasione a casa, dove è stata a lungo conservata. Chiuderà la selezione il Martirio di sant'Orsola, ultimo lavoro del Merisi, importante prestito concesso da Intesa Sanpaolo, realizzato poco prima della morte del maestro.
I diversi aspetti della produzione di Caravaggio verranno presi in esame nelle diverse sezioni tematiche che sveleranno ai visitatori importanti scoperte e riflessioni critiche. L’intero percorso, che si avvarrà di guide al fine di rendere l’esperienza di visita più consapevole e “ragionata”, accenderà i riflettori sul carattere di innovazione che l’artista ha significato nel contesto della produzione e del mercato delle opere d’arte tra Cinque e Seicento, a partire dal dirompente impatto dell’esordio romano. Aggirandosi tra le opere gli ospiti della mostra potranno scrutare la trasformazione e la rivoluzione del linguaggio caravaggesco, con quell’inconfondibile uso della luce, nelle rappresentazioni a tema sacro o profano, che spalanca nuove vie all’interpretazione del vero.


Caravaggio (Michelangelo Merisi), Autoritratto in veste di Bacco (Bacchino malato), 1595 c.a. olio su tela, 53 x 67 cm, Galleria Borghese , Roma (IT) |  Foto: © M. Coen © Galleria Borghese

Se il dramma religioso si farà spazio attraverso l’incredibile teatralità della Cattura di Cristo attesa dalla National Gallery of Ireland di Dublino, la nascita del ritratto moderno esploderà nell’incredibile Ritratto di Monsignor Maffeo Barberini, di collezione privata, ora per la prima volta a confronto con gli altri dipinti del maestro.

Un catalogo edito da Marsilio Arte accompagnerà l’esposizione approfondendo i temi del percorso e presentando nuovi studi critici, con saggi di alcuni tra i maggiori esperti internazionali.