A Roma dal 20 febbraio
Alle Gallerie Nazionali Barberini Corsini un 2020 tra Rembrandt e Mattia Preti
Gregorio e Mattia Preti, Allegoria dei cinque sensi, 1642-1646 ca., olio su tela, 396 x 200 cm, Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica
Samantha De Martin
31/12/2019
Roma - Il primo appuntamento del 2020 alla Galleria Corsini è dedicato a un grande ritorno, dopo oltre 200 anni di assenza.
Dal 20 febbraio al 15 giugno l’Autoritratto come San Paolo di Rembrandt torna in Italia, per la prima volta dal 1799. Apparteneva a Neri Corsini e, proveniente dal Rijksmuseum di Amsterdam, porta alla luce una vicenda cruciale della storia del collezionismo europeo.
Il dipinto fu infatti protagonista di un episodio emblematico della dispersione di opere d'arte durante l’occupazione francese del 1799, quando il maestro di casa dei Corsini - apparentemente all’insaputa del principe Tommaso - lo vendette ai mercanti Luigi Mirri e William Ottley per far fronte alle contribuzioni forzate imposte dal nuovo governo.
L’esposizione, a cura di Alessandro Cosma, accoglierà anche una selezione di incisioni di Rembrandt possedute dalla famiglia Corsini.
Dal 5 marzo al 30 giugno Palazzo Barberini ospiterà invece la prima esposizione monografica dedicata al pittore romano Orazio Borgianni. Il focus della mostra sarà dedicato alla stagione romana, tra il primo e il secondo decennio del XVII secolo, periodo in cui l’artista romano realizzò i suoi maggiori capolavori.
Una ventina di dipinti autografi, provenienti da importanti musei e collezioni italiane e straniere, affiancheranno l’Autoritratto e la Sacra Famiglia con San Giovannino e Santa Elisabetta della collezione delle Gallerie Nazionali.
Il percorso, a cura di Gianni Papi, presenterà anche una serie di opere dei maggiori protagonisti della scena romana, da Antiveduto Gramatica a Giovanni Lanfranco e Simon Vouet.
Da maggio a novembre il pubblico di Palazzo Barberini potrà invece ammirare per la prima volta il grande modello preliminare in legno dipinto e terracotta dorata per il monumento funebre di papa Innocenzo XI in San Pietro in Vaticano, scolpito a Roma da Etienne Monnot, sotto la guida di Carlo Maratti, attorno al 1695. L'opera, che costituisce un raro esempio di collaborazione tra lo scultore francese e il pittore marchigiano, si trova da sempre nella cappella privata di Palazzo Odescalchi e non è mai stata esposta. Per l’occasione saranno presentati anche un bozzetto in terracotta di Monnot e una serie di opere con soggetto Gli apostoli che Maratti dipinse per la famiglia Barberini, raramente esposte nel loro complesso. Il percorso sarà a cura di Maurizia Cicconi, Michele Di Monte, Paola Nicita e Yuri Primarosa.
In occasione della bella mostra Il trionfo dei sensi. Nuova luce su Mattia e Gregorio Preti tenutasi a Palazzo Barberini nel 2019, le Gallerie Nazionali hanno finanziato il restauro dell'importante dipinto di collezione privata Cristo e la Cananea di Mattia Preti. A conclusione di questo intervento, eseguito dal Laboratorio delle Gallerie Nazionali, il capolavoro sarà presentato in tutta la sua nuova luce a Palazzo Barberini nella sala dedicata a Mattia Preti.
Un’esposizione in programma da settembre a gennaio 2020, a cura di Alessandro Cosma e Yuri Primarosa, presenterà i risultati dell'intervento, indagando la fase romana del pittore. A corredo vi saranno altre opere di Mattia e Gregorio Preti.
La collaborazione con la National Gallery di Londra, con cui le Gallerie Nazionali hanno instaurato una virtuosa politica di prestiti vicendevoli, porterà, tra ottobre 2020 e gennaio 2021, a Palazzo Barberini, La dama con lo scoiattolo di Hans Holbein. Questo capolavoro, notevole ritratto della prima metà del XVI secolo, esposto in Italia per la prima volta, sarà al centro della mostra a cura di Maurizia Cicconi, affiancato dal Ritratto di Enrico VIII, sempre di Holbein, della collezione del museo, all’interno del nuovo allestimento delle sale dedicate al Cinquecento.
Dal 12 novembre al 14 febbraio, sempre Palazzo Barberini rivolgerà, infine, un omaggio allo spettatore attraverso un percorso, a cura di Michele di Monte, dedicato alla centralità del visitatore nell'estetica della pittura tra Cinque e Settecento, evidenziando i modi i cui le immagini “includono” l’osservatore all'interno della loro dinamica estetica, narrativa, affettiva e simbolica. La mostra accoglierà circa 30 opere provenienti delle collezioni delle Gallerie Nazionali e da istituzioni italiane o europee.
Leggi anche:
• A Palazzo Barberini un nuovo allestimento per i capolavori del Seicento
Dal 20 febbraio al 15 giugno l’Autoritratto come San Paolo di Rembrandt torna in Italia, per la prima volta dal 1799. Apparteneva a Neri Corsini e, proveniente dal Rijksmuseum di Amsterdam, porta alla luce una vicenda cruciale della storia del collezionismo europeo.
Il dipinto fu infatti protagonista di un episodio emblematico della dispersione di opere d'arte durante l’occupazione francese del 1799, quando il maestro di casa dei Corsini - apparentemente all’insaputa del principe Tommaso - lo vendette ai mercanti Luigi Mirri e William Ottley per far fronte alle contribuzioni forzate imposte dal nuovo governo.
L’esposizione, a cura di Alessandro Cosma, accoglierà anche una selezione di incisioni di Rembrandt possedute dalla famiglia Corsini.
Dal 5 marzo al 30 giugno Palazzo Barberini ospiterà invece la prima esposizione monografica dedicata al pittore romano Orazio Borgianni. Il focus della mostra sarà dedicato alla stagione romana, tra il primo e il secondo decennio del XVII secolo, periodo in cui l’artista romano realizzò i suoi maggiori capolavori.
Una ventina di dipinti autografi, provenienti da importanti musei e collezioni italiane e straniere, affiancheranno l’Autoritratto e la Sacra Famiglia con San Giovannino e Santa Elisabetta della collezione delle Gallerie Nazionali.
Il percorso, a cura di Gianni Papi, presenterà anche una serie di opere dei maggiori protagonisti della scena romana, da Antiveduto Gramatica a Giovanni Lanfranco e Simon Vouet.
Da maggio a novembre il pubblico di Palazzo Barberini potrà invece ammirare per la prima volta il grande modello preliminare in legno dipinto e terracotta dorata per il monumento funebre di papa Innocenzo XI in San Pietro in Vaticano, scolpito a Roma da Etienne Monnot, sotto la guida di Carlo Maratti, attorno al 1695. L'opera, che costituisce un raro esempio di collaborazione tra lo scultore francese e il pittore marchigiano, si trova da sempre nella cappella privata di Palazzo Odescalchi e non è mai stata esposta. Per l’occasione saranno presentati anche un bozzetto in terracotta di Monnot e una serie di opere con soggetto Gli apostoli che Maratti dipinse per la famiglia Barberini, raramente esposte nel loro complesso. Il percorso sarà a cura di Maurizia Cicconi, Michele Di Monte, Paola Nicita e Yuri Primarosa.
In occasione della bella mostra Il trionfo dei sensi. Nuova luce su Mattia e Gregorio Preti tenutasi a Palazzo Barberini nel 2019, le Gallerie Nazionali hanno finanziato il restauro dell'importante dipinto di collezione privata Cristo e la Cananea di Mattia Preti. A conclusione di questo intervento, eseguito dal Laboratorio delle Gallerie Nazionali, il capolavoro sarà presentato in tutta la sua nuova luce a Palazzo Barberini nella sala dedicata a Mattia Preti.
Un’esposizione in programma da settembre a gennaio 2020, a cura di Alessandro Cosma e Yuri Primarosa, presenterà i risultati dell'intervento, indagando la fase romana del pittore. A corredo vi saranno altre opere di Mattia e Gregorio Preti.
La collaborazione con la National Gallery di Londra, con cui le Gallerie Nazionali hanno instaurato una virtuosa politica di prestiti vicendevoli, porterà, tra ottobre 2020 e gennaio 2021, a Palazzo Barberini, La dama con lo scoiattolo di Hans Holbein. Questo capolavoro, notevole ritratto della prima metà del XVI secolo, esposto in Italia per la prima volta, sarà al centro della mostra a cura di Maurizia Cicconi, affiancato dal Ritratto di Enrico VIII, sempre di Holbein, della collezione del museo, all’interno del nuovo allestimento delle sale dedicate al Cinquecento.
Dal 12 novembre al 14 febbraio, sempre Palazzo Barberini rivolgerà, infine, un omaggio allo spettatore attraverso un percorso, a cura di Michele di Monte, dedicato alla centralità del visitatore nell'estetica della pittura tra Cinque e Settecento, evidenziando i modi i cui le immagini “includono” l’osservatore all'interno della loro dinamica estetica, narrativa, affettiva e simbolica. La mostra accoglierà circa 30 opere provenienti delle collezioni delle Gallerie Nazionali e da istituzioni italiane o europee.
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