Dal 7 marzo alla GNAM di Roma
Animatime: danza d'arte, tempo e parole
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea Ph. Fernando Guerra | FG+SG |
Time is Out of Joint, veduta d’insieme
Francesca Grego
03/03/2017
Roma - L’arte incontra la parola nella rassegna Animatime alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, un ciclo di conversazioni con scrittori, critici, filosofi ed esploratori dell’anima, per rimescolare i confini fra arti e discipline in un esperimento evocativo e affascinante.
Il primo appuntamento è per martedì 7 marzo con Mela Zeta, di Ginevra Bompiani, scrittrice e fondatrice della casa editrice Nottetempo. Un percorso inusuale nella memoria, fatto di scatti, ritorni, riprese e reset, dove l’esistenza s’intreccia ad appassionanti scoperte letterarie in una meditazione sul tempo e sul linguaggio.
È questo lo spirito di Animatime, che prosegue su nuove strade il viaggio iniziato con il progetto Time is Out of Joint, visitabile fino ad aprile 2018.
La grande mostra, che ha segnato il nuovo corso del museo, mette alla prova l’elasticità del tempo, sulla scorta delle riflessioni di Hans Belting sulla libertà dell’arte. Negli spazi rinnovati della Galleria la cronologia lineare della storia è superata da un tempo stratificato, fuori dai cardini, in una dimensione simultanea portatrice di intuizioni e cortocircuiti sensibili che, come ha scritto la curatrice Cristiana Collu, “prova ad assomigliarci più di quanto faccia un libro di storia dell’arte”.
Come sedimenti della lunga vita del museo, l’esposizione vede una accanto all’altra le opere di Adrian Paci e Gustav Klimt, Alberto Giacometti e Cristina Lucas, Lucio Fontana e Sophie Ristelhueber, solo per fare alcuni esempi, in una danza passi presenti, passati e futuri.
I prossimi appuntamenti di Animatime sono con Lea Vergine e il suo ultimo libro L'arte non è faccenda di persone perbene (11 marzo) e con Liliana Rampelli, alla scoperta nel tempo nell'immagine verbale con un focus su Virginia Woolf (24 marzo).
Il primo appuntamento è per martedì 7 marzo con Mela Zeta, di Ginevra Bompiani, scrittrice e fondatrice della casa editrice Nottetempo. Un percorso inusuale nella memoria, fatto di scatti, ritorni, riprese e reset, dove l’esistenza s’intreccia ad appassionanti scoperte letterarie in una meditazione sul tempo e sul linguaggio.
È questo lo spirito di Animatime, che prosegue su nuove strade il viaggio iniziato con il progetto Time is Out of Joint, visitabile fino ad aprile 2018.
La grande mostra, che ha segnato il nuovo corso del museo, mette alla prova l’elasticità del tempo, sulla scorta delle riflessioni di Hans Belting sulla libertà dell’arte. Negli spazi rinnovati della Galleria la cronologia lineare della storia è superata da un tempo stratificato, fuori dai cardini, in una dimensione simultanea portatrice di intuizioni e cortocircuiti sensibili che, come ha scritto la curatrice Cristiana Collu, “prova ad assomigliarci più di quanto faccia un libro di storia dell’arte”.
Come sedimenti della lunga vita del museo, l’esposizione vede una accanto all’altra le opere di Adrian Paci e Gustav Klimt, Alberto Giacometti e Cristina Lucas, Lucio Fontana e Sophie Ristelhueber, solo per fare alcuni esempi, in una danza passi presenti, passati e futuri.
I prossimi appuntamenti di Animatime sono con Lea Vergine e il suo ultimo libro L'arte non è faccenda di persone perbene (11 marzo) e con Liliana Rampelli, alla scoperta nel tempo nell'immagine verbale con un focus su Virginia Woolf (24 marzo).
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