Alla fine dell'emergenza sanitaria prevista ai primi di aprile e sino al 13 settembre tra Palazzo Barberini, i Musei Capitolini e la Galleria Borghese
Caravaggio e i suoi seguaci protagonisti a Roma degli appuntamenti di primavera
Michelangelo Merisi detto Caravaggio, Il Suonatore di liuto, Hermitage Photograph © The State Hermitage Museum, 2020. Photo by Pavel Demidov
Samantha De Martin
06/03/2020
Roma - Assistere a un concerto per liuto antico sulla base degli spartiti “dipinti” del Suonatore di liuto di Caravaggio, proprio davanti al capolavoro del Merisi, è un’esperienza rara oltre che suggestiva. Così come osservare, per la prima volta, il confronto diretto tra le due versioni di questo soggetto concepito da Caravaggio negli anni giovanili e romani.
È solo uno dei tanti appuntamenti dedicati a Michelangelo Merisi e ai caravaggeschi in programma a Roma in primavera e che vedranno protagonisti il grande genio milanese accanto a tutti quegli artisti di epoca barocca che furono fortemente influenzati dalla sua personalità, seguendone lo stile e traendo ispirazione per le loro opere.
A Palazzo Barberini Orazio Borgianni, un genio inquieto nella Roma di Caravaggio
Passata l'emergenza sanitaria che ha decretato la chiusura di tutti musei in Italia sino al 3 aprile, il via. A Palazzo Barberini, con la prima mostra monografica dedicata a Orazio Borgianni, "Un genio inquieto nella Roma di Caravaggio". L’incontro con lo stile caravaggesco è tutto racchiuso nelle nature morte e nell’intensità degli effetti della luce che assumono un tratto originale e trasfigurante. Pur essendo in vita nemico del Merisi, Borgianni, attorno alla cui vita ruotano poche notizie, fu molto influenzato dall’evoluzione artistica del genio milanese. Non è infatti un caso se è proprio Palazzo Barberini - che accoglie uno dei più importanti nuclei di dipinti caravaggeschi al mondo, accanto a due capolavori di Borgianni, l’Autoritratto e la Sacra Famiglia con san Giovannino, sant’Elisabetta e un angelo - ad ospitare la prima mostra monografica dedicata all’artista dei colori intensi e attento allo stile drammatico di una pittura che lascia trasparire una certa malinconia per un mondo perduto.
Orazio Borgianni, Sacra Famiglia con sant’Anna, 1614-15, Olio su tela, 79.8 x 97.5 cm. Courtesy Firenze, Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi
A ripercorrere la sua attività romana, 18 opere autografe che ne tratteggiano la vicenda storico-artistica.
A Roma il pittore rientrò nel 1605, dopo aver trascorso alcuni anni in Spagna, dove ebbe l’opportunità di conoscere El Greco. Gli influssi di Caravaggio si fanno evidenti in opere come la Visione di San Francesco di Sezze, il San Carlo Borromeo della Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane, la Natività della Vergine di Savona, il Cristo fra i dottori, oggi presso il Rijksmuseum di Amsterdam, la Sacra Famiglia della collezione delle Gallerie Nazionali.
Questi capolavori presentano al contempo una varietà di soluzioni stilistiche inedite e anticipatrici, che fanno di Borgianni uno dei protagonisti di quegli anni.
Una seconda sezione - con 17 opere in mostra - riguarda invece quella schiera di grandi pittori rispetto ai quali l’influenza di Borgianni fu significativa e talvolta decisiva. Tra questi Carlo Saraceni, legato da rapporto personale con Orazio, al punto che entrambi, nell’autunno del 1606, furono sospettati di avere ordito l'agguato nei confronti di Giovanni Baglione. O ancora Antiveduto Gramatica, amico di Borgianni e testimone al suo testamento, e fortemente influenzato dal suo linguaggio negli anni centrali del secondo decennio. La mostra offre spazio anche a Giovanni Lanfranco, Simon Vouet, Giovanni Serodine, protagonisti dell'ambiente artistico romano fra la fine del secondo e il terzo decennio, e ancora a Marcantonio Bassetti, Carlo Bononi, Guido Cagnacci, Tanzio da Varallo, Giovan Francesco Guerrieri, Luis Tristan, Claude Vignon.
L’eredità di Caravaggio ai musei capitolini con i capolavori della Collezione Longhi
Dal 12 marzo al 13 settembre Palazzo Caffarelli ai Musei Capitolini ospiterà la mostra "Il tempo di Caravaggio. Capolavori della collezione di Roberto Longhi" con dipinti caravaggeschi della raccolta del grande storico dell’arte, nella ricorrenza dei cinquant'anni dalla morte.
Il percorso, a cura di Maria Cristina Bandera, direttore scientifico della Fondazione Longhi, è dedicata ai caravaggeschi, ai quali il grande storico dell’arte e collezionista dedicò un'intensa vita di studi.
Le opere dei seguaci del Caravaggio sono sicuramente la parte più importante e significativa della sua collezione, che si forma proprio attorno al dipinto di Merisi Ragazzo morso da un ramarro, da lui acquistato nel 1928.
L’esposizione accoglie una cinquantina di opere che mostrano l'importanza dell'eredità di Caravaggio e della sua poesia, dalla Negazione di Pietro di Valentin de Boulogne, recentemente esposto al Metropolitan Museum of Art di New York e al Museo del Louvre di Parigi, a Jusepe de Ribera, Battistello Caracciolo, Matthias Stomer, Giovanni Lanfranco.
Alla Galleria Borghese i due Suonatori di liuto di Caravaggio a confronto
Suonatore di liuto di Caravaggio sarà il fulcro di un appuntamento speciale in programma alla Galleria Borghese dal 29 aprile al 26 luglio. La mostra, che dal prossimo settembre farà tappa anche al Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo, porterà per la prima volta in confronto diretto due versioni del soggetto concepito da Caravaggio negli anni giovanili e romani. Suonatore di liuto dipinto per il cardinale Benedetto e il marchese Vincenzo Giustiniani - proveniente dal Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo e recentemente restaurato - sarà esposto accanto al Suonatore di liuto già in Badminton House, Gloucestershire, realizzato da Caravaggio il cardinale Francesco Maria Del Monte, altro importantissimo committente e mecenate.
Le due versioni dell'opera saranno allestite nel salone d’ingresso della Galleria insieme alle altre sei opere del Merisi presenti nella collezione permanente del Museo.
Ai visitatori sarà pertanto offerta la preziosa opportunità di proporre un percorso eccezionale della carriera pittorica dell’artista, che corre dalla prima opera eseguita dal maestro fino all’ultima, posseduta dall’artista al momento della morte.
Il percorso permetterà quindi di meglio definire la cronologia dei due Suonatori, ma anche il metodo pittorico rivoluzionario adottato da Caravaggio nel periodo romano. Sarà anche un'occasione straordinaria per assistere a una serie di concerti per liuto antico e voce, sulla base degli spartiti “dipinti” nei due esemplari dei Suonatori, che coinvolgeranno i massimi interpreti di questa raffinata eccellenza della musica barocca.
Leggi anche:
• Da Caravaggio ai marmi torlonia: un anno di mostre nei musei di Roma
• Orazio Borgianni. Un genio inquieto nella Roma di Caravaggio
È solo uno dei tanti appuntamenti dedicati a Michelangelo Merisi e ai caravaggeschi in programma a Roma in primavera e che vedranno protagonisti il grande genio milanese accanto a tutti quegli artisti di epoca barocca che furono fortemente influenzati dalla sua personalità, seguendone lo stile e traendo ispirazione per le loro opere.
A Palazzo Barberini Orazio Borgianni, un genio inquieto nella Roma di Caravaggio
Passata l'emergenza sanitaria che ha decretato la chiusura di tutti musei in Italia sino al 3 aprile, il via. A Palazzo Barberini, con la prima mostra monografica dedicata a Orazio Borgianni, "Un genio inquieto nella Roma di Caravaggio". L’incontro con lo stile caravaggesco è tutto racchiuso nelle nature morte e nell’intensità degli effetti della luce che assumono un tratto originale e trasfigurante. Pur essendo in vita nemico del Merisi, Borgianni, attorno alla cui vita ruotano poche notizie, fu molto influenzato dall’evoluzione artistica del genio milanese. Non è infatti un caso se è proprio Palazzo Barberini - che accoglie uno dei più importanti nuclei di dipinti caravaggeschi al mondo, accanto a due capolavori di Borgianni, l’Autoritratto e la Sacra Famiglia con san Giovannino, sant’Elisabetta e un angelo - ad ospitare la prima mostra monografica dedicata all’artista dei colori intensi e attento allo stile drammatico di una pittura che lascia trasparire una certa malinconia per un mondo perduto.
Orazio Borgianni, Sacra Famiglia con sant’Anna, 1614-15, Olio su tela, 79.8 x 97.5 cm. Courtesy Firenze, Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi
A ripercorrere la sua attività romana, 18 opere autografe che ne tratteggiano la vicenda storico-artistica.
A Roma il pittore rientrò nel 1605, dopo aver trascorso alcuni anni in Spagna, dove ebbe l’opportunità di conoscere El Greco. Gli influssi di Caravaggio si fanno evidenti in opere come la Visione di San Francesco di Sezze, il San Carlo Borromeo della Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane, la Natività della Vergine di Savona, il Cristo fra i dottori, oggi presso il Rijksmuseum di Amsterdam, la Sacra Famiglia della collezione delle Gallerie Nazionali.
Questi capolavori presentano al contempo una varietà di soluzioni stilistiche inedite e anticipatrici, che fanno di Borgianni uno dei protagonisti di quegli anni.
Una seconda sezione - con 17 opere in mostra - riguarda invece quella schiera di grandi pittori rispetto ai quali l’influenza di Borgianni fu significativa e talvolta decisiva. Tra questi Carlo Saraceni, legato da rapporto personale con Orazio, al punto che entrambi, nell’autunno del 1606, furono sospettati di avere ordito l'agguato nei confronti di Giovanni Baglione. O ancora Antiveduto Gramatica, amico di Borgianni e testimone al suo testamento, e fortemente influenzato dal suo linguaggio negli anni centrali del secondo decennio. La mostra offre spazio anche a Giovanni Lanfranco, Simon Vouet, Giovanni Serodine, protagonisti dell'ambiente artistico romano fra la fine del secondo e il terzo decennio, e ancora a Marcantonio Bassetti, Carlo Bononi, Guido Cagnacci, Tanzio da Varallo, Giovan Francesco Guerrieri, Luis Tristan, Claude Vignon.
L’eredità di Caravaggio ai musei capitolini con i capolavori della Collezione Longhi
Dal 12 marzo al 13 settembre Palazzo Caffarelli ai Musei Capitolini ospiterà la mostra "Il tempo di Caravaggio. Capolavori della collezione di Roberto Longhi" con dipinti caravaggeschi della raccolta del grande storico dell’arte, nella ricorrenza dei cinquant'anni dalla morte.
Il percorso, a cura di Maria Cristina Bandera, direttore scientifico della Fondazione Longhi, è dedicata ai caravaggeschi, ai quali il grande storico dell’arte e collezionista dedicò un'intensa vita di studi.
Le opere dei seguaci del Caravaggio sono sicuramente la parte più importante e significativa della sua collezione, che si forma proprio attorno al dipinto di Merisi Ragazzo morso da un ramarro, da lui acquistato nel 1928.
L’esposizione accoglie una cinquantina di opere che mostrano l'importanza dell'eredità di Caravaggio e della sua poesia, dalla Negazione di Pietro di Valentin de Boulogne, recentemente esposto al Metropolitan Museum of Art di New York e al Museo del Louvre di Parigi, a Jusepe de Ribera, Battistello Caracciolo, Matthias Stomer, Giovanni Lanfranco.
Alla Galleria Borghese i due Suonatori di liuto di Caravaggio a confronto
Suonatore di liuto di Caravaggio sarà il fulcro di un appuntamento speciale in programma alla Galleria Borghese dal 29 aprile al 26 luglio. La mostra, che dal prossimo settembre farà tappa anche al Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo, porterà per la prima volta in confronto diretto due versioni del soggetto concepito da Caravaggio negli anni giovanili e romani. Suonatore di liuto dipinto per il cardinale Benedetto e il marchese Vincenzo Giustiniani - proveniente dal Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo e recentemente restaurato - sarà esposto accanto al Suonatore di liuto già in Badminton House, Gloucestershire, realizzato da Caravaggio il cardinale Francesco Maria Del Monte, altro importantissimo committente e mecenate.
Le due versioni dell'opera saranno allestite nel salone d’ingresso della Galleria insieme alle altre sei opere del Merisi presenti nella collezione permanente del Museo.
Ai visitatori sarà pertanto offerta la preziosa opportunità di proporre un percorso eccezionale della carriera pittorica dell’artista, che corre dalla prima opera eseguita dal maestro fino all’ultima, posseduta dall’artista al momento della morte.
Il percorso permetterà quindi di meglio definire la cronologia dei due Suonatori, ma anche il metodo pittorico rivoluzionario adottato da Caravaggio nel periodo romano. Sarà anche un'occasione straordinaria per assistere a una serie di concerti per liuto antico e voce, sulla base degli spartiti “dipinti” nei due esemplari dei Suonatori, che coinvolgeranno i massimi interpreti di questa raffinata eccellenza della musica barocca.
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