Settanta opere in arrivo alla Galleria Futurism & Co

Dalla luce alla luce. Presto a Roma il Futurismo di Giacomo Balla

Giacomo Balla, Tennis + paesaggio, 1928, Olio su tela 35 x 45 cm | Courtesy Futurism&Co Art Gallery Rome
 

Francesca Grego

29/05/2020

Roma - Una grande mostra in una piccola galleria. Un’idea inquietante dopo l’emergenza Covid? Niente paura. Per Dalla luce alla luce, dedicata al futurista Giacomo Balla, la Galleria Futurism & Co ha in serbo un’esperienza di visita davvero esclusiva: a settembre gli spettatori entreranno uno per volta nei suoi spazi al centro di Roma, a due passi da Piazza di Spagna, per assaporare in tutta calma un viaggio nel mondo dell’avanguardia italiana. Sono 70 le opere selezionate per raccontare l’arte del Maestro dalla curatrice Elena Gigli, responsabile dell’Archivio Balla. “Balla è il più grande in assoluto, ha fatto tutto. È un artista totale”, sostiene con convinzione il collezionista Massimo Carpi, dalle raccolte del quale arriverà la gran parte del corpus espositivo. E non è un caso. Oltre ad anticipare i 150 anni dalla nascita di Balla che cadono nel 2021, la mostra festeggerà i 20 anni di Futur-ism, associazione che riunisce oltre 100 collezionisti, nonché sito web con una banca dati consultata da musei, curatori e art lover, e prezioso serbatoio di 1500 opere catalogate e certificate disponibili per mostre in giro per il mondo.


Giacomo Balla, Velocità + luci, 1913 circa, Olio e vernice su carta intelata 60 x 104 cm | Courtesy Futurism&Co Art Gallery Rome

Nel corso della sua vita Futur-ism ha partecipato all’organizzazione di 155 esposizioni sul Futurismo, collaborando con grandi musei come il Guggenheim Museum di New York, il Centre Pompidou e il Musée d’Orsay di Parigi. Ma nel 2000, quando Futur-ism è nato, Carpi era già uno dei più noti collezionisti italiani di arte moderna. “Il mio primo quadro - ha raccontato all’agenzia ANSA - fu un Mirò senza titolo che pagai 60 milioni, quanto mi costò la casa che avevo appena comprato. L’ho rivenduto e oggi avrà un valore di almeno tre milioni e mezzo di euro”. La collezione di Carpi annovera opere di Maestri storici del Futurismo come Balla, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Gino Severini, a cui si sono aggiunti nel tempo nomi di spicco degli anni Venti e Trenta, da Fortunato Depero a Tato ed Enrico Trampolini. Di Balla Carpi conobbe le figlie, Elica e Luce, da cui acquistò una cartolina legata alle vicende familiari dell’artista.


Giacomo Balla, Studio per Affetti, 1910, Olio su tavola, 68 x 52 cm | Courtesy Futurism&Co Art Gallery Rome

Dalla realtà di Futur-ism nasce anche la Galleria Futurism & Co, gestita da Francesca Carpi, la figlia di Massimo, che in due anni e mezzo di vita ha già ospitato nove mostre sul Futurismo e sui suoi protagonisti. Tra i primi spazi di cultura a riaprire nella capitale, dal 18 maggio è tornata ad accogliere il pubblico con i capolavori di Balla, Boccioni, Depero dell’esposizione permanente e con il progetto I quattro elementi. Visioni futuriste, a cura di Antonio Saccoccio e in programma fino al 18 luglio. Secondo Filippo Tommaso Marinetti, gli uomini sono “domatori di forze primordiali” e contemporaneamente hanno il compito di amplificare l’energia delle forze naturali ingabbiata dalla civiltà. Nell'allestimento grandi opere del secondo Futurismo dialogano con i quattro elementi fondamentali: dall’aria, al centro dell’aeropittura che questi artisti lanciarono con entusiasmo, alle fiamme vivificatrici: “Perché chiederci se il fuoco che portiamo in noi finirà per bruciare noi stessi?”, scriveva Boccioni, “Che cosa importa? Purché si possa propagare l’incendio sul mondo!”.


Giacomo Balla, Folla + paesaggio, 1915, Collage di carte colorate applicate su tela 152.5 x 66.7 cm | Courtesy Futurism&Co Art Gallery Rome

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