Una partnership tra la casa di moda e il museo
Fendi e la Galleria Borghese: un connubio nel segno dell'arte e di Caravaggio
Galleria Borghese, retro. Courtesy of PMC Studio
Samantha De Martin
13/09/2017
Roma - Un sodalizio con Roma che si rinnova con sempre più intenso vigore, sotto la buona stella dell'arte, della ricerca e della bellezza. La Galleria Borghese e la maison Fendi rendono nota la loro partnership triennale, un progetto ambizioso che prevede la costituzione del centro di ricerca Caravaggio Research Institute - promosso e divulgato attraverso una ricco programma di mostre che avranno il Merisi al centro di importanti appuntamenti, da Los Angeles all'Estremo Oriente - e il sostegno per tre anni consecutivi alle esposizioni in agenda presso la Galleria Borghese.
La feconda liaison tra i mecenati del brand del lusso e il museo, che conserva nella sua collezione il corpus pittorico più consistente e cronologicamente meglio rappresentato di Caravaggio, è stata presentata oggi alla Galleria Borghese alla presenza del ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, della direttrice della Galleria Anna Coliva e di Pietro Beccari, amministratore delegato e presidente di Fendi.
Il nuovo progetto intitolato Caravaggio Research Institute prevede la realizzazione presso la Galleria - costituita nel 1902 a seguito dell'acquisizione da parte dello Stato italiano delle raccolte facenti parte del Fidecommisso Borghese - di un centro studi, diagnostica e ricerca storico artistica su Caravaggio e sulla sua opera, che possa porsi come riferimento primario per la ricerca caravaggesca a livello mondiale.
Completerà il progetto la creazione di una piattaforma digitale che sarà, per informazioni e aggiornamenti bibliografici, documentari, archivistici, iconografici, la più esaustiva banca dati online relativa all'artista, dotata di un corredo diagnostico in forma digitale. In poche parole, come ha spiegato anche la direttrice della Galleria, Anna Coliva, si tratterà del primo, complesso database in Italia, che consentirà a esperti e non solo, di accedere, in qualsiasi parte del mondo, a notizie, fonti bibliografie, documenti presenti negli archivi romani.
La sua consultazione prevederà livelli di accesso differenziati. I dati generali saranno fruibili da tutti, mentre l'accesso alle informazioni di interesse strettamente specialistico sarà riservato agli studiosi e ai tecnici, previa motivata richiesta. Un terzo livello di accesso sarà riservato invece agli operatori e ai partner nazionali e internazionali del progetto.
Per promuovere e divulgare questa impegnativa e complessa iniziativa, la Galleria Borghese e Fendi hanno pensato a un imponente programma espositivo che avrà per protagonista Caravaggio e che vedrà come prima tappa Los Angeles. A partire dal 21 novembre, infatti, il Getty Museum ospiterà per due mesi, e per la prima volta, tre delle sei opere di Michelangelo Merisi custodite all'interno della Galleria - il San Girolamo, il Giovane con canestro di frutta e il David con la testa di Golia - che saranno concesse in prestito dal museo romano.
Per tre capolavori di Caravaggio che usciranno ci saranno però circa 200 lavori del Bernini che troveranno spazio in un'importante monografica, anche questa supportata da Fendi, dedicata al nume tutelare del luogo, la figura più rappresentativa del Barocco a Roma.
L'esposizione Bernini - con cui la Galleria Borghese prosegue le celebrazioni per i vent'anni dalla sua riapertura - porterà dal 1° novembre al 4 febbraio 2018 nella Capitale, eccezionali prestiti provenienti, tra i vari istituti, dal Louvre, dalla National Gallery, dal Victoria&Albert Museum di Londra, dal Metropolitan Museum of Art di New York, dallo Staatliche di Berlino.
Tra le opere in mostra sarà inclusa la statua di Santa Bibiana realizzata dallo scultore napoletano, che, per la prima volta nella storia, lascia l'omonima chiesa romana per la quale era stata commissionata da Papa Urbano VIII nel 1624 per approdare, sebbene temporaneamente, in un museo.
Ed è straordinariamente emozionante potere ammirare il rapimento mistico del volto della santa, già varcando il portico della Galleria Borghese, dove è stato allestito un vero e proprio cantiere aperto che restituirà all'opera la sua originaria, intensa bellezza. Una nuova emozione che questo magnetico tempio dell'arte, nel cuore di Roma, “adottato” da casa Fendi, regalerà ai suoi numerosi visitatori.
«Siamo orgogliosi di sostenere la Galleria Borghese che è tra i più importanti e prestigiosi musei al mondo» ha ribadito Beccari, presidente a amministratore delegato del gruppo Fendi. L'impegno economico della maison, a supporto di questo grandioso progetto di mecenatismo - avviato con il restauro della Fontana di Trevi, nel 2015, e seguito dal restauro e dalla manutenzione delle Fontane del Gianicolo e dall'apertura al pubblico del Palazzo della Civiltà Italiana all'Eur - ammonta a oltre 10milioni di euro negli ultimi sei anni.
Leggi anche:
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• Torna a zampillare la Fontana di Trevi
• Respira: venti anni di Galleria Borghese
La feconda liaison tra i mecenati del brand del lusso e il museo, che conserva nella sua collezione il corpus pittorico più consistente e cronologicamente meglio rappresentato di Caravaggio, è stata presentata oggi alla Galleria Borghese alla presenza del ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, della direttrice della Galleria Anna Coliva e di Pietro Beccari, amministratore delegato e presidente di Fendi.
Il nuovo progetto intitolato Caravaggio Research Institute prevede la realizzazione presso la Galleria - costituita nel 1902 a seguito dell'acquisizione da parte dello Stato italiano delle raccolte facenti parte del Fidecommisso Borghese - di un centro studi, diagnostica e ricerca storico artistica su Caravaggio e sulla sua opera, che possa porsi come riferimento primario per la ricerca caravaggesca a livello mondiale.
Completerà il progetto la creazione di una piattaforma digitale che sarà, per informazioni e aggiornamenti bibliografici, documentari, archivistici, iconografici, la più esaustiva banca dati online relativa all'artista, dotata di un corredo diagnostico in forma digitale. In poche parole, come ha spiegato anche la direttrice della Galleria, Anna Coliva, si tratterà del primo, complesso database in Italia, che consentirà a esperti e non solo, di accedere, in qualsiasi parte del mondo, a notizie, fonti bibliografie, documenti presenti negli archivi romani.
La sua consultazione prevederà livelli di accesso differenziati. I dati generali saranno fruibili da tutti, mentre l'accesso alle informazioni di interesse strettamente specialistico sarà riservato agli studiosi e ai tecnici, previa motivata richiesta. Un terzo livello di accesso sarà riservato invece agli operatori e ai partner nazionali e internazionali del progetto.
Per promuovere e divulgare questa impegnativa e complessa iniziativa, la Galleria Borghese e Fendi hanno pensato a un imponente programma espositivo che avrà per protagonista Caravaggio e che vedrà come prima tappa Los Angeles. A partire dal 21 novembre, infatti, il Getty Museum ospiterà per due mesi, e per la prima volta, tre delle sei opere di Michelangelo Merisi custodite all'interno della Galleria - il San Girolamo, il Giovane con canestro di frutta e il David con la testa di Golia - che saranno concesse in prestito dal museo romano.
Per tre capolavori di Caravaggio che usciranno ci saranno però circa 200 lavori del Bernini che troveranno spazio in un'importante monografica, anche questa supportata da Fendi, dedicata al nume tutelare del luogo, la figura più rappresentativa del Barocco a Roma.
L'esposizione Bernini - con cui la Galleria Borghese prosegue le celebrazioni per i vent'anni dalla sua riapertura - porterà dal 1° novembre al 4 febbraio 2018 nella Capitale, eccezionali prestiti provenienti, tra i vari istituti, dal Louvre, dalla National Gallery, dal Victoria&Albert Museum di Londra, dal Metropolitan Museum of Art di New York, dallo Staatliche di Berlino.
Tra le opere in mostra sarà inclusa la statua di Santa Bibiana realizzata dallo scultore napoletano, che, per la prima volta nella storia, lascia l'omonima chiesa romana per la quale era stata commissionata da Papa Urbano VIII nel 1624 per approdare, sebbene temporaneamente, in un museo.
Ed è straordinariamente emozionante potere ammirare il rapimento mistico del volto della santa, già varcando il portico della Galleria Borghese, dove è stato allestito un vero e proprio cantiere aperto che restituirà all'opera la sua originaria, intensa bellezza. Una nuova emozione che questo magnetico tempio dell'arte, nel cuore di Roma, “adottato” da casa Fendi, regalerà ai suoi numerosi visitatori.
«Siamo orgogliosi di sostenere la Galleria Borghese che è tra i più importanti e prestigiosi musei al mondo» ha ribadito Beccari, presidente a amministratore delegato del gruppo Fendi. L'impegno economico della maison, a supporto di questo grandioso progetto di mecenatismo - avviato con il restauro della Fontana di Trevi, nel 2015, e seguito dal restauro e dalla manutenzione delle Fontane del Gianicolo e dall'apertura al pubblico del Palazzo della Civiltà Italiana all'Eur - ammonta a oltre 10milioni di euro negli ultimi sei anni.
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