Nuova vita all’Arte Antica
Il rilancio delle Gallerie Barberini e Corsini

Gallerie d'Arte Antica, Roma |
Galleria Corsini
Francesca Grego
12/01/2017
Roma - Sono pronte a ripartire Galleria Corsini e Palazzo Barberini, le Gallerie d’Arte Antica di Roma rese autonome dalla riforma del Mibact. Riallestimento delle collezioni, approfondimenti tematici, un approccio multimediale e scambi internazionali sono i punti principali del programma per i prossimi anni, che mira a fare del museo un luogo di confronto sempre più accessibile e accattivante. In primo piano l’unicità dei due spazi espositivi, che raccontano “una storia affascinante su come l’arte sia stata guardata, collezionata, diffusa e reinventata dai tempi di Urbano VIII (prima metà del XVII secolo) a quelli di Neri Corsini (seconda metà del XVIII secolo) fino ai giorni nostri”, come ha dichiarato la direttrice Flaminia Gennari Sartori.
Due edifici dal passato illustre, in cui le vicende del collezionismo, dell’arte, dell’architettura si intrecciano con quelle di due influenti famiglie romane e della Casa Reale di Svezia. Di altissimo livello le collezioni, che includono capolavori assoluti come l’Annunciazione di Filippo Lippi, Giuditta e Oloferne di Caravaggio e La Fornarina di Raffaello, con una straordinaria rappresentanza di opere del Seicento e del Settecento, secoli in cui i casati Barberini e Corsini ebbero un ruolo di primo piano.
Due le mostre in programma nei prossimi mesi a Palazzo Barberini. “Il pittore e il gran Signore. Batoni, i Rezzonico e il ritratto d’occasione” ruota intorno al ritratto settecentesco di Abbondio Rezzonico realizzato da Pompeo Batoni, mentre “Mediterraneo in chiaroscuro. Ribera, Stormer e Mattia Preti da Malta a Roma” pone a confronto alcuni capolavori caravaggeschi del MUZA di Malta con celebri opere della collezione romana. La mostra rappresenta la prima di una serie di collaborazioni che le Gallerie di Arte Antica hanno avviato con le più grandi istituzioni museali internazionali, come il Metropolitan Museum di New York, il Louvre e il Prado.
Fra le iniziative volte a valorizzare la storicità di Palazzo Barberini, si segnalano invece l’allestimento multimediale che introdurrà i visitatori nel mondo della Roma Barocca e l’apertura al pubblico dei suoi appartamenti settecenteschi. Fa parte dei percorsi di visita anche la dimora della Regina Cristina di Svezia a Palazzo Corsini, dove la sovrana visse per circa trent’anni, arricchendo la residenza di dipinti e sculture e fondandovi una delle prime accademie scientifiche, l’Accademia Reale.
Due edifici dal passato illustre, in cui le vicende del collezionismo, dell’arte, dell’architettura si intrecciano con quelle di due influenti famiglie romane e della Casa Reale di Svezia. Di altissimo livello le collezioni, che includono capolavori assoluti come l’Annunciazione di Filippo Lippi, Giuditta e Oloferne di Caravaggio e La Fornarina di Raffaello, con una straordinaria rappresentanza di opere del Seicento e del Settecento, secoli in cui i casati Barberini e Corsini ebbero un ruolo di primo piano.
Due le mostre in programma nei prossimi mesi a Palazzo Barberini. “Il pittore e il gran Signore. Batoni, i Rezzonico e il ritratto d’occasione” ruota intorno al ritratto settecentesco di Abbondio Rezzonico realizzato da Pompeo Batoni, mentre “Mediterraneo in chiaroscuro. Ribera, Stormer e Mattia Preti da Malta a Roma” pone a confronto alcuni capolavori caravaggeschi del MUZA di Malta con celebri opere della collezione romana. La mostra rappresenta la prima di una serie di collaborazioni che le Gallerie di Arte Antica hanno avviato con le più grandi istituzioni museali internazionali, come il Metropolitan Museum di New York, il Louvre e il Prado.
Fra le iniziative volte a valorizzare la storicità di Palazzo Barberini, si segnalano invece l’allestimento multimediale che introdurrà i visitatori nel mondo della Roma Barocca e l’apertura al pubblico dei suoi appartamenti settecenteschi. Fa parte dei percorsi di visita anche la dimora della Regina Cristina di Svezia a Palazzo Corsini, dove la sovrana visse per circa trent’anni, arricchendo la residenza di dipinti e sculture e fondandovi una delle prime accademie scientifiche, l’Accademia Reale.
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