A Roma, nella Chiesa di Santa Marta al Collegio Romano
Inaugura "Restauro aperto": un viaggio per tutti dietro le quinte dell'arte
Alcuni frammenti di affreschi ricomposti da Restauro Aperto. Courtesy of MiBACT
Samantha De Martin
24/10/2017
Roma - Passeggiare per Roma, ritrovarsi tra stucchi e affreschi cinquecenteschi e poterne seguire il restauro “in diretta”, facendosi svelare segreti e curiosità dagli addetti ai lavori.
Il sogno proibito di turisti e appassionati d'arte diventa realtà nel cuore della capitale, dove la chiesa di Santa Marta al Collegio Romano svela il backstage di meravigliosi affreschi, ospitando il Laboratorio Aperto dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ISCR).
Con gli spazi della chiesa di Santa Marta al Collegio Romano e il retrostante Coro delle Monache allestiti come laboratorio di restauro e aperti alla libera visione del pubblico, il dialogo tra l’arte e i fruitori si fa più fitto, scevro di filtri e paraventi.
«Con l’apertura di questo nuovo laboratorio - ha spiegato il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini - visitatori, studenti e turisti avranno l’opportunità di conoscere e apprezzare una delle più importanti eccellenze italiane riconosciute in tutto il mondo. I restauratori dell’ISCR interagiranno e informeranno i visitatori in tempo reale sulle varie fasi del restauro di questi splendidi affreschi. Mi auguro che Restauro Aperto diventi un luogo simbolico e attrattivo del nostro paese, di cui dobbiamo essere consapevoli e orgogliosi. Avere a disposizione nel centro di Roma un posto del genere è un'opportunità unica al mondo».
Nella nuova sede espositiva, il lavoro dei tecnici ISCR sarà attualmente rivolto agli affreschi - uno staccato, uno in situ, ai frammenti di affreschi e stucchi dipinti - di grande importanza storico artistica.
Ma cosa si troveranno di fronte i visitatori che entreranno in questa sorta di laboratorio “interattivo”?
Attualmente sulla parete di fondo della Chiesa di Piazza del Collegio Romano è possibile seguire il lavoro dei restauratori sui dipinti murali tardo cinquecenteschi appartenenti all’apparato decorativo originale dell’ex Coro delle monache.
L’intervento dei restauratori si concentrerà, in particolare, sul trattamento delle lacune, per consentire una migliore leggibilità dell’opera.
La parete della sala è decorata da tre lunette con scene della vita di Maria: l’Annunciazione, la Madonna del Latte e la Visitazione, realizzate probabilmente dopo l’acquisizione del convento da parte delle Agostiniane, nel 1561.
Sulla Madonna del Latte - un affresco staccato, databile intorno alla metà del XIV secolo, e che presenta vaste porzioni lacunose trattate in “tinta” in un precedente restauro - i restauratori interverranno spiegando al pubblico il trattamento delle lacune di un affresco.
Ma i visitatori di Santa Marta potranno anche seguire il destino dei circa 7mila frammenti di affreschi risalenti al I secolo d.C. provenienti dal complesso della cosiddetta Villa delle Terme degli stucchi dipinti di Tor Vergata, che verranno ricomposti davanti al pubblico e rimontati su pannelli artificiali nel tentativo di definire lo schema generale decorativo dell’ambiente.
Un altro “reparto” di Restauro Aperto sarà invece dedicato all’affresco staccato di Domenico Zampieri, detto Domenichino, raffigurante Narciso, proveniente da Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia a Roma. Obiettivo dell’intervento è quello di effettuare un’operazione di conservazione e nello stesso tempo di valorizzazione di un’importante opera di Domenichino, oggi compromessa nella corretta lettura.
Aggirandosi in questa preziosa fucìna nella quale le opere d’arte riacquistano la loro antica luce, i visitatori avranno anche la possibilità di ammirare La predica del Battista di Francesco Cozza, opera conservata finora alla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini, firmata e datata 1675 e che, per l’occasione, farà ritorno nella Chiesa di Santa Marta, sua originaria collocazione.
Le visite a Restauro Aperto - gratuite, della durata di un’ora e per gruppi di massimo 25 persone - si svolgeranno, su prenotazione, dal martedì al venerdì dalle 11 alle 13 e, dal 25 ottobre, dalle 15 alle 16. Il servizio di prenotazione online è accessibile dal sito www.iscr.beniculturali.it.
Leggi anche:
• Visita straordinaria al cantiere di restauro della sala delle fatiche di Ercole
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Con gli spazi della chiesa di Santa Marta al Collegio Romano e il retrostante Coro delle Monache allestiti come laboratorio di restauro e aperti alla libera visione del pubblico, il dialogo tra l’arte e i fruitori si fa più fitto, scevro di filtri e paraventi.
«Con l’apertura di questo nuovo laboratorio - ha spiegato il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini - visitatori, studenti e turisti avranno l’opportunità di conoscere e apprezzare una delle più importanti eccellenze italiane riconosciute in tutto il mondo. I restauratori dell’ISCR interagiranno e informeranno i visitatori in tempo reale sulle varie fasi del restauro di questi splendidi affreschi. Mi auguro che Restauro Aperto diventi un luogo simbolico e attrattivo del nostro paese, di cui dobbiamo essere consapevoli e orgogliosi. Avere a disposizione nel centro di Roma un posto del genere è un'opportunità unica al mondo».
Nella nuova sede espositiva, il lavoro dei tecnici ISCR sarà attualmente rivolto agli affreschi - uno staccato, uno in situ, ai frammenti di affreschi e stucchi dipinti - di grande importanza storico artistica.
Ma cosa si troveranno di fronte i visitatori che entreranno in questa sorta di laboratorio “interattivo”?
Attualmente sulla parete di fondo della Chiesa di Piazza del Collegio Romano è possibile seguire il lavoro dei restauratori sui dipinti murali tardo cinquecenteschi appartenenti all’apparato decorativo originale dell’ex Coro delle monache.
L’intervento dei restauratori si concentrerà, in particolare, sul trattamento delle lacune, per consentire una migliore leggibilità dell’opera.
La parete della sala è decorata da tre lunette con scene della vita di Maria: l’Annunciazione, la Madonna del Latte e la Visitazione, realizzate probabilmente dopo l’acquisizione del convento da parte delle Agostiniane, nel 1561.
Sulla Madonna del Latte - un affresco staccato, databile intorno alla metà del XIV secolo, e che presenta vaste porzioni lacunose trattate in “tinta” in un precedente restauro - i restauratori interverranno spiegando al pubblico il trattamento delle lacune di un affresco.
Ma i visitatori di Santa Marta potranno anche seguire il destino dei circa 7mila frammenti di affreschi risalenti al I secolo d.C. provenienti dal complesso della cosiddetta Villa delle Terme degli stucchi dipinti di Tor Vergata, che verranno ricomposti davanti al pubblico e rimontati su pannelli artificiali nel tentativo di definire lo schema generale decorativo dell’ambiente.
Un altro “reparto” di Restauro Aperto sarà invece dedicato all’affresco staccato di Domenico Zampieri, detto Domenichino, raffigurante Narciso, proveniente da Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia a Roma. Obiettivo dell’intervento è quello di effettuare un’operazione di conservazione e nello stesso tempo di valorizzazione di un’importante opera di Domenichino, oggi compromessa nella corretta lettura.
Aggirandosi in questa preziosa fucìna nella quale le opere d’arte riacquistano la loro antica luce, i visitatori avranno anche la possibilità di ammirare La predica del Battista di Francesco Cozza, opera conservata finora alla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini, firmata e datata 1675 e che, per l’occasione, farà ritorno nella Chiesa di Santa Marta, sua originaria collocazione.
Le visite a Restauro Aperto - gratuite, della durata di un’ora e per gruppi di massimo 25 persone - si svolgeranno, su prenotazione, dal martedì al venerdì dalle 11 alle 13 e, dal 25 ottobre, dalle 15 alle 16. Il servizio di prenotazione online è accessibile dal sito www.iscr.beniculturali.it.
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