Consegnata a Tivoli una preziosa scultura del II secolo d.C.
L'Arianna dormiente entra nel percorso di Villa d'Este
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Coperchio di sarcofago in marmo di Luni con defunta – Arianna, II sec. d.C. Courtesy Villa d’Este
Samantha De Martin
25/07/2019
Roma - Una donna semidistesa, colta nella quiete della morte, raffigurata con l’espressione serena secondo lo schema dell’Arianna dormiente, giace su un coperchio di sarcofago in marmo di Luni, in un’atmosfera sospesa.
Questa delicata scultura datata II sec. d.C., oggetto di uno scavo clandestino nei dintorni di Roma, acquistata sul mercato internazionale per 4,5 milioni di dollari dopo essere uscita illegalmente dal territorio italiano, ha trovato collocazione permanente presso l’Istituto Villa d’Este.
Recuperata grazie all’operazione "Bella Addormentata", grazie alla collaborazione investigativa tra i carabinieri del TPC (Tutela Patrimonio Culturale ) e l’Homeland Security Investigation - Immigration and Customs Enforcement (agenzia federale statunitense), la scultura era stata formalmente restituita all’Italia nel 2015.
Ma la cerimonia di consegna permanente di quest’opera dall’importantissimo valore storico-artistico, si è svolta solo qualche giorno fa nel chiostro di Villa d’Este, alla presenza del direttore Andrea Bruciati.
“Il soggetto – spiega Bruciati – rappresenta un paradigma: la defunta raffigurata come Arianna, abbandonata durante il sonno nell’isola di Nasso da Teseo, cui aveva prestato il proprio aiuto contro il Minotauro, acquisisce uno status in qualche modo divino e la possibilità di una nuova vita nei Campi Elisi. L’opera scioglie nel sonno di Arianna gli aspetti più dolorosi della morte, trascinando nella dimensione del mito, con la sua densità di significati, l’esperienza umana.”
L’adozione di Arianna ben si coniuga con il percorso espositivo Eva vs Eva, in corso fino al 22 settembre, poiché rafforza il silenzioso dialogo tra due statue femminili, poste simmetricamente come interlocutrici assorte: la cosiddetta Venere dormiente della fontana del chiostro e la stessa Arianna, rispecchiate nella medesima iconografia.
"L’atmosfera sospesa che emana dalla scultura, sottolineata da un molle abbandono che sembra esprimere la sensazione di attesa del risveglio - commenta Benedetta Adembri, funzionario archeologo delle Villae - deriva dall’impiego di uno schema compositivo che permette la trasposizione dell’evento reale sul piano mitico: il soggetto è infatti ritratto nella posa di Arianna, personaggio raffigurato anche in alcuni rilievi provenienti da Villa Adriana”.
Il chiostro della Villa viene pertanto ridefinito da un punto di vista museografico divenendo uno snodo primario nel rinnovato percorso di visita.
Leggi anche:
• Eva vs Eva: il duplice volto della donna nell'immaginario occidentale, dall'antichità al XX secolo
• La nuova missione di Villa d'Este, laboratorio di idee e nuova meraviglia
Questa delicata scultura datata II sec. d.C., oggetto di uno scavo clandestino nei dintorni di Roma, acquistata sul mercato internazionale per 4,5 milioni di dollari dopo essere uscita illegalmente dal territorio italiano, ha trovato collocazione permanente presso l’Istituto Villa d’Este.
Recuperata grazie all’operazione "Bella Addormentata", grazie alla collaborazione investigativa tra i carabinieri del TPC (Tutela Patrimonio Culturale ) e l’Homeland Security Investigation - Immigration and Customs Enforcement (agenzia federale statunitense), la scultura era stata formalmente restituita all’Italia nel 2015.
Ma la cerimonia di consegna permanente di quest’opera dall’importantissimo valore storico-artistico, si è svolta solo qualche giorno fa nel chiostro di Villa d’Este, alla presenza del direttore Andrea Bruciati.
“Il soggetto – spiega Bruciati – rappresenta un paradigma: la defunta raffigurata come Arianna, abbandonata durante il sonno nell’isola di Nasso da Teseo, cui aveva prestato il proprio aiuto contro il Minotauro, acquisisce uno status in qualche modo divino e la possibilità di una nuova vita nei Campi Elisi. L’opera scioglie nel sonno di Arianna gli aspetti più dolorosi della morte, trascinando nella dimensione del mito, con la sua densità di significati, l’esperienza umana.”
L’adozione di Arianna ben si coniuga con il percorso espositivo Eva vs Eva, in corso fino al 22 settembre, poiché rafforza il silenzioso dialogo tra due statue femminili, poste simmetricamente come interlocutrici assorte: la cosiddetta Venere dormiente della fontana del chiostro e la stessa Arianna, rispecchiate nella medesima iconografia.
"L’atmosfera sospesa che emana dalla scultura, sottolineata da un molle abbandono che sembra esprimere la sensazione di attesa del risveglio - commenta Benedetta Adembri, funzionario archeologo delle Villae - deriva dall’impiego di uno schema compositivo che permette la trasposizione dell’evento reale sul piano mitico: il soggetto è infatti ritratto nella posa di Arianna, personaggio raffigurato anche in alcuni rilievi provenienti da Villa Adriana”.
Il chiostro della Villa viene pertanto ridefinito da un punto di vista museografico divenendo uno snodo primario nel rinnovato percorso di visita.
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