Dal 26 settembre

L'aristocratico Ottocento di Tissot al Chiostro del Bramante

James Tissot, Portsmouth Dockyard, 1877 circa Oil paint on canvas. UK, Londra, Tate © Tate, London 2014
 

Ludovica Sanfelice

18/09/2015

Roma - Dopo il successo della mostra dedicata a Chagall, dal 26 settembre il Chiostro del Bramante inaugura la nuova grande stagione con una retrospettiva carica di attese dedicata a James Tissot.

L'artista francese, inglese di adozione, già protagonista di importanti esposizioni nel mondo, finora era stato ingiustamente trascurato dal nostro paese. Finalmente la rassegna capitolina porrà rimedio alle mancanze seducendo il pubblico con la raffinata eleganza del suo Ottocento mondano descritto nelle ottanta opere provenienti da musei internazionali come la Tate di Londra, il Petit Palais e il Museo d’Orsay di Parigi. Una selezione che saprà abbracciare l'intero percorso del pittore, analizzando le influenze di quell'alta società parigina e londinese che lui ritrasse nelle azioni quotidiane con enigmatica profondità, guadagnandosi già in vita il ruolo riconosciuto di fine osservatore del proprio tempo ed esprimendo formalmente anche uno spiccato talento di colorista e un vivo interesse per la moda, a cui, nella maturità si affiancò un sentimento mistico che spinse Tissot a concentrarsi sul Vecchio Testamento e a compiere lunghi viaggi in Medio Oriente. 





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