Dal 16 novembre 2016 al 19 febbraio 2017
La Canestra di Frutta di Caravaggio in mostra a Roma
Canestra di frutta, Caravaggio, Pinacoteca Ambrosiana
L.Sanfelice
16/11/2016
Roma - Per i visitatori che tra il 16 novembre e il 19 febbraio si recheranno alla Galleria Borghese per l'esposizione "L'origine dela natura morta in Italia. Caravaggio e il maestro di Hartford" saranno tante le sorprese. A cominciare dalla "Canestra di frutta", una rarità dovuta al prestito straordinario accordato dalla Pinacoteca Ambrosiana in cambio del temporaneo trasferimento a Milano del "San Girolamo scrivente".
Il capolavoro si ricongiungerà ad ua quarantina di opere tra cui spiccano il "Bacchino malato" e "Ragazzo con canestra di frutta", conservati nelle collezioni della prestigiosa Galleria, e altri dipinti del Maestro di Hartford che egli anni Settanta furono attribuite al giovane Caravaggio.
Le opere saranno inserite in un percorso teso a rievocare filologicamete la dimensione rivoluzionaria dell'arte e le trasformazioni che Merisi avviò a partire dal naturalismo lombardo.
La "Fruttivendola" di Vincenzo Campi, prestito della Pinacoteca di Brera, "L'ortolano" di Giuseppe Arcimboldo, e "Piatto metallico con pesche e foglie di vite" di Giovanni Antonio Figino, la prima natura morta realizzata in Italia, introdurranno il pubblico negli ambienti di un genere a cui Hartford si dedicò completamente e di cui Caravaggio si servì per stravolgere in maniera personale, avanguardistica e definitiva la pittura.
Il capolavoro si ricongiungerà ad ua quarantina di opere tra cui spiccano il "Bacchino malato" e "Ragazzo con canestra di frutta", conservati nelle collezioni della prestigiosa Galleria, e altri dipinti del Maestro di Hartford che egli anni Settanta furono attribuite al giovane Caravaggio.
Le opere saranno inserite in un percorso teso a rievocare filologicamete la dimensione rivoluzionaria dell'arte e le trasformazioni che Merisi avviò a partire dal naturalismo lombardo.
La "Fruttivendola" di Vincenzo Campi, prestito della Pinacoteca di Brera, "L'ortolano" di Giuseppe Arcimboldo, e "Piatto metallico con pesche e foglie di vite" di Giovanni Antonio Figino, la prima natura morta realizzata in Italia, introdurranno il pubblico negli ambienti di un genere a cui Hartford si dedicò completamente e di cui Caravaggio si servì per stravolgere in maniera personale, avanguardistica e definitiva la pittura.
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