A Palazzo Montecitorio dal 29 novembre al 12 gennaio
La Vucciria di Guttuso in mostra alla Camera dei deputati
Renato Guttuso, La Vucciria, 1974, olio su tela, 300 x 300 cm, Università degli studi di Palermo, in esposizione permanente presso il Complesso Monumentale dello Steri
Samantha De Martin
26/11/2019
Roma - Il rosso sanguigno delle carni appese agli uncini del carnezziere, il pesce accatastato, le tinte brillanti degli ortaggi si sprigionano dalla Vucciria, lo storico mercato di Palermo, per raggiungere lo spettatore che viene quasi travolto dal vocio cantilenante dei “vanniaturi”.
Il grandioso dipinto della Vucciria, una tela di tre metri per tre, dipinta da Renato Guttuso nel 1974, nel pieno della sua maturità artistica, arriva a Roma dall’Università di Palermo, in particolare dalla sede istituzionale di Palazzo Chiaramonte-Steri, dove l’opera, donata dallo stesso artista siciliano, si trova in esposizione permanente.
Dal 29 novembre al 12 gennaio la si potrà ammirare a Roma presso la Sala della Lupa di Palazzo Montecitorio, in occasione dell’iniziativa promossa dall'Università degli Studi di Palermo e dalla Fondazione Sicilia, come momento di valorizzazione e promozione del patrimonio culturale siciliano.
La bellezza di questo dipinto è forse legata al suo immediato realismo che pone lo spettatore di fronte a una scena di vita quotidiana, a contatto con una delle tante anime della città siciliana dove il termine “vucciria” - dal francese boucherie, in italiano macelleria, poi italianizzato in bocceria - è anche utilizzato oggi con il significato di “confusione”. Un’allusione a quel miscuglio incomprensibile di voci, persone, oggetti, espressioni e azioni tipiche del mercato.
In tutta la scena - fittamente occupata da cassette strabordanti di pesci e di crostacei, dal marmo su cui il pescivendolo pone in bella mostra il pescespada, fino alle casse di frutta e verdura che circondano i passanti - si intravede solo un pezzetto di strada, visibile ai piedi della donna al centro della scena.
Nella Sala della Lupa, la Vucciria dialogherà con altre due opere di Renato Guttuso, appartenenti alle Collezioni della Camera dei deputati e presentate al pubblico per la prima volta: il Cristo deriso del 1938 e i Carrettieri siciliani del 1946.
La mostra, a ingresso libero, si potrà visitare da lunedì a venerdì dalle 10 alle 18 (con ultimo ingresso alle 17.30). Per informazioni: 06 67601 - www.camera.it
Leggi anche:
• Renato Guttuso a Varese. Opere della Fondazione Pellin
Il grandioso dipinto della Vucciria, una tela di tre metri per tre, dipinta da Renato Guttuso nel 1974, nel pieno della sua maturità artistica, arriva a Roma dall’Università di Palermo, in particolare dalla sede istituzionale di Palazzo Chiaramonte-Steri, dove l’opera, donata dallo stesso artista siciliano, si trova in esposizione permanente.
Dal 29 novembre al 12 gennaio la si potrà ammirare a Roma presso la Sala della Lupa di Palazzo Montecitorio, in occasione dell’iniziativa promossa dall'Università degli Studi di Palermo e dalla Fondazione Sicilia, come momento di valorizzazione e promozione del patrimonio culturale siciliano.
La bellezza di questo dipinto è forse legata al suo immediato realismo che pone lo spettatore di fronte a una scena di vita quotidiana, a contatto con una delle tante anime della città siciliana dove il termine “vucciria” - dal francese boucherie, in italiano macelleria, poi italianizzato in bocceria - è anche utilizzato oggi con il significato di “confusione”. Un’allusione a quel miscuglio incomprensibile di voci, persone, oggetti, espressioni e azioni tipiche del mercato.
In tutta la scena - fittamente occupata da cassette strabordanti di pesci e di crostacei, dal marmo su cui il pescivendolo pone in bella mostra il pescespada, fino alle casse di frutta e verdura che circondano i passanti - si intravede solo un pezzetto di strada, visibile ai piedi della donna al centro della scena.
Nella Sala della Lupa, la Vucciria dialogherà con altre due opere di Renato Guttuso, appartenenti alle Collezioni della Camera dei deputati e presentate al pubblico per la prima volta: il Cristo deriso del 1938 e i Carrettieri siciliani del 1946.
La mostra, a ingresso libero, si potrà visitare da lunedì a venerdì dalle 10 alle 18 (con ultimo ingresso alle 17.30). Per informazioni: 06 67601 - www.camera.it
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