Nuova vita alle “Cappellette” barocche del Collegio Romano
Riaperte al pubblico le Stanze di San Luigi Gonzaga
Di Ben Skála, Benfoto (Opera propria) [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) o CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], attraverso Wikimedia Commons |
Gloria di Sant'Ignazio. Allegoria dell'opera missionaria dei gesuiti in Africa
Francesca Grego
23/02/2017
Roma - Dopo il recente restauro, tornano a splendere le Cappellette di San Luigi Gonzaga, all’ultimo piano dell’antico Collegio Romano.
La bellezza si fonde con la spiritualità nelle stanze del Ritiramento, frequentate un tempo dai novizi di Sant’Andrea al Quirinale. Inizialmente molto semplici, questi ambienti si arricchirono nei secoli di ornamenti e opere preziose, sull’onda della devozione per il Santo gesuita.
Prenotando una visita, si ammira la sua stanza, trasformata in cappella e sontuosamente decorata, dove è custodito un grande ritratto, insieme a oggetti, lettere e manoscritti. A pochi passi le camere in cui abitarono San Giovanni Berchmans e il Venerabile Abramo Giorgi, la Cappella dei Voti e la sacrestia, con il Ritratto del giovane paggio che si pensa raffiguri il santo fanciullo.
Nella Sala della Ricreazione, affrescata nel Settecento, tutto parla del giovane Luigi: le tele alle pareti lo ritraggono nell'atto di pronunciare i voti, ma anche mentre lava i piatti o prende sulle spalle un ammalato da trasportare in ospedale. Infine la visione di Maddalena dei Pazzi, compagna d’infanzia a Firenze, a cui il Santo appare durante l’ascesa in Paradiso.
La visita può proseguire con la Cappella Primaria, nell’adiacente chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, dove gli affreschi di Giacomo e Guglielmo Cortese narrano le battaglie della Cristianità, in linea con la dottrina gesuita.
Ma questo ricco tempio della Roma barocca ha in serbo tesori ancor più grandi. Nel mezzo della navata centrale il Trionfo di Sant’Ignazio, di Andrea Pozzo, sembra sfondare il soffitto con uno strabiliante effetto tridimensionale, mentre poco più avanti, procedendo verso l’altare, una nuova illusione ottica dà l’impressione di trovarsi sotto un’imponente cupola, anch’essa dipinta.
Le Cappellette possono essere visitate su appuntamento ogni sabato, prenotando al numero 06 6794406.
La bellezza si fonde con la spiritualità nelle stanze del Ritiramento, frequentate un tempo dai novizi di Sant’Andrea al Quirinale. Inizialmente molto semplici, questi ambienti si arricchirono nei secoli di ornamenti e opere preziose, sull’onda della devozione per il Santo gesuita.
Prenotando una visita, si ammira la sua stanza, trasformata in cappella e sontuosamente decorata, dove è custodito un grande ritratto, insieme a oggetti, lettere e manoscritti. A pochi passi le camere in cui abitarono San Giovanni Berchmans e il Venerabile Abramo Giorgi, la Cappella dei Voti e la sacrestia, con il Ritratto del giovane paggio che si pensa raffiguri il santo fanciullo.
Nella Sala della Ricreazione, affrescata nel Settecento, tutto parla del giovane Luigi: le tele alle pareti lo ritraggono nell'atto di pronunciare i voti, ma anche mentre lava i piatti o prende sulle spalle un ammalato da trasportare in ospedale. Infine la visione di Maddalena dei Pazzi, compagna d’infanzia a Firenze, a cui il Santo appare durante l’ascesa in Paradiso.
La visita può proseguire con la Cappella Primaria, nell’adiacente chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, dove gli affreschi di Giacomo e Guglielmo Cortese narrano le battaglie della Cristianità, in linea con la dottrina gesuita.
Ma questo ricco tempio della Roma barocca ha in serbo tesori ancor più grandi. Nel mezzo della navata centrale il Trionfo di Sant’Ignazio, di Andrea Pozzo, sembra sfondare il soffitto con uno strabiliante effetto tridimensionale, mentre poco più avanti, procedendo verso l’altare, una nuova illusione ottica dà l’impressione di trovarsi sotto un’imponente cupola, anch’essa dipinta.
Le Cappellette possono essere visitate su appuntamento ogni sabato, prenotando al numero 06 6794406.
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