A Roma fino al 15 settembre
Riti e suoni del Messico antico si raccontano alle Scuderie del Quirinale

Fischietto, volto Whistle with a face Cultura di Tlatilco, Altopiano Centrale, periodo preclassico (2500 a.C. – 200 d.C.)
Samantha De Martin
09/08/2024
Roma - Il suono del Messico antico riecheggia nelle sale delle Scuderie del Quirinale. Accade grazie a una mostra che fino al 15 settembre accoglie una serie di reperti associati al suono nelle civiltà dell’America latina preispanica.
Oltre 150 opere arricchiscono la prima rassegna dedicata agli strumenti e ai rituali sonori del Messico antico intitolata TLAPITZALLI Riti e suoni del Messico antico, a cura di Frida Montes de Oca Fiol.
Nato dalla collaborazione tra il Ministero della Cultura italiano e il Ministero della Cultura del Messico, promosso dall’ INAH, l’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico, in collaborazione con la Direzione Generale Musei del MIC, il percorso è stato concepito da un comitato scientifico multidisciplinare composto da musicologi, conservatori, archeologi, antropologi, etnologi e biologi. Per oltre due anni un gruppo di professionisti ha lavorato incessantemente alla ricerca di un unico elemento: il suono. Dagli scavi archeologici e dai loro studi complessivi sono emersi documenti e reperti associati al suono nelle civiltà dell’America latina preispanica. A raccontarlo restituendolo al pubblico di oggi sono 163 manufatti in prestito da venti musei del Messico, che hanno lo scopo di diffondere l’importanza e la peculiarità delle espressioni musicali preispaniche. A offrire il titolo alla mostra è il nome di uno strumento musicale, tlapitzalli, il flauto di Tezcatlipoca, una divinità precolombiana celebrata nel mese di maggio al termine della stagione secca.
Fischietto doppio, statuetta uomo-animale Double whistle, man-animal figurine Cultura di Tlatilco, Altopiano Centrale, periodo preclassico (2500 a.C. – 200 d.C.), Museo Nacional de Antropología
In Mesoamerica l’origine del suono parte dal vento, una forza invisibile della natura. Secondo la mitologia, infatti, gli dei regalarono all’umanità l’arte della musica, e per i popoli mesoamericani, il concetto di “musica” includeva anche l'arte di cantare e danzare. L’elemento musicale - il cui scopo era anticamente quello di stabilire la comunicazione con le divinità - è pertanto presente nelle civiltà precolombiane in diversi ambiti quotidiani come la religione, la guerra, la caccia, la salute e le attività domestiche.
Grazie agli studi archeomusicologici sono arrivati fino a noi alcuni elementi dell'estetica della musica preispanica, come una melodia eseguita contemporaneamente con versioni diverse, l’interferenza tra frequenze diverse, due o più ritmi simultanei o il rumore integrato al linguaggio musicale.
Oltre a immagini, documenti, reperti e riproduzioni sonore in grado di trasportare il visitatore in un mondo antico, la mostra si arricchisce di apparati audio che, grazie alle registrazioni di alcuni brani interpretati per l’occasione, trasportano il pubblico delle Scuderie del Quirinale in un'esperienza immersiva unica, tra i suoni emessi dagli oggetti e strumenti musicali.
L’esposizione rientra nelle celebrazioni del 150° anniversario dei rapporti diplomatici Italia – Messico.

Locandina della mostra “TLAPITZALLI Riti e suoni del Messico antico
Durante tutto il periodo di apertura della mostra sarà straordinariamente visitabile anche la Terrazza delle Scuderie, affacciata sulla Piazza del Quirinale.
Oltre 150 opere arricchiscono la prima rassegna dedicata agli strumenti e ai rituali sonori del Messico antico intitolata TLAPITZALLI Riti e suoni del Messico antico, a cura di Frida Montes de Oca Fiol.
Nato dalla collaborazione tra il Ministero della Cultura italiano e il Ministero della Cultura del Messico, promosso dall’ INAH, l’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico, in collaborazione con la Direzione Generale Musei del MIC, il percorso è stato concepito da un comitato scientifico multidisciplinare composto da musicologi, conservatori, archeologi, antropologi, etnologi e biologi. Per oltre due anni un gruppo di professionisti ha lavorato incessantemente alla ricerca di un unico elemento: il suono. Dagli scavi archeologici e dai loro studi complessivi sono emersi documenti e reperti associati al suono nelle civiltà dell’America latina preispanica. A raccontarlo restituendolo al pubblico di oggi sono 163 manufatti in prestito da venti musei del Messico, che hanno lo scopo di diffondere l’importanza e la peculiarità delle espressioni musicali preispaniche. A offrire il titolo alla mostra è il nome di uno strumento musicale, tlapitzalli, il flauto di Tezcatlipoca, una divinità precolombiana celebrata nel mese di maggio al termine della stagione secca.

Fischietto doppio, statuetta uomo-animale Double whistle, man-animal figurine Cultura di Tlatilco, Altopiano Centrale, periodo preclassico (2500 a.C. – 200 d.C.), Museo Nacional de Antropología
In Mesoamerica l’origine del suono parte dal vento, una forza invisibile della natura. Secondo la mitologia, infatti, gli dei regalarono all’umanità l’arte della musica, e per i popoli mesoamericani, il concetto di “musica” includeva anche l'arte di cantare e danzare. L’elemento musicale - il cui scopo era anticamente quello di stabilire la comunicazione con le divinità - è pertanto presente nelle civiltà precolombiane in diversi ambiti quotidiani come la religione, la guerra, la caccia, la salute e le attività domestiche.
Grazie agli studi archeomusicologici sono arrivati fino a noi alcuni elementi dell'estetica della musica preispanica, come una melodia eseguita contemporaneamente con versioni diverse, l’interferenza tra frequenze diverse, due o più ritmi simultanei o il rumore integrato al linguaggio musicale.
Oltre a immagini, documenti, reperti e riproduzioni sonore in grado di trasportare il visitatore in un mondo antico, la mostra si arricchisce di apparati audio che, grazie alle registrazioni di alcuni brani interpretati per l’occasione, trasportano il pubblico delle Scuderie del Quirinale in un'esperienza immersiva unica, tra i suoni emessi dagli oggetti e strumenti musicali.
L’esposizione rientra nelle celebrazioni del 150° anniversario dei rapporti diplomatici Italia – Messico.

Locandina della mostra “TLAPITZALLI Riti e suoni del Messico antico
Durante tutto il periodo di apertura della mostra sarà straordinariamente visitabile anche la Terrazza delle Scuderie, affacciata sulla Piazza del Quirinale.
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Udine | Presentati il bilancio 2024 e oltre 100 nuovi appuntamenti
Aquileia 2025: un anno di eventi e progetti
-
Roma | L’artista belga a Roma fino al 1° marzo
"Difendo la vulnerabilità di tutto ciò che è vivo". Parla Jan Fabre, in mostra alla Galleria Mucciaccia di Roma
-
Roma | Fino al 28 febbraio al Palazzo della Cancelleria
Giordania: alba del Cristianesimo. A Roma 90 reperti per un viaggio tra storia e fede
-
Parma | A Parma dall’8 febbraio al 18 maggio
Alla Pilotta una mostra ripercorre l'arte della legatura tra Quattro e Cinquecento
-
I programmi dal 27 gennaio al 2 febbraio
La settimana dell’arte in tv, da Leonardo a Magritte
-
Rovigo | Dal 21 febbraio a Rovigo, Palazzo Roverella
Hammershøi, il maestro del silenzio, per la prima volta in Italia