Frammenti rotti e scheggiature sulla fontana recentemente restaurata
Si contano i danni alla Barcaccia
L.S.
20/02/2015
Roma - Nel settembre del 2014, dopo un anno di restauri costati 209.960 euro, e finanziati con i fondi provenienti dai cartelloni pubblicitari apposti sulle recinzioni di cantiere, la Barcaccia di Piazza di Spagna era tornata a risplendere ai piedi della Scalinata di Trinità dei Monti.
Dopo soli cinque mesi però, la Soprintendenza si ritrova ad esaminare il monumento per contare i danni dell’assalto ad opera dei teppisti olandesi, giunti a Roma per la partita di Europa League al seguito del Feyenord, che per due giorni hanno tenuto il centro della città sotto assedio sfregiando il capolavoro seicentesco scolpito da Pietro Bernini con l’aiuto del figlio Gian Lorenzo, su incarico del Papa Urbano VIII.
In seguito allo scontro tra forze dell’ordine e tifosi, il Comune ha ordinato lo svuotamento della vasca che richiama turisti da tutto il mondo, per procedere alla verifica dei danni inferti soprattutto dal lancio di bottiglie e purtroppo già parzialmente riscontrabili ad occhio nudo: in particolare nel frammento di travertino di 10 centimetri appartenente all'orlo del candelabro centrale della vasca.
Insieme all’oltraggio ad un’opera di straordinario valore, i rilevamenti ancora in corso da parte dei tecnici della soprintendenza già lasciano trapelare conferme sulla presenza di danni rilevanti e permanenti che superano le iniziali stime.
"E' una vergogna. Non sono tifosi, sono vandali", ha dichiarato il ministro Franceschini: "Spero in punizioni esemplari".
“Roma si costituirà parte civile e chiederà risarcimenti e pene esemplari per tutti coloro che ne hanno voluto umiliare bellezza, storia e identità”, ha ribadito il sindaco di Roma, Ignazio Marino.
Consulta anche:
Guida d'arte di Roma
Dopo soli cinque mesi però, la Soprintendenza si ritrova ad esaminare il monumento per contare i danni dell’assalto ad opera dei teppisti olandesi, giunti a Roma per la partita di Europa League al seguito del Feyenord, che per due giorni hanno tenuto il centro della città sotto assedio sfregiando il capolavoro seicentesco scolpito da Pietro Bernini con l’aiuto del figlio Gian Lorenzo, su incarico del Papa Urbano VIII.
In seguito allo scontro tra forze dell’ordine e tifosi, il Comune ha ordinato lo svuotamento della vasca che richiama turisti da tutto il mondo, per procedere alla verifica dei danni inferti soprattutto dal lancio di bottiglie e purtroppo già parzialmente riscontrabili ad occhio nudo: in particolare nel frammento di travertino di 10 centimetri appartenente all'orlo del candelabro centrale della vasca.
Insieme all’oltraggio ad un’opera di straordinario valore, i rilevamenti ancora in corso da parte dei tecnici della soprintendenza già lasciano trapelare conferme sulla presenza di danni rilevanti e permanenti che superano le iniziali stime.
"E' una vergogna. Non sono tifosi, sono vandali", ha dichiarato il ministro Franceschini: "Spero in punizioni esemplari".
“Roma si costituirà parte civile e chiederà risarcimenti e pene esemplari per tutti coloro che ne hanno voluto umiliare bellezza, storia e identità”, ha ribadito il sindaco di Roma, Ignazio Marino.
Consulta anche:
Guida d'arte di Roma
roma · gian lorenzo bernini · pietro bernini · fontana · danni · piazza di spagna · barcaccia · feyenord · tifosi · europa league
COMMENTI
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Perugia | A Perugia dal 26 ottobre
L’età dell’oro. Dai maestri umbri a Andy Warhol, i dialoghi inediti in arrivo alla GNU
-
Roma | A Roma da fine ottobre a febbraio
Come sarà la mostra sul Futurismo alla Gnam
-
Roma | Dal 28 settembre al 12 gennaio al Museo Storico della Fanteria
Ligabue, il bronzo, gli animali, la natura. A Roma il diario di vita dell'artista in 73 opere
-
Roma | Fino al 12 gennaio a Roma la prima mostra dedicata al personaggio omerico
Penelope regina del Parco archeologico del Colosseo
-
Roma | Dal 17 settembre a Palazzo Bonaparte
Botero come non l’abbiamo mai visto. La grande mostra a Roma
-
Palermo | Fino al 30 novembre
Da Brera a Palermo: Canova e i neoclassici a Palazzo Reale