A Roma dal 23 febbraio al 5 maggio
Tesori svelati. Riaprono al pubblico i depositi della Galleria Borghese

I depositi della Galleria Borghese | Courtesy Galleria Borghese
Samantha De Martin
17/02/2023
Roma - Una bellezza invisibile, ma altrettanto seducente, si aggira sopra le teste di Caravaggio, Tiziano, Canova i cui capolavori affollano le sale a tutti note della Galleria Borghese.
Sopra il piano della Pinacoteca, i depositi della Villa voluta Scipione Borghese, allestiti come una quadreria, solitamente chiusi al pubblico e visitabili solo su prenotazione, tornano ora a regalare agli ospiti un’ampia fetta di bellezza nascosta agli occhi.
Dal 23 febbraio al 5 maggio riaprono i depositi della Galleria Borghese, occasione unica per ammirare quella che a tutti gli effetti rappresenta una “seconda quadreria” attraversata da interessanti capolavori.
Si tratta di circa 260 dipinti, ordinati per scuole di pittura e per aree tematiche, che non trovano posto nei piani espositivi del museo per via del rinnovamento, strutturale e decorativo, con cui nel tardo Settecento Marcantonio IV Borghese modificò l’assetto originale voluto dal cardinale Scipione, iniziatore della collezione nei primi del Seicento.
I depositi della Galleria Borghese | Courtesy Galleria Borghese
Il pubblico potrà così apprezzare una delle peculiarità dei depositi della Galleria Borghese, e cioè una disposizione che rifugge l’idea dei depositi come scrigni polverosi di opere, privilegiando un’organizzazione simile a quella di una vera e propria pinacoteca. I fruitori avranno la percezione di un deposito come luogo vivo di studio e di approfondimento, uno spazio di analisi delle opere in occasione di prestiti e mostre temporanee.
Così tra i tesori custoditi nel ventre nascosto della Galleria Borghese può capitare di imbattersi nella copia di un dipinto di Sebastiano del piombo, una Maddalena di Correggio, o ancora nelle Tre età dell’uomo di Tiziano riprodotta da Sassoferrato. Questi spazi un tempo chiusi, inaccessibili e sconosciuti ai più, diventano luoghi aperti e accoglienti, in grado di svelare opere di grande valore artistico restituendo la storia della collezione, dell’edificio e del gusto che ha attraversato le varie epoche.
I depositi della Galleria Borghese | Courtesy Galleria Borghese
I depositi si potranno visitare gratuitamente dal martedì al venerdì con prenotazione obbligatoria al numero 06 67233753 (dal lunedì al venerdì, ore 10-17). L’appuntamento è alle 16 presso il banco informazioni del museo, accanto alla biglietteria. La visita dura 45 minuti.
Leggi anche:
• Da Penone a Rubens: il 2023 della Galleria Borghese
Sopra il piano della Pinacoteca, i depositi della Villa voluta Scipione Borghese, allestiti come una quadreria, solitamente chiusi al pubblico e visitabili solo su prenotazione, tornano ora a regalare agli ospiti un’ampia fetta di bellezza nascosta agli occhi.
Dal 23 febbraio al 5 maggio riaprono i depositi della Galleria Borghese, occasione unica per ammirare quella che a tutti gli effetti rappresenta una “seconda quadreria” attraversata da interessanti capolavori.
Si tratta di circa 260 dipinti, ordinati per scuole di pittura e per aree tematiche, che non trovano posto nei piani espositivi del museo per via del rinnovamento, strutturale e decorativo, con cui nel tardo Settecento Marcantonio IV Borghese modificò l’assetto originale voluto dal cardinale Scipione, iniziatore della collezione nei primi del Seicento.

I depositi della Galleria Borghese | Courtesy Galleria Borghese
Il pubblico potrà così apprezzare una delle peculiarità dei depositi della Galleria Borghese, e cioè una disposizione che rifugge l’idea dei depositi come scrigni polverosi di opere, privilegiando un’organizzazione simile a quella di una vera e propria pinacoteca. I fruitori avranno la percezione di un deposito come luogo vivo di studio e di approfondimento, uno spazio di analisi delle opere in occasione di prestiti e mostre temporanee.
Così tra i tesori custoditi nel ventre nascosto della Galleria Borghese può capitare di imbattersi nella copia di un dipinto di Sebastiano del piombo, una Maddalena di Correggio, o ancora nelle Tre età dell’uomo di Tiziano riprodotta da Sassoferrato. Questi spazi un tempo chiusi, inaccessibili e sconosciuti ai più, diventano luoghi aperti e accoglienti, in grado di svelare opere di grande valore artistico restituendo la storia della collezione, dell’edificio e del gusto che ha attraversato le varie epoche.

I depositi della Galleria Borghese | Courtesy Galleria Borghese
I depositi si potranno visitare gratuitamente dal martedì al venerdì con prenotazione obbligatoria al numero 06 67233753 (dal lunedì al venerdì, ore 10-17). L’appuntamento è alle 16 presso il banco informazioni del museo, accanto alla biglietteria. La visita dura 45 minuti.

• Da Penone a Rubens: il 2023 della Galleria Borghese
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Roma | L’artista belga a Roma fino al 1° marzo
"Difendo la vulnerabilità di tutto ciò che è vivo". Parla Jan Fabre, in mostra alla Galleria Mucciaccia di Roma
-
Il complesso del '500 a un passo dal Colosseo torna a essere fruibile
A Roma Villa Silvestri Rivaldi riapre i battenti
-
Roma | Fino al 27 luglio al Museo Storico della Fanteria
Dai Chupa Chups ai profumi, un insolito Dalí in mostra a Roma
-
Roma | Fino al 28 febbraio al Palazzo della Cancelleria
Giordania: alba del Cristianesimo. A Roma 90 reperti per un viaggio tra storia e fede
-
Roma | A Roma dal 6 febbraio al 23 marzo
Italia al lavoro. Ottant'anni di passione e creatività in mostra al Palaexpo
-
Roma | A Roma dal 15 al 18 febbraio
L'arte contemporanea veicolo di speranza in luoghi umani sensibili: al via il Giubileo degli artisti