Dal 4 dicembre 2015 all' 8 maggio 2016
Toulouse-Lautrec all'Ara Pacis

Moulin Rouge: La Goulue, Henri de Toulouse-Lautrec
Ludovica Sanfelice
02/12/2015
Roma - La Belle Epoque invade gli spazi monumentali della Roma Imperiale con l’arrivo all’Ara Pacis (dal 4 dicembre 2015 all'8 maggio 2016) di 170 litografie, concesse dal Museo di Belle Arti di Budapest per raccontare Montmartre, e la sua vita bohémien di fine secolo attraverso le illustrazioni di Toulouse-Lautrec.
L’artista, stroncato a soli trentasei anni dalla sifilide e dall’alcolismo, divenne celebre per la sua rappresentazione dell’intrattenimento a prezzi modesti, una girandola animata dal ceto popolare nei quartieri popolari. Un ambiente in cui il rampollo di estrazione aristocratica, fisicamente menomato ed emarginato dalle attività tipiche della propria classe sociale, si rifugiò insieme al suo talento e alla sua implacabile capacità di sintesi.
Superando la lezione impressionista, Lautrec scelse la figura umana e si servì del paesaggio circostante in maniera funzionale per fissarne gli aspetti più intimi e il temperamento. Alla pittura en plein air egli preferì il sottobosco dei locali fumosi e rumorosi che scelse di abbracciare graficamente inventando la fortuna del manifesto.
Il percorso espositivo allestito a Roma con le cure di Zsuzsa Gonda e Kata Bodor accompagnerà il pubblico nei cafè chantant, nelle sale da ballo e nelle maison close che per un decennio furono la quinta della breve esistenza dell’artista, senza trascurare la formazione di Lautrec dagli esordi all’arrivo a Parigi, e lo spiccato ed immediatamente comprensibile genio che gli procurò numerose commissioni in vita e che ancora oggi tiene alto il suo nome tra gli interpreti dell’Ottocento e i precursori del linguaggio pubblicitario.
Per approfondimenti:
SCHEDA della mostra: Henri de Toulouse-Lautrec
Guida d'arte di Roma
L’artista, stroncato a soli trentasei anni dalla sifilide e dall’alcolismo, divenne celebre per la sua rappresentazione dell’intrattenimento a prezzi modesti, una girandola animata dal ceto popolare nei quartieri popolari. Un ambiente in cui il rampollo di estrazione aristocratica, fisicamente menomato ed emarginato dalle attività tipiche della propria classe sociale, si rifugiò insieme al suo talento e alla sua implacabile capacità di sintesi.
Superando la lezione impressionista, Lautrec scelse la figura umana e si servì del paesaggio circostante in maniera funzionale per fissarne gli aspetti più intimi e il temperamento. Alla pittura en plein air egli preferì il sottobosco dei locali fumosi e rumorosi che scelse di abbracciare graficamente inventando la fortuna del manifesto.
Il percorso espositivo allestito a Roma con le cure di Zsuzsa Gonda e Kata Bodor accompagnerà il pubblico nei cafè chantant, nelle sale da ballo e nelle maison close che per un decennio furono la quinta della breve esistenza dell’artista, senza trascurare la formazione di Lautrec dagli esordi all’arrivo a Parigi, e lo spiccato ed immediatamente comprensibile genio che gli procurò numerose commissioni in vita e che ancora oggi tiene alto il suo nome tra gli interpreti dell’Ottocento e i precursori del linguaggio pubblicitario.
Per approfondimenti:
SCHEDA della mostra: Henri de Toulouse-Lautrec
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