Dal 22 settembre a Palazzo Roverella

Tina Modotti e Toulouse-Lautrec presto in mostra a Rovigo

Tina Modotti, Concha Michel e i suoi assistenti all’inaugurazione della Escuela Libre de Agricultura No. 2 “Emiliano Zapata” a Ocopulco , Messico 1928
 

Samantha De Martin

13/07/2023

Rovigo - La più grande rassegna mai proposta in Italia sulla fotografa di Tina Modotti si appresta a varcare le sale di Palazzo Roverella. Dal 22 settembre al 28 gennaio Riccardo Costantini curerà un’ampia monografica promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo dedicata all’artista friulana-americana, con oltre 200 opere in mostra a Rovigo, affiancate da filmati e documenti.

“Tina Modotti, sorella non dormi, no, non dormi: forse il tuo cuore sente crescere la rosa di ieri, l’ultima rosa di ieri, la nuova rosa. Riposa dolcemente sorella. Sul gioiello del tuo corpo addormentato ancora protende la penna e l’anima insanguinata come se tu potessi, sorella, risollevarti e sorridere sopra il fango”. Questo accorato epitaffio dedicato alla fotografa dall’amico Pablo Neruda, colpito dalla morte improvvisa di Modotti, avvenuta la sera del 5 gennaio del 1942 mentre in taxi tornava da una cena con amici, compaiono nel pantheon degli artisti di Città del Messico.


Tina Modotti, Donna con bandiera, Messico, 1928 ca

A introdurre questa pasionaria, forte di una bellezza che la condusse, dalla povera casa di via Pracchiuso 89 della natia Udine a Hollywood, dove fu protagonista in tre film muti, era stato il grande fotografo americano Edward Weston, di cui fu modella e assistente. Tina Modotti sperimenta l’uso della macchina fotografica, spaziando dalle architetture alle nature morte, per poi dedicarsi anima e corpo al racconto del lavoro, della quotidianità dei ceti popolari, contadini e operai, ai quali sentiva di appartenere.
Amica dello scrittore John Dos Passos, dell’attrice Dolores Del Rio, di Frida Kalho e Diego Rivera, Tina Modotti partecipa alla vivacità culturale di Città del Messico.
La mostra a Rovigo vuole documentare l’intera opera della Modotti a partire dalla ricostruzione dell’unica esposizione da lei direttamente realizzata a Città del Messico, nel 1929, dove furono presentate una sessantina di opere oltre 40 delle quali saranno presenti nel percorso a Palazzo Roverella.

Se l’autunno di Palazzo Roverella sarà all’insegna della fotografia, la primavera della città veneta vedrà protagonista Henry Toulouse-Lautrec. Dal 24 febbraio al 30 giugno Jean-David Jumeau Lafond, Fanny Girard, direttrice del Museo Toulouse Lautrec di Alby, e Francesco Parisi cureranno un’ampia monografica che ricostruirà l’intera opera dell’artista francese.
I visitatori entreranno a tu per tu con l’ambiente parigino fin de siècle, nel quale si incontravano artisti realisti, impressionisti e simbolisti, condividendo esperienze e momenti di vita quotidiana da trasporre nelle proprie opere.
La mostra sarà soprattutto un’occasione per ammirare lavori mai esposti prima.


Tina Modotti, Donna di Tehuantepec, Messico, 1929 ca

Restiamo a Rovigo, spostandoci però a Palazzo Roncale. Qui dal 1° dicembre alla primavera 2024 il percorso Il Conte e il Cardinale. I Capolavori della Collezione de Silvestri, da un’idea di Sergio Campagnolo e a cura di Alessia Vedova, presenterà un nucleo degli oltre 200 dipinti che il conte Girolamo e il fratello cardinale Pietro donarono a Rovigo, confluiti successivamente nella Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi e del Seminario Vescovile e solo in minima parte esposti. L'agenda della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo guarda lontano.
L’autunno del ’24 e parte del ’25 celebreranno la terza donna laureata al mondo con la mostra Cristina Roccati. La donna che osò studiare fisica. Dopo la laurea a Bologna decise di approfondire gli studi all’Università di Padova applicandosi alla fisica newtoniana. All’Accademia dei Concordi insegnò fisica diventando presidente nel 1754. La vicenda della Roccati, il simbolo di quelle donne che nel Settecento andavano controcorrente, diventa pertanto il soggetto di una mostra-racconto.

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