Al Convitto delle Arti fino al 30 ottobre
A Noto gli artisti siciliani del Novecento, da Pirandello a Guccione
Renato Guttuso, Vucciria, 1974, 300 x 300 cm. Complesso monumentale dello Steri, Palermo
Samantha De Martin
11/02/2020
Siracusa - Un secolo di arte italiana attraversa le stanze del Convitto delle Arti di Noto seguendo il fil rouge tracciato dall’eclettismo degli artisti siciliani che, tra realismo e figurazione, hanno influenzato con la loro ricerca artistica la cultura del Novecento, fino ai giorni nostri.
La mostra “Novecento - Artisti di Sicilia. Da Pirandello a Guccione”, a cura di Vittorio Sgarbi e in corso fino al 30 ottobre, è un tributo alla Sicilia e ai siciliani, un girotondo di pittori, scultori, fotografi, poeti, che hanno raccontato un secolo di arte siciliana, dal 1920 al 2020.
Le colorate figure della Vucciria di Guttuso, approdata a Noto dopo la mostra a Montecitorio, guardano ai corpi nudi di Bruno Caruso, incontrano i Ragazzi seduti di Pina Calì, la Messina di Giulio D’Anna, mentre la la Lezione di ballo di Francesco Messina incontra il Nudo di Salvatore Gregoretti, i Bagnanti di Fausto Pirandello, il sorriso in bianco e nero di Vincenzo Consolo, di Leonardo Sciascia e Gesualdo Bufalino immortalati da Giuseppe Leone.
Oltre 100 dipinti e 40 sculture scandiscono l’esposizione prodotta da Mediatica e organizzata da Sicilia Musei, dove figura, ritrattistica, interni, paesaggi, nature morte descrivono un realismo che ha visto cimentarsi le testimonianze creative delle più importanti personalità artistiche dell’isola.
“Un secolo di arte siciliana - ha detto Vittorio Sgarbi - vuol dire, in larga misura, un secolo di arte italiana. La Sicilia del Novecento, sia in letteratura sia nelle arti figurative, ha dato una quantità di artisti e scrittori che hanno contribuito in modo determinante a delineare l’identità prevalente della cultura italiana”.
I disegni ed acquerello di Bruno Caruso, come il Ritratto di Vitaliano Brancati, incontrano i pescatori e le nature morte di Leo Castro, il ritratto della signora Piotrowski di Salvatore Fiume, la Fanciulla in bronzo di Emilio Greco, i pastelli di Piero Guccione e ancora la pietra e la terracotta di Silvestre Cuffaro e Vincenzo Consolo.
Tra le opere in mostra anche l’Ultima Sicilia di Giovanni Chiaramonte e il Ritratto di Donna Emanuela Balbo di Francesco Trombadori.
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• Novecento - artisti di Sicilia, da Pirandello a Guccione
La mostra “Novecento - Artisti di Sicilia. Da Pirandello a Guccione”, a cura di Vittorio Sgarbi e in corso fino al 30 ottobre, è un tributo alla Sicilia e ai siciliani, un girotondo di pittori, scultori, fotografi, poeti, che hanno raccontato un secolo di arte siciliana, dal 1920 al 2020.
Le colorate figure della Vucciria di Guttuso, approdata a Noto dopo la mostra a Montecitorio, guardano ai corpi nudi di Bruno Caruso, incontrano i Ragazzi seduti di Pina Calì, la Messina di Giulio D’Anna, mentre la la Lezione di ballo di Francesco Messina incontra il Nudo di Salvatore Gregoretti, i Bagnanti di Fausto Pirandello, il sorriso in bianco e nero di Vincenzo Consolo, di Leonardo Sciascia e Gesualdo Bufalino immortalati da Giuseppe Leone.
Oltre 100 dipinti e 40 sculture scandiscono l’esposizione prodotta da Mediatica e organizzata da Sicilia Musei, dove figura, ritrattistica, interni, paesaggi, nature morte descrivono un realismo che ha visto cimentarsi le testimonianze creative delle più importanti personalità artistiche dell’isola.
“Un secolo di arte siciliana - ha detto Vittorio Sgarbi - vuol dire, in larga misura, un secolo di arte italiana. La Sicilia del Novecento, sia in letteratura sia nelle arti figurative, ha dato una quantità di artisti e scrittori che hanno contribuito in modo determinante a delineare l’identità prevalente della cultura italiana”.
I disegni ed acquerello di Bruno Caruso, come il Ritratto di Vitaliano Brancati, incontrano i pescatori e le nature morte di Leo Castro, il ritratto della signora Piotrowski di Salvatore Fiume, la Fanciulla in bronzo di Emilio Greco, i pastelli di Piero Guccione e ancora la pietra e la terracotta di Silvestre Cuffaro e Vincenzo Consolo.
Tra le opere in mostra anche l’Ultima Sicilia di Giovanni Chiaramonte e il Ritratto di Donna Emanuela Balbo di Francesco Trombadori.
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