Henri Cartier-Bresson. Photographe

ApImages |
02/04/2012
Torino - A Torino, in Palazzo Reale, è allestitala mostra “Henri Cartier-Bresson. Photographe”, una retrospettiva antologica che rende omaggio al genio francese della fotografia. L’esposizione nasce dalla collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson e con Magnum Photos, celebre agenzia fotografica di cui proprio Henri Cartier-Bresson, insieme, fra gli altri, a Robert Capa e David Seymour, fu uno dei soci fondatori nel 1947. In mostra sono presentate oltre 130 fotografie in bianco e nero, scattate fra i primi anni ’30 e la fine degli anni ’70,che concorrono a raccontare la storia da una prospettiva d’eccezione.
Henri Cartier-Bresson nel corso della sua lunga carriera ha esplorato con lucidità i grandi movimenti artistici, politici e sociali del proprio tempo. Ha immortalato avvenimenti di portata storica come la Cina alla fine del Kuomintang, il funerale di Mahatma Gandhi in India, il campo di deportazione di Dessau in Germania, nel 1945. Accanto a queste immagini ormai storiche, sono presenti in mostra anche fotografie di persone comuni: donne, bambini, lavoratori, anziani, ritratti nella propria quotidianità Le immagini esposte a Palazzo Reale mostrano come Cartier-Bresson abbia tracciato un segno indelebile nell’arte della fotografia, rivelandosi come un artista che ha sempre scelto l’anonimato nell’azione per meglio cogliere l’istante. “Quando guardo un’opera di Henri Cartier-Bresson – scrive Yves Bonnefoy nel volume Henri Cartier- Bresson. Photographe (1979) – provo dapprima meraviglia che possano essere accadute situazioni così ricche di senso, così intense..” quello stesso stupore che proviamo noi oggi, a distanza di anni, di fronte a queste fotografie senza tempo, capaci di esprimere l’essenza delle cose e di trascinare lo spettatore nella verità dell’attimo immortalato.
Henri Cartier-Bresson nel corso della sua lunga carriera ha esplorato con lucidità i grandi movimenti artistici, politici e sociali del proprio tempo. Ha immortalato avvenimenti di portata storica come la Cina alla fine del Kuomintang, il funerale di Mahatma Gandhi in India, il campo di deportazione di Dessau in Germania, nel 1945. Accanto a queste immagini ormai storiche, sono presenti in mostra anche fotografie di persone comuni: donne, bambini, lavoratori, anziani, ritratti nella propria quotidianità Le immagini esposte a Palazzo Reale mostrano come Cartier-Bresson abbia tracciato un segno indelebile nell’arte della fotografia, rivelandosi come un artista che ha sempre scelto l’anonimato nell’azione per meglio cogliere l’istante. “Quando guardo un’opera di Henri Cartier-Bresson – scrive Yves Bonnefoy nel volume Henri Cartier- Bresson. Photographe (1979) – provo dapprima meraviglia che possano essere accadute situazioni così ricche di senso, così intense..” quello stesso stupore che proviamo noi oggi, a distanza di anni, di fronte a queste fotografie senza tempo, capaci di esprimere l’essenza delle cose e di trascinare lo spettatore nella verità dell’attimo immortalato.
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