Un giro nella bella vigna di Madama Reale

Villa Abegg
Nicoletta Speltra
25/06/2013
Torino - Per chi visita a Torino, c'è un luogo in più da conoscere e visitare. E' lungo la strada comunale di San Vito - Revigliasco, dove un tempo c'era la grande vigna detta "di Madama Reale", così conosciuta perché apparteneva alla duchessa Maria Cristina di Francia, consorte di Vittorio Amedeo I di Savoia, la quale, fatto restaurare un vecchio edificio che sorgeva al centro della proprietà, vi si trasferì nel 1653. Nella raccolta Theatrum Sabaudiae, l'opera in due volumi voluta da Carlo Emanuele II che raccoglie le immagini delle dimore e dei santuari del ducato dei Savoia, possiamo vedere la villa com'era all'epoca, con padiglioni angolari e giardini simmetrici. Intorno vi erano boschi popolati da selvaggina. Scomparsa la duchessa, la villa ebbe vari proprietari e abitanti (tra questi, Paolina Borghese, sorella di Napoleone Bonaparte) fino a quando nel 1932, fu acquistata da Werner Abegg, imprenditore e mecenate di origine svizzera.
Attualmente la tenuta con la villa, ricostruita nel XVIII secolo, appartiene al Comune di Torino. La vigna, almeno la sua porzione superstite, c'è ancora, nella sua bella posizione, in una conca naturale della collina di San Vito, rivolta verso il fiume e il castello del Valentino. La novità è che da ora in poi Villa Abegg, come oggi viene chiamata, apre al pubblico. Per visitarla, è necessario prenotarsi inviando una mail all'indirizzo di posta elettronica della Fondazione 1563 per l'Arte e la Cultura, che qui ha sede e che ha tra i suoi compiti la promozione di studi e ricerche sull’Età e la Cultura del Barocco.
Nicoletta Speltra
Attualmente la tenuta con la villa, ricostruita nel XVIII secolo, appartiene al Comune di Torino. La vigna, almeno la sua porzione superstite, c'è ancora, nella sua bella posizione, in una conca naturale della collina di San Vito, rivolta verso il fiume e il castello del Valentino. La novità è che da ora in poi Villa Abegg, come oggi viene chiamata, apre al pubblico. Per visitarla, è necessario prenotarsi inviando una mail all'indirizzo di posta elettronica della Fondazione 1563 per l'Arte e la Cultura, che qui ha sede e che ha tra i suoi compiti la promozione di studi e ricerche sull’Età e la Cultura del Barocco.
Nicoletta Speltra
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