Il 21 giugno la prima ufficiale della produzione firmata Kublai Film
"Più de la vita": all'Asolo Art Film Festival 40 anni di carriera di Michele Sambin
Più de la vita, Regia di Raffaella Rivi, con Michele Sambin e Pierangela Allegro, Italia, 2019, Durata 75 minuti, Docufilm prodotto da Kublai Film in collaborazione con Jolefilm | Courtesy Kublai Film
Samantha De Martin
19/06/2019
Treviso - “Le immagini in movimento diventano partiture. Con il video faccio cose che non possono essere fatte se non con il video. La ricerca della bellezza è qualche cosa che ti impegna tutta la vita, non finisce mai”.
Si potrebbe condensare in queste osservazioni il percorso artistico di Michele Sambin, pioniere della videoarte, ideatore di performance, spettacoli teatrali, opere pittoriche e partiture sonore, che sbarca all’Asolo Art Film Festival con Più de la vita, il film che racconta, in una dimensione intima e concreta, i suoi quarant’anni di carriera artistica.
La prima ufficiale è in programma per il 21 giugno alle 16.45 al Teatro Duse di Asolo.
L’impresa artistica del regista, musicista e pittore padovano, classe 1951, incrocia e sperimenta le diverse tecnologie nel loro evolversi, dal video analogico alla pittura digitale, dagli strumenti tradizionali alla musica elettronica. Come nascono le idee? Qual è il rapporto tra arte e tempo? Attraverso le opere d’archivio e il lavoro quotidiano di Sambin, il film di Raffaella Rivi, prodotto da Kublai Film in collaborazione con Jolefilm, offre uno sguardo diretto sull’arte intesa come lavoro concreto che attraversa il tempo e trasforma lo spazio.
Dai primi anni Settanta Sambin volge il proprio interesse all’incrocio tra le varie arti: cinema, musica, video, pittura, per utilizzare, in seguito, il teatro come luogo di sintesi. Ad una prima fase, contraddistinta dalla esplorazione del mezzo cinematografico attraverso film sperimentali, seguono le esperienze con il videotape, che diviene ben presto lo strumento principale delle sue opere. Le sue realizzazioni sceniche trovano spazio sia in campo teatrale che musicale cercando, nell’incontro tra i differenti ambiti, nuove ipotesi di composizione scenica, attraverso una personale forma di “teatro totale”.
Nel 1980 con Pierangela Allegro - co-protagonista del film Più de la vita - e Laurent Dupont, Sambin fonda TAM Teatromusica diventandone il direttore artistico. Per Tam cura regie, scene e musiche, sempre attento agli stimoli provenienti dalle nuove tecnologie, ma anche fortemente legato alle suggestioni della tradizione.
Adesso la sua lunga carriera conquista il grande schermo con un docufilm che costituisce uno degli appuntamenti più attesti dell'edizione numero 37 della più antica rassegna al mondo dedicata al legame tra il cinema e le arti visive.
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Si potrebbe condensare in queste osservazioni il percorso artistico di Michele Sambin, pioniere della videoarte, ideatore di performance, spettacoli teatrali, opere pittoriche e partiture sonore, che sbarca all’Asolo Art Film Festival con Più de la vita, il film che racconta, in una dimensione intima e concreta, i suoi quarant’anni di carriera artistica.
La prima ufficiale è in programma per il 21 giugno alle 16.45 al Teatro Duse di Asolo.
L’impresa artistica del regista, musicista e pittore padovano, classe 1951, incrocia e sperimenta le diverse tecnologie nel loro evolversi, dal video analogico alla pittura digitale, dagli strumenti tradizionali alla musica elettronica. Come nascono le idee? Qual è il rapporto tra arte e tempo? Attraverso le opere d’archivio e il lavoro quotidiano di Sambin, il film di Raffaella Rivi, prodotto da Kublai Film in collaborazione con Jolefilm, offre uno sguardo diretto sull’arte intesa come lavoro concreto che attraversa il tempo e trasforma lo spazio.
Dai primi anni Settanta Sambin volge il proprio interesse all’incrocio tra le varie arti: cinema, musica, video, pittura, per utilizzare, in seguito, il teatro come luogo di sintesi. Ad una prima fase, contraddistinta dalla esplorazione del mezzo cinematografico attraverso film sperimentali, seguono le esperienze con il videotape, che diviene ben presto lo strumento principale delle sue opere. Le sue realizzazioni sceniche trovano spazio sia in campo teatrale che musicale cercando, nell’incontro tra i differenti ambiti, nuove ipotesi di composizione scenica, attraverso una personale forma di “teatro totale”.
Nel 1980 con Pierangela Allegro - co-protagonista del film Più de la vita - e Laurent Dupont, Sambin fonda TAM Teatromusica diventandone il direttore artistico. Per Tam cura regie, scene e musiche, sempre attento agli stimoli provenienti dalle nuove tecnologie, ma anche fortemente legato alle suggestioni della tradizione.
Adesso la sua lunga carriera conquista il grande schermo con un docufilm che costituisce uno degli appuntamenti più attesti dell'edizione numero 37 della più antica rassegna al mondo dedicata al legame tra il cinema e le arti visive.
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