Al Castello di Miramare dal 23 giugno 2017 al 7 gennaio 2018
Da Praga a Trieste, il fascino del Liberty nel cuore dell’Europa

Courtesy UPM Praga |
Alfons Mucha, esecutore ignoto, Pannello di seta raffigurante una fanciulla con pratolina
Francesca Grego
19/06/2017
Trieste - Dal prestigioso Museo delle Arti Decorative di Praga, 200 tesori del Liberty mitteleuropeo sbarcano a Trieste, la città di confine dove arti e memorie si tingono di atmosfere austro-ungariche.
Nella cornice del Castello di Miramare e delle sue Scuderie recentemente ristrutturate, a partire dal 22 giugno andrà in scena l’epopea dell’ultimo grande stile internazionale, che nell’Europa della Belle Époque contagiò ogni campo dell’arte: dalla pittura all’arredamento, dalla fotografia alla decorazione.
Le creazioni di Jan Preisle e di Alfons Mucha, il pittore boemo che conquistò l’immaginario di Parigi con le sue grafiche icona, accompagnano le innovazioni di Gustav Klimt, Koloman Moser ed Henri de Toulouse-Lautrec, per poi giungere ai vetri d’artista di Emile Gallé e René Lalique o del pioniere della decorazione a freddo Karl Massanetz e ai meravigliosi cristalli delle più raffinate manifatture boeme e francesi. Fino ai gioielli di Emanuel Novák, Josef Ladislav Nemec e Franta Anýž, a ceramiche, oggetti di moda e d’arredo o celebri manifesti pubblicitari, che riflettono i nuovi stili di vita dell’Europa a cavallo tra due secoli.
Tra i pezzi più preziosi, i capolavori di arti applicate presentati all’Esposizione Universale di Parigi del 1900, in primis le decorazioni realizzate da Mucha per il padiglione della Bosnia-Herzegovina: un dipinto di quasi sette metri che narra le storie del popolo slavo.
Con oltre 200 mila opere e una biblioteca di oltre 172 mila volumi, il Museo di Arti Decorative di Praga è un punto di riferimento fondamentale per documentare lo sviluppo dell’Art Nouveau in area mitteleuropea e non solo, oltre che una testimonianza della straordinaria stagione del Liberty in città. Insieme al sorgere di affascinanti architetture come la Stazione Centrale, il Palazzo Municipale e via Parizska, agli albori del XX secolo Praga assistette infatti a una fioritura vigorosa e multiforme delle arti decorative, in linea con la caduta delle gerarchie tra le arti e all’estetizzazione di ogni oggetto d’uso quotidiano caratteristiche del movimento.
Una rivoluzione in bilico tra tradizione e innovazione che, tra fiori, volute, ispirazioni esotiche e recupero dell’artigianalità, donò un volto nuovo alle città e ai loro luoghi - teatri, caffè, stazioni della metropolitana, alberghi, grandi magazzini – gettando al tempo stesso i semi per la nascita del moderno concetto di design.
A cura della storica dell’arte Rossella Fabiani e di Radim Vondracek, Iva Knobloch, Lucie Vlckova, coordinati dalla direttrice del museo boemo Helena Koenigsmarkova, Il Liberty e la rivoluzione delle arti in Europa sarà la vetrina temporanea dello storico UPM di Praga, istituito nel 1885 e in ristrutturazione fino al prossimo anno.
La mostra sarà in programma presso il Castello e le Scuderie di Miramare dal 23 giugno 2017 al 7 gennaio 2018.
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• Treviso: apre con la Belle Époque il Museo della Pubblicità
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Nella cornice del Castello di Miramare e delle sue Scuderie recentemente ristrutturate, a partire dal 22 giugno andrà in scena l’epopea dell’ultimo grande stile internazionale, che nell’Europa della Belle Époque contagiò ogni campo dell’arte: dalla pittura all’arredamento, dalla fotografia alla decorazione.
Le creazioni di Jan Preisle e di Alfons Mucha, il pittore boemo che conquistò l’immaginario di Parigi con le sue grafiche icona, accompagnano le innovazioni di Gustav Klimt, Koloman Moser ed Henri de Toulouse-Lautrec, per poi giungere ai vetri d’artista di Emile Gallé e René Lalique o del pioniere della decorazione a freddo Karl Massanetz e ai meravigliosi cristalli delle più raffinate manifatture boeme e francesi. Fino ai gioielli di Emanuel Novák, Josef Ladislav Nemec e Franta Anýž, a ceramiche, oggetti di moda e d’arredo o celebri manifesti pubblicitari, che riflettono i nuovi stili di vita dell’Europa a cavallo tra due secoli.
Tra i pezzi più preziosi, i capolavori di arti applicate presentati all’Esposizione Universale di Parigi del 1900, in primis le decorazioni realizzate da Mucha per il padiglione della Bosnia-Herzegovina: un dipinto di quasi sette metri che narra le storie del popolo slavo.
Con oltre 200 mila opere e una biblioteca di oltre 172 mila volumi, il Museo di Arti Decorative di Praga è un punto di riferimento fondamentale per documentare lo sviluppo dell’Art Nouveau in area mitteleuropea e non solo, oltre che una testimonianza della straordinaria stagione del Liberty in città. Insieme al sorgere di affascinanti architetture come la Stazione Centrale, il Palazzo Municipale e via Parizska, agli albori del XX secolo Praga assistette infatti a una fioritura vigorosa e multiforme delle arti decorative, in linea con la caduta delle gerarchie tra le arti e all’estetizzazione di ogni oggetto d’uso quotidiano caratteristiche del movimento.
Una rivoluzione in bilico tra tradizione e innovazione che, tra fiori, volute, ispirazioni esotiche e recupero dell’artigianalità, donò un volto nuovo alle città e ai loro luoghi - teatri, caffè, stazioni della metropolitana, alberghi, grandi magazzini – gettando al tempo stesso i semi per la nascita del moderno concetto di design.
A cura della storica dell’arte Rossella Fabiani e di Radim Vondracek, Iva Knobloch, Lucie Vlckova, coordinati dalla direttrice del museo boemo Helena Koenigsmarkova, Il Liberty e la rivoluzione delle arti in Europa sarà la vetrina temporanea dello storico UPM di Praga, istituito nel 1885 e in ristrutturazione fino al prossimo anno.
La mostra sarà in programma presso il Castello e le Scuderie di Miramare dal 23 giugno 2017 al 7 gennaio 2018.
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