Appuntamento per il 14 giugno
Ad Aquileia con Riccardo Muti. Un concerto per la pace nella Basilica dei Patriarchi
Aquileia, Piazza Capitolo. Foto G. Baronchelli
Francesca Grego
21/05/2024
Udine - Un’icona della musica internazionale, un’orchestra giovanile che è già un’eccellenza, un luogo unico, carico di storia e di bellezza. Gli ingredienti ci sono tutti per rendere indimenticabile la serata di venerdì 14 giugno, quando nella Basilica dei Patriarchi di Aquileia il Maestro Riccardo Muti dirigerà l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini di Ravenna in un solenne concerto per la pace. Da Mozart a Schubert, fino al compositore italiano Alfredo Catalani, le note della grande tradizione europea riecheggeranno tra le antiche navate in un’esperienza immersiva, grazie alle scenografie tridimensionali del regista Marco Manin. A impreziosire ulteriormente lo spettacolo sarà l’esibizione da solista di Daniel Ottensamer, primo clarinetto della Filarmonica di Vienna.
“Aquileia nella sua lunga storia è stata luogo d’incontro e di dialogo tra culture e popoli di Occidente e Oriente e intende farsi promotrice di un messaggio di pace, che attraverso il linguaggio universale della musica, possa fornire una rinnovata speranza nell’attuale e complesso contesto socio-politico”, ha dichiarato il presidente di Fondazione Aquileia Roberto Corciulo durante la conferenza stampa di presentazione del 17 maggio presso il Palazzo della Regione a Trieste: “L’evento si colloca nel percorso di avvicinamento a ‘GO! 2025’ (che il prossimo anno vedrà Gorizia Capitale Europea della Cultura con Nova Gorica, n.d.r.) e ne vuole amplificare il messaggio di pace e dialogo a livello europeo e mondiale con particolare attenzione ai giovani, ai quali saranno riservati i 180 posti disponibili in basilica”.
© Todd Rosenberg Photography I Courtesy of riccardomutimusic.com
La potenza della musica incontrerà le suggestioni della storia in un concerto che vede la collaborazione di tre città unite da un passato condiviso: Aquileia, promotrice e teatro dell’evento; Ravenna, sede dell’orchestra fondata da Muti nel 2004 con una visione della musica e della cultura di respiro europeo; Vienna, dove lo stesso spettacolo andrà in scena il 12 giugno presso il prestigioso Musicverein e dove il 1° gennaio 2025 Muti sarà per la settima volta sul podio del Concerto di Capodanno.
“Il file rouge tra Aquileia e Vienna, città alla quale è molto legato il maestro Muti, ci riporta all’Aquileia dell’Ottocento”, ha ricordato Sabrina Strolego, Console Onorario d’Austria a Trieste, “quando la città era parte dell’Impero asburgico e gli archeologi austriaci riportarono alla luce gran parte delle bellezze aquileiesi che ammiriamo”. Ancora oggi i capolavori che vennero inviati a Vienna ai tempi dell’Impero – e che il pubblico ha avuto occasione di vedere nuovamente ad Aquileia in occasione della mostra Magnifici Ritorni nel 2019 - mantengono una posizione di rilievo nelle sale del Kunsthistorisches Museum come importanti testimoni del passato. Ad Aquileia, infine, il Museo Archeologico Nazionale fu istituito nel 1882 con il nome di Imperial Regio Museo dello Stato dalla monarchia asburgica.
L'Orchestra Luigi Cherubini di Ravenna I Courtesy Fondazione Aquileia
Entrambe incluse nell’Unesco World Heritage, Aquileia e Ravenna sono invece accomunate dalla straordinaria tradizione del mosaico, che ci riporta ai momenti di massimo splendore delle due città: l’epoca romana e quella bizantina. Fondata dai Romani nel 181 a.C., Aquileia fu una delle più grandi città dell’Impero, nonché una delle più vivaci comunità del primo Cristianesimo latino (come testimonia la ricca Basilica Patriarcale) e uno dei più importanti porti antichi dell’Adriatico. Anche Ravenna, con il porto romano di Classe che ospitava la flotta militare, fu uno dei principali scali portuali del mondo antico, collegato attraverso il sistema lagunare direttamente ad Aquileia. Divenuta nel 402 capitale dell’Impero Romano d’Occidente e poi capitale ostrogota e bizantina, la città ospita otto monumenti paleocristiani del V-VI secolo dichiarati Patrimonio dell’Umanità nel 1996, che ne riflettono le vicende storiche, politiche e religiose.
A 25 anni dall’ingresso nel Patrimonio Unesco, nel concerto del 14 giugno Aquileia rinnova la sua vocazione al dialogo e alla convivenza pacifica nel rispetto delle differenze, promuovendo la pace e la comprensione tra i popoli attraverso la cultura. Un messaggio che risuonerà tra le architetture monumentali e i preziosi mosaici della Basilica dei Patriarchi, co-protagonisti dello spettacolo nella visione del regista Marco Manin. “La Basilica di Aquileia si presenta come un gioiello per le riprese”, osserva Manin, “permettendo un'ampia esplorazione artistica attraverso giochi di angolazioni e movimenti dinamici. Pur focalizzandoci sull'orchestra sinfonica e sul Maestro Muti, daremo pari importanza alla valorizzazione del ricco patrimonio architettonico di Aquileia, fondendo la maestosità dell’esecuzione musicale con la bellezza storica del luogo”.
Aquileia, Basilica Patriarcale. Foto G. Baronchelli
In programma venerdì 14 giugno alle 21, il concerto è gratuito con prenotazione sulla piattaforma Eventbrite. I 180 posti all’interno della Basilica saranno riservati agli spettatori under 35, mentre nell’adiacente Piazza Capitolo saranno allestiti un maxischermo e 900 posti a sedere accessibili a tutti. Informazioni aggiornate saranno disponibili sui siti www.fondazioneaquileia.it e www.riccardomuti.com.
“Aquileia nella sua lunga storia è stata luogo d’incontro e di dialogo tra culture e popoli di Occidente e Oriente e intende farsi promotrice di un messaggio di pace, che attraverso il linguaggio universale della musica, possa fornire una rinnovata speranza nell’attuale e complesso contesto socio-politico”, ha dichiarato il presidente di Fondazione Aquileia Roberto Corciulo durante la conferenza stampa di presentazione del 17 maggio presso il Palazzo della Regione a Trieste: “L’evento si colloca nel percorso di avvicinamento a ‘GO! 2025’ (che il prossimo anno vedrà Gorizia Capitale Europea della Cultura con Nova Gorica, n.d.r.) e ne vuole amplificare il messaggio di pace e dialogo a livello europeo e mondiale con particolare attenzione ai giovani, ai quali saranno riservati i 180 posti disponibili in basilica”.
© Todd Rosenberg Photography I Courtesy of riccardomutimusic.com
La potenza della musica incontrerà le suggestioni della storia in un concerto che vede la collaborazione di tre città unite da un passato condiviso: Aquileia, promotrice e teatro dell’evento; Ravenna, sede dell’orchestra fondata da Muti nel 2004 con una visione della musica e della cultura di respiro europeo; Vienna, dove lo stesso spettacolo andrà in scena il 12 giugno presso il prestigioso Musicverein e dove il 1° gennaio 2025 Muti sarà per la settima volta sul podio del Concerto di Capodanno.
“Il file rouge tra Aquileia e Vienna, città alla quale è molto legato il maestro Muti, ci riporta all’Aquileia dell’Ottocento”, ha ricordato Sabrina Strolego, Console Onorario d’Austria a Trieste, “quando la città era parte dell’Impero asburgico e gli archeologi austriaci riportarono alla luce gran parte delle bellezze aquileiesi che ammiriamo”. Ancora oggi i capolavori che vennero inviati a Vienna ai tempi dell’Impero – e che il pubblico ha avuto occasione di vedere nuovamente ad Aquileia in occasione della mostra Magnifici Ritorni nel 2019 - mantengono una posizione di rilievo nelle sale del Kunsthistorisches Museum come importanti testimoni del passato. Ad Aquileia, infine, il Museo Archeologico Nazionale fu istituito nel 1882 con il nome di Imperial Regio Museo dello Stato dalla monarchia asburgica.
L'Orchestra Luigi Cherubini di Ravenna I Courtesy Fondazione Aquileia
Entrambe incluse nell’Unesco World Heritage, Aquileia e Ravenna sono invece accomunate dalla straordinaria tradizione del mosaico, che ci riporta ai momenti di massimo splendore delle due città: l’epoca romana e quella bizantina. Fondata dai Romani nel 181 a.C., Aquileia fu una delle più grandi città dell’Impero, nonché una delle più vivaci comunità del primo Cristianesimo latino (come testimonia la ricca Basilica Patriarcale) e uno dei più importanti porti antichi dell’Adriatico. Anche Ravenna, con il porto romano di Classe che ospitava la flotta militare, fu uno dei principali scali portuali del mondo antico, collegato attraverso il sistema lagunare direttamente ad Aquileia. Divenuta nel 402 capitale dell’Impero Romano d’Occidente e poi capitale ostrogota e bizantina, la città ospita otto monumenti paleocristiani del V-VI secolo dichiarati Patrimonio dell’Umanità nel 1996, che ne riflettono le vicende storiche, politiche e religiose.
A 25 anni dall’ingresso nel Patrimonio Unesco, nel concerto del 14 giugno Aquileia rinnova la sua vocazione al dialogo e alla convivenza pacifica nel rispetto delle differenze, promuovendo la pace e la comprensione tra i popoli attraverso la cultura. Un messaggio che risuonerà tra le architetture monumentali e i preziosi mosaici della Basilica dei Patriarchi, co-protagonisti dello spettacolo nella visione del regista Marco Manin. “La Basilica di Aquileia si presenta come un gioiello per le riprese”, osserva Manin, “permettendo un'ampia esplorazione artistica attraverso giochi di angolazioni e movimenti dinamici. Pur focalizzandoci sull'orchestra sinfonica e sul Maestro Muti, daremo pari importanza alla valorizzazione del ricco patrimonio architettonico di Aquileia, fondendo la maestosità dell’esecuzione musicale con la bellezza storica del luogo”.
Aquileia, Basilica Patriarcale. Foto G. Baronchelli
In programma venerdì 14 giugno alle 21, il concerto è gratuito con prenotazione sulla piattaforma Eventbrite. I 180 posti all’interno della Basilica saranno riservati agli spettatori under 35, mentre nell’adiacente Piazza Capitolo saranno allestiti un maxischermo e 900 posti a sedere accessibili a tutti. Informazioni aggiornate saranno disponibili sui siti www.fondazioneaquileia.it e www.riccardomuti.com.
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