Dal 2021 un nuovo centro espositivo
In Provenza il Museo di Picasso e Jacqueline
Pablo Picasso, Ritratto di Jacqueline con i fiori, 1954
Francesca Grego
26/02/2018
Mondo - Novità in vista per i fan di Picasso. Dalla collezione di Catherine Hutin-Blay, figlia della seconda moglie e musa dell’artista Jacqueline Roque, nascerà presto un nuovo importante museo.
Oltre 2000 opere, molte delle quali ancora sconosciute al pubblico, troveranno posto nell’antico Convento dei Predicatori di Aix-en- Provence, nel Sud della Francia. Un corpus davvero eccezionale, che farà luce sugli ultimi due decenni di vita e carriera del genio andaluso.
Circa 400 ritratti ricorderanno la figura di Jacqueline, che conobbe Picasso nel 1952 a Vallauris (Provenza) nella bottega del ceramista Madoura, dando vita a un legame destinato a spezzarsi solo con la morte del pittore, nel 1973.
In una delle più vaste raccolte dell’opera picassiana esistenti al mondo, dipinti, disegni, sculture, ceramiche e fotografie aggiungeranno un ultimo importante tassello alla rappresentazione delle vicende biografiche e creative del gigante del Novecento, oggi narrate nei musei di Barcellona, Parigi, La Coruña, Malaga e, in Azzurra, ad Antibes, Monaco e Vallauris.
La storica struttura di Aix-en-Provence, recentemente acquistata dalla società Madame Z della Hutin-Blay, offrirà un percorso espositivo permanente di 1.500 metri quadrati distribuito su tre livelli, più uno spazio di 500 metri quadri destinato a mostre temporanee, il nuovo Centro di Ricerca Picasso e laboratori di ceramica e incisione.
Dopo essersi aggiudicata il convento con un investimento di 11.5 milioni di euro, Jacqueline Hutin-Blay si farà ora carico della sua ristrutturazione. L’edificio, risalente al XIII secolo e ricostruito in parte tra il Cinquecento e il Seicento, dispone di un pregevole chiostro con quattro gallerie di due piani, due refettori e uno scalone d’onore, oltre alla sacrestia dell’adiacente chiesa della Madelaine e alle celle dei monaci, che nel corso del tempo sono state adibite a uffici del Parlamento di Provenza, tribunale, caserma, conservatorio di musica e collegio.
Nei piani di di Hutin-Blay, il Musée Jacqueline et Pablo Picasso aprirà i battenti nel 2021, a breve distanza dal Castello di Vauvenaques, dove il pittore e la sua seconda moglie sono seppelliti.
I nuovi spazi museali andranno così a inserirsi nel progetto di riqualificazione della vasta area urbana di Aix-en-Provence che ruota intorno al neonato polo giudiziario, affidato all’architetto Antoine Gracia-Diaz.
Intanto, fino al 24 giugno di quest’anno i visitatori del Midi potranno godersi la mostra Viaggi immaginari. Picasso e Balletti Russi tra Italia e Spagna, realizzata dal MuCem di Marsiglia in collaborazione con il Museo e Real Bosco di Capodimonte nell’ambito di Picasso Méditerranée, un’iniziativa del Musée National Picasso di Parigi per il triennio 2017-2019 che coinvolge 60 istituzioni in otto diversi Paesi del Mediterraneo.
Alle scene e ai costumi di Parade e Pulcinella esposti a Napoli e Pompei lo scorso anno in Parade. Picasso e Napoli, se ne affiancano di nuovi, relativi a balletti di sapore iberico come Tricorne e Cuadro flamenco.
Oltre a una visione più completa del lavoro teatrale di Picasso e della sua collaborazione con una leggendaria compagnia di danza del XX secolo, emerge da una nuova prospettiva la centralità nell’opera del pittore di un immaginario mediterraneo che si stende da Napoli a Siviglia, portando la cultura popolare al cuore del Modernismo.
Leggi anche:
• Picasso: cento anni dal viaggio in Italia
• La figlia Maya, gli affetti, la passione il pugilato: l'universo "privato" di Picasso in 5 mostre
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Circa 400 ritratti ricorderanno la figura di Jacqueline, che conobbe Picasso nel 1952 a Vallauris (Provenza) nella bottega del ceramista Madoura, dando vita a un legame destinato a spezzarsi solo con la morte del pittore, nel 1973.
In una delle più vaste raccolte dell’opera picassiana esistenti al mondo, dipinti, disegni, sculture, ceramiche e fotografie aggiungeranno un ultimo importante tassello alla rappresentazione delle vicende biografiche e creative del gigante del Novecento, oggi narrate nei musei di Barcellona, Parigi, La Coruña, Malaga e, in Azzurra, ad Antibes, Monaco e Vallauris.
La storica struttura di Aix-en-Provence, recentemente acquistata dalla società Madame Z della Hutin-Blay, offrirà un percorso espositivo permanente di 1.500 metri quadrati distribuito su tre livelli, più uno spazio di 500 metri quadri destinato a mostre temporanee, il nuovo Centro di Ricerca Picasso e laboratori di ceramica e incisione.
Dopo essersi aggiudicata il convento con un investimento di 11.5 milioni di euro, Jacqueline Hutin-Blay si farà ora carico della sua ristrutturazione. L’edificio, risalente al XIII secolo e ricostruito in parte tra il Cinquecento e il Seicento, dispone di un pregevole chiostro con quattro gallerie di due piani, due refettori e uno scalone d’onore, oltre alla sacrestia dell’adiacente chiesa della Madelaine e alle celle dei monaci, che nel corso del tempo sono state adibite a uffici del Parlamento di Provenza, tribunale, caserma, conservatorio di musica e collegio.
Nei piani di di Hutin-Blay, il Musée Jacqueline et Pablo Picasso aprirà i battenti nel 2021, a breve distanza dal Castello di Vauvenaques, dove il pittore e la sua seconda moglie sono seppelliti.
I nuovi spazi museali andranno così a inserirsi nel progetto di riqualificazione della vasta area urbana di Aix-en-Provence che ruota intorno al neonato polo giudiziario, affidato all’architetto Antoine Gracia-Diaz.
Intanto, fino al 24 giugno di quest’anno i visitatori del Midi potranno godersi la mostra Viaggi immaginari. Picasso e Balletti Russi tra Italia e Spagna, realizzata dal MuCem di Marsiglia in collaborazione con il Museo e Real Bosco di Capodimonte nell’ambito di Picasso Méditerranée, un’iniziativa del Musée National Picasso di Parigi per il triennio 2017-2019 che coinvolge 60 istituzioni in otto diversi Paesi del Mediterraneo.
Alle scene e ai costumi di Parade e Pulcinella esposti a Napoli e Pompei lo scorso anno in Parade. Picasso e Napoli, se ne affiancano di nuovi, relativi a balletti di sapore iberico come Tricorne e Cuadro flamenco.
Oltre a una visione più completa del lavoro teatrale di Picasso e della sua collaborazione con una leggendaria compagnia di danza del XX secolo, emerge da una nuova prospettiva la centralità nell’opera del pittore di un immaginario mediterraneo che si stende da Napoli a Siviglia, portando la cultura popolare al cuore del Modernismo.
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